TRAILER DI SUSPIRIA – DALL’ARGENTO AL GRIGIO

Un remake non chiesto che ti prende a vermi in faccia.

di Alessandro Sivieri

Come si fa a giudicare in modo oggettivo un film? Praticamente impossibile, dato che il critico è una persona che costruisce la sua analisi sui gusti e le esperienze personali, ma ci sono alcuni parametri affidabili: una pellicola è ben fatta se non ha debolezze rilevanti nella regia, nella scrittura, nella recitazione, nel montaggio, e soprattutto se l’insieme di questi fattori riesce a conferirle un’anima.

Un film ben fatto resterà tale anche dopo cento anni, quando il suo contesto sarà ormai obsoleto. Ma l’eternità non è uguale per tutti. Un prodotto audiovisivo è anche figlio del suo tempo e le opere di Dario Argento vanno lette da un punto di vista storico. Il suo stile crudo e allucinato è nato nei selvaggi anni ’70 e non può essere replicato, perché non invocato dal pubblico odierno. Profondo rosso, L’uccello dalle piume di cristallo e Suspiria sono plateali esempi di film legati ai loro autori, un po’ come Shining di Kubrick. Funzionano in quanto concepiti con una precisa visione. Eppure la fame contemporanea di remake ha preso proprio Suspiria, capolavoro del ’77, e lo ha messo in mano a Luca Guadagnino, già celebre per Chiamami col tuo nome e Melissa P. Il primo trailer non fa nulla per scongiurare gli ovvi timori.

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Nessuna traccia dell’estetica argentiana, volutamente sopra le righe, che si serviva di colori accesi, di scenografie barocche e delle musiche dei Goblin. Guadagnino fa l’unica cosa possibile, ovvero virare su toni neutri e desaturati, in modo da essere moderno e non scimmiottare il tempo che fu. Il problema è che il primo episodio della trilogia delle tre madri basava tutto sulla messa in scena, perché Argento non è mai stato uno scrittore e la storia non era nulla di eclatante. Cosa resta dell’anima originale in queste immagini attualizzate? Un’atmosfera senza identità, ambientazioni piatte, il volto inquietante della Swinton, due schizzetti di sangue e qualche verme in faccia. Se anche Suspiria 2.0 riuscisse a spaventarci, non troveremo più la magia (o la stregoneria) di una mano autoriale.

Grazie di nulla, Amazon Studios.

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Austin Dove ha detto:

    boh, da quel che avevo letto si ispira al film di argento, nn ne è il remake
    quindi potrebbe benissimo prendere a grandi mani la storia generale e rimodellarla a piacimento concentrandosi sulla trama e sui sentimenti. la colonna sonora l’ho trovata molto incisiva e dalle immagini sembra molto più concentrato sul ballo e le emozioni umane, quindi profondamente diverso dall’originale
    nn pare?

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