La parabola discendente dell’MCU: perché, in fondo, la Marvel ha stufato

di Cristiano Bolla

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Mentre guardo Iron Fist su Netflix, col passare delle puntate, mi sale sempre più una voglia matta di litigare con il fandom della Marvel, gli estremisti fumettari e cinefili che vedono nei film della casa di proprietà Disney l’unica via possibile e di sicuro successo per fare dei cine-comics. Se proviamo però a tenere un atteggiamento critico e allarghiamo il discorso anche all’universo televisivo si può pacatamente sottolineare, con garbo e grazia, che forse (e dico forse) il Marvel Cinematic Universe ha rotto il ca**o.

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Lo dico subito, a grandi lettere: questo articolo NON verte sull’aspetto economico del franchise cinematografico della Marvel. Gli incassi infatti gli danno ovviamente ragione: con tredici film (da Iron Man a Captain America: Civil War) ha incassato oltre 10 miliardi di dollari; il primo film corale sugli Avengers è il quinto incasso di tutti i tempi con 1,5 miliardi e praticamente tutti, alla fine, si sono ripagati. Bene, molto bene per il portafoglio e il rendiconto annuale di Kevin Feige, ma, come detto, lasciamo da parte il discorso economico, che quando si tratta di cine-comics non è mai indicatore assoluto di qualità.

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Qualità, eccola la parolina magica: un discorso probabilmente un po’ naïf, molti ne contestano l’uso associato ad un genere, il cine-comics, che forse dovrebbe servire solo a staccare il cervello per un po’ e intrattenere quel tanto che basta per finire i pop corn e passare il sabato sera. Fingiamo, però, che i film Marvel siano comunque film. Partiamo col dire che, col suo maxi-sviluppo pluri-decennale, la Marvel non ha inventato niente: la serialità cinematografica esisteva da molto prima, così come il concetto di narrazione orizzontale applicato al cinema. Quello che ha fatto la Marvel Studios è stato buttare vagonate e vagonate di milioni su ogni film e aggiungere sempre più date al calendario, strutturando il suo cinematic universe come mai prima (e mai tuttora) era stato fatto. Parlare di Fase 1, 2, 3 e 4 è diventato normale così come quasi tutti hanno ormai capito che non si deve lasciare la sala fin quando la maschera del cinema non ti sta spazzando il pop corn da sotto i piedi. Ma di tutto questo progettone miliardario, allo spettatore alla fine quanto rimane?
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La principale accusa che si fa ai film Marvel è quella di essere un cinema troppo semplice, d’intrattenimento fin troppo leggero e di essere diventato l’equivalente dei cine-panettoni. Ed è vero. Di tutti questi tredici film con incassi stratosferici, quanto è rimasto? Quante sono le pellicole rimaste veramente impresse e quante quelle tremendamente dimenticabili? Avengers (il primo) e Guardiani della Galassia le note più intonate, ma che fatica ricordarsi qualcosa di Thor: The Dark World o Ant-man, e dire che Civil War è un film riuscito e divertente significa avere delle aspettative/pretese un po’ basse. Dalla conta c’è fuori Doctor Strange, acclamato per gli effetti speciali ma che, in fondo, per trama, personaggi e godimento generale ha comunque lo spessore di un frisbee.

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Parlare di “divertimento” in senso oggettivo è ovviamente impossibile, ma riconoscere una certa scarsa vena creativa e audace nei film del Marvel Cinematic Universe può essere già terreno per un dibattito più neutro. I film fatti con gli stampini (lo spero per amor del cinema) non piacciono a nessuno e l’impressione è che (certi dettagli a parte, come per esempio la regia di James Gunn) in casa Marvel si siano acclimatati ad uno standard qualitativo e non ci sia manco motivo per cambiare approccio. Scelta giusta? Forse sì, forse sono troppo noioso e annoiato ed è un problema solo mio, ma allarghiamo un attimo l’orizzonte anche all’universo televisivo della Marvel; chiamiamolo Marvel Television Universe, per comodità.

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Sono sei le serie uscite: Agents of S.H.I.E.L.D ed Agent Carter su ABC, Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist su Netflix. Tutte uscite dopo gli Avengers, film cui spesso fanno riferimento. Concentriamoci sui prodotti Netflix: l’arrivo di Daredevil fu esaltato in maniera pazzesca e quasi del tutto a ragione. Il tono della prima stagione, la sua ambientazione quasi tutta notturna e nei vicoli di Hell’s Kitchen e soprattutto i combattimenti hanno restituito un prodotto di sincera qualità grazie al quale il progetto dei Difensori acquistò parecchio interesse e aspettativa. E poi?

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E poi immaginatevi un bambino felice che va via via immusonendosi. È arrivata Jessica Jones, che con meno forza di Daredevil reggeva comunque il colpo, grazie anche alla liaison con Luke Cage e un cattivo rispettabilissimo come Killgrave/David Tennant. Dissero “è Daredevil con le tette” e il futuro sembrava ancora radioso. Venne poi il giorno di Luke Cage e, signori, in quella serie ci sono alcuni dei momenti più televisivamente imbarazzanti che abbia mai visto: Cotton Mouth/Mahershala Ali che salta fuori da un muretto con in mano un bazooka è la scena che ancora mi tormenta la notte; serie povera: nei personaggi, nei contenuti, nella narrazione.

