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Perché Batman III di Tim Burton non venne mai realizzato, si parliamo di Happy Meal!

Quello che avrebbe dovuto essere Batman III si è tasformato in Batman Forever, ed è successo con Tim Burton e Michael Keaton fuori dai giochi . Scopriamo il perchè.

di Matteo Berta

I Batman di Burton sono ricordati ancora con grande affetto, soprattutto sono rimasti nell’immaginario collettivo per la bellezza e la struttura dei cattivi, dal Joker di Nicholson al mostruoso Pinguino di DeVito.

Dopo il successo del primo film nel 1989, la Warner decise per un sequel e non sbagliò perché si trovò di fronte ad uno dei pochi casi ad Hollywood dove il seguito di un film di successo risponde quasi più positivamente (al botteghino) del capitolo originale, ma qualcosa cambiò. Tutti coloro che si sarebbero aspettati un terzo capitolo della trilogia burtoniana rimasero delusi, perché quasi inspiegabilmente, la saga subì un riavvio forte e furono messi da parte Burton e Keaton, rimpiazzati da Joel Shumacher e Val Kilmer, in un film che a vederlo oggi appare ancora più pacchiano del tempo e delle atmosfere alla Tim Burton rimase ben poco, iniziò il declino del cavaliere oscuro diventando sempre più una rock star piuttosto che, appunto un cavaliere solitario.

I motivi della mancanza di Burton per il terzo capitolo sono diversi, c’è chi dice che nonostante sia stato apprezzato molto con il tempo, il sequel del primo Batman, inizialmente venne ucciso dalla stampa, c’è chi invece si aggrappa a teorie produttive che volevano un Batman più commerciale e che alla lunga il pipistrello “peculiare” del regista dell’incubo si sarebbe perso in se stesso.

Lo sceneggiatore di Batman Returns (Daniel Waters) sembra sostenere la prima teoria riportata, siccome, a parole sue, disse che già in fase di scrittura, si sarebbe reso conto di stare scrivendo “un pugno nello stomaco e un dramma per adolescenti squilibrati” ma che avrebbe avuto comunque in grande impatto, cosa che ebbe, ma le critiche feroci di alcuni fecero comunque decidere la Warner per una svolta.

Ma quella che oggi, a distanza di tempo sembra essere la motivazione più accreditata del perché non ci sia stato un Batman 3 in quel stile,  è quella che lega la produzione del Returns con la più famosa catena di Fast-food al mondo. Infatti, la Warner strinse un accordo importante con McDonald’s per promuovere il film attraverso i famosi Happy Meal, cosa che fece storcere il naso ai fan e ai cultori della serie perché in molti pensarono che il nero e il blu e tutto il mood che ne consegue fosse la cosa più lontana dal giallo e il rosso spensierato, per poi venire a sapere che il film uscì nelle sale molto più family friendly portando Burton ad auto-censurarsi per trovarsi comodo in un PG-13.

Quel processo fu uno dei primi esempi di cross-marketing forzato che generò critica negativa, oggi non ci stupiamo più nulla, dal prodoct placement più spudorato alla markettata mascherata, ma al tempo, il marketing era ancora molto limitato allo stretto contatto con l’opera filmica. Sembra che per queste ragioni la Warner abbia deciso di portare direttamente Batman al mondo pop, liberandosi di un autore che potevano considerare troppo cristallizzato in alcuni toni e nello stesso tempo, sembra che Burton se la sia presa per la mancata possibilità di realizzare al massimo delle potenzialità dark il suo sequel.

La portavoce di McDonald’s, Rebecca Caruso, al tempo dichiarò: L’obiettivo del programma [Happy Meal] è stato quello di permettere ai giovani di provare il divertimento del personaggio di Batman. Non è stato progettato per promuovere la partecipazione al film. Non era certo il nostro intento di confondere i genitori o deludere i bambini “. La Caruso volle togliere le responsabilità del suo brand dalla questione in causa, quando in realtà si trattava proprio di un lavoro studiato a tavolino per allargare il target del film sull’uomo pipistrello. Il risultato fu un grande successo al botteghino ma arrivarono un numero importante di critiche fastidiose, soprattutto in relazione alla casotto per quanto riguarda il riferimento suggestivo del film.

Il rapporto violenza, oscurità, panini del 1992, portò ad allontanare la correlazione tra necessità di marketing paninaro e produzione del film, infatti l’anno successivo, nonostante ci sia stato anche in quel caso un accordo per la sponsorizzazione, McDonald’s non chiese a Spielberg di castrare il suo Jurassic Park che fece ugualmente stra successo anche tra i più piccoli.

Nonostante i chiacchiericci, inizialmente Burton sarebbe comunque dovuto tornare per un terzo capitolo. Vi erano anche rumors secondo cui Robin Williams avrebbe dovuto interpretare l’Enigmista, così come il ritorno di Michelle Pfeiffer nel suo ruolo iconico di Catwoman. Tristemente lo stesso Burton, molti anni dopo, dichiarò che avrebbe voluto chiudere il suo ciclo supereroistico con un terzo capitolo ma che la Warner non era più intenzionata a lavorare con lui già dai primi meeting.

Personalmente, avrei voluto vederne un altro, come in altri casi, si rimane con l’amaro in bocca. Molto soggettivamente, mi rode ancora il fatto di non aver avuto la possibilità di vedere un terzo Amazing Spiderman, perché nonostante tutte le critiche: Garfield, Zimmer, Stone ecc… funzionavano. Fortunatamente abbiamo avuto la trilogia di Nolan che ci ha consolato e poi il miglior (a detta nostra) Batman di sempre (Perchè il nuovo Batman di Affleck polverizza i predecessori.).

Batman il ritorno (BLU RAY)

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