JURASSIC WORLD

JURASSIC WORLD. (No Spoiler) di Matteo Berta

“Ehi ciao!”

“…ciao”

“Sarà qualche anno che non ci si vede..”

“Quattordici…”

“Sei cambiata…”

“Non abbastanza…”

“Meglio così…”
Dopo che le luci della mastodontica sala “energia” dell’arcadia si affievoliscono, inizia il sogno, o meglio l’incubo, l’incubo positivo… insomma inizia il film che aspettavo da più di dieci anni. Inizia proprio con un un prologo altamente suggestivo, personalmente considero l’incipit delle pellicole come il settanta per cento del lavoro, se non mi pigli con il “C’era una volta” difficilmente ti sto ad ascoltare. Detto questo, dopo i primi minuti mi hai convinto a seguirti, anche se non sono totalmente sicuro su dove vuoi andare a parare. Quando capisco che il primo (atto) appuntamento serve per prepararci ad un’avventura epica e avventurosa vecchio stile, inizio ad innamorarmi di te (e io non credo nell’amore). Un primo atto breve, siamo lontani anni luce dai quadri spilberghiani che subito dopo averci stabilizzato con un inquadratura ad altezza d’uomo, ci mostravi in totaloni tutti da ammirare lentamente. Ritmo veloce ed incalzante (mio fratello commenta: “Questo film non si sofferma in cazzate!”) e dopo aver constatato l’incapacità nella recitazione del novanta per cento degli attori, decidiamo comunque di proseguire il nostro appuntamento galante. La seconda parte del film si discosta dalla struttura standard dei precedenti capitoli e diventa una diversa caccia al mostro. Del regista Colin non vediamo traccia, il film sembra voler strizzare l’occhio alle gesta di Spielberg in chiave moderna e il regista di film Indie sembra messo in mezzo solo come prestanome. Una CGI che non punta alla verosimiglianza, ma che punta alla spettacolarizzazione. I Raptor in motion capture, sono eccezionali (Si vede che Jack Horner si è vendicato nei confronti di quelli del primo film dalla lingua biforcuta). Giacchino funziona quasi alla perfezione nel voler amalgamare i capolavori tematici di Williams con le sue nuove proposte, e la musica innalza decisamente l’aspetto qualitativo del film. Finalmente si sentono lietmotiv, in un immaginario di Soundtrack dominato da i tappetoni Zimmeriani, finalmente si strizza l’occhio alle originarie idee di Wagner: musica che ricalca, ma che soprattutto possiede il carattere evocativo (anche in un ascolto separato). Quando parlavo male degli attori, non parlavo male di te tesoro Bryce!
Le strizzatine d’occhio non sono solo direttive o sonore, ma ci sono oggetti di scena e riferimenti nella sceneggiatura da “lacrimuccia”. Un film che risveglia i fan della saga, che cerca di accontentare il pubblico delle nuove generazioni e che omaggia i grandi Monster Movie del passato. Si mostra epico, è tragico, è intelligente è un  Monster Movie. E quando si chiude l’ultima scena, noto con grande stupore che non si accendono le luci… e mi godo gli End Credits.

Jurassic World

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