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Il giocattolo inizia a rompersi e lo fa del tutto con Iron Fist, presentato come “più vicino a Daredevil ma produttivamente più povero”: l’eufemismo dell’anno, visto che più che povero è proprio senza un centesimo; ambientazione divisa tra strade e case di quartieri ricchi e un ufficio, combattimenti dubbi e che si è provato a salvare (fallendo) con una regia non all’altezza e personaggi con l’appeal di Mercoledì Addams. Salvate il soldato Punisher, ve ne prego.

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L’MTU e analogamente l’MCU pare essere una parabola che ha oltrepassato il suo apice e si sta sempre più inabissando sotto la soglia della qualità e del divertimento minimo richiesto. La grande protagonista della nostra era cinematografica è diventata una macina-soldi senza rivali ma non emoziona ne intrattiene oltre il minimo necessario. Così facendo il discorso non è sulla serialità cinematografica, ma sulla serietà cinematografica: che resta del cinema sotto tutto questo? È davvero il meglio che possiamo avere? Siamo così sicuri che quanto stiano facendo in casa DC non sia più degno di nota?
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Eccola, la provocazione da stadio. Perché dando per assodate le enormi boiate che hanno reso Batman V Superman un film nel complesso sbagliato, orribilmente scritto e interpretato, va detto però che la coppia Nolan/Snyder nei film dell’universo DC ci mette quella dose di personale artisticità, visione e coraggio che manca tremendamente in casa Marvel. Non gli è riuscito bene, certo, ma datemi pure mille film Marvel perfetti come una Barbie, io preferirò comunque un film sbagliato ma con un intenzione e una cura (soprattutto psicologica) come BvS. E le premesse per rivedere questo sistema che è più artistico che produttivo anche in Justice League, al momento, ci sono tutte.

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Infine il buon Matteo mi ricorda che questo ragionamento è valido anche se rivolgiamo l’attenzione alla musica dei film dove c’è da constatare che la situazione non è tanto migliore, se pensiamo ai vari Henry Jackman (della banda Zimmer e autore di Capitan America) e Giacchino e Silvestri per gli Avengers c’è da mettersi le mani nei capelli, ma non perchè siano autori scarsi, tutt’altro, ma per lo stile impersonale che a loro viene imposto, provate a farvi una semplice domanda: “Quale tema musicale vi ricordate con chiarezza dell’Universo Marvel? Ecco… appunto.

Sembra che si sia insediata anche nel mondo dei cinecomic la moda delle soundtracks contemporanee dove il dictat debba essere “segui la temp e non rompere i coglioni”, pensiamo al nuovo nucleo tematico di Giacchino per il nuovo logo della Marvel, sembra un pezzo scartato da una score di Elfman, e parliamo di un commento musicale all’animazione rappresentativa di una delle case di produzione più importanti nel panorama del buisness cinematografico. Le eccezzioni sono solamente due: Patrick Doyle per Thor (sinfonico, piacione e si presta anche ad un ascolto autonomo) e Ant-Man di Christophe Beck, dove si nota lavoro di sperimentazione del compositore.

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Probabilmente la storia mi darà torto e i film Marvel continueranno a dominare i botteghini e gli spettatori, ma forse qualcuno, come me, sta iniziando a non sentirsi più appagato dai soldi spesi per un film Marvel, a non vedere più con entusiasmo l’uscita di una nuova loro serie su Netflix. Possiamo dargli torto?

Negozio Marvel

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. the Lost Wanderer ha detto:

    Diciamo che sono d’accordo con te… ma forse facendo un giro diverso ^^”

    HO appena finito di vedere “Iron Fist” di Netflix e ne sono uscito con il morale a terra. Come dicevi anche tu, Daedevil e Jessica Jones mi avevano soddisfatto e non poco, LUke Cage mi aveva spiazzato in negativo (anche se notavo comunque ancora qualcosa di interessante) e di Iron Fist… non mi è rimasto nulla. Letteralmente tempo buttato -_-”

    E mi tocca darti ragione anche sui fIlm del MCU: in effetti anche per un fan come me sta cominciando a diventare tutto “un pò troppo”. Ma mi rendo conto che sono fatti in questo modo, che sono intrattenimento puro e semplice (Anche se su “The Winter Soldier” sono rimasto piacevolmente preso in contropiede) e come tale vanno presi. E sebbene di Batman v SUperman abbia un rapporto ambiguo (trama attaccata un pò con lo sputo in alcune parti e motivazioni vagamente risibili) ne ho apprezzato la caratterizzazione più approfondita, alcune scene sono una meraviglia e la colonna sonora è appagante.

    MA… ho visto Suicide Squad. E non l’ho apprezzato in quasi nessun ambito (sono sincero, mi fa anche rabbia che possa vantare un Oscar, anche se minore ^^”) e dal trailer che ho visto della JUstice League… possibile che a me abbia fatto un effetto “avengers”? DEgli allegri compagnoni pronti al “brofist”? Sper di sbagliarmi.

    HO delle speranze per Wonder Woman. Ma spero anche che la DC riesca a prendersi il suo tempo, altrimenti le differenze con la Marvel saranno sempre meno visibili…

    1. Monster Movie ha detto:

      Suicide Squad non l’ho citato perché faccio fatica a considerarlo cinema, da tanto mi ha schifato sotto tutti i punti di vista. Per il resto è proprio il mio discorso: la DC pure se sbaglia alla grande almeno propone cose uniche, una linea che spero non perda (per SS infatti avevano rigirato certe scene per “farle più divertenti”…orrore. – Cristiano

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