TRAILER DI LOGAN – HUGH JACKMAN SARÀ WOLVERINE PER L’ULTIMA VOLTA
di Alessandro Sivieri
O la penultima? Possono dirlo solo i produttori e ovviamente il diretto interessato. Sono quasi vent’anni che la Fox porta avanti con Bryan Singer la saga degli X-Men, tra alti e bassi (Apocalypse non ha convinto per nulla). Negli ultimi episodi, grazie a un incrocio tra diverse linee temporali, alcuni attori si sono sostituiti ai vecchi (Fassbender un ottimo magneto, come lo fu Ian McKellen), ma Hugh Jackman nelle vesti di Wolverine è stato il ponte fra le generazioni, un cardine imprescindibile, il simbolo della saga. Avevo poco più di dieci anni la prima volta che vidi il suo Logan sullo schermo, ora ne ho ventisette e, davanti a questo trailer, il sentimento dolce-amaro è stato molto forte.
Non si conoscono i futuri piani della Fox per l’universo dei mutanti (Deadpool va alla grande), non si sa nemmeno se e quando tutto il pacchetto verrà acquisito dalla Disney/Marvel, che in quanto a tenere insieme i fili non scherza mica; ma è certo che sarà difficile trovare un nuovo Wolverine. Vero, nei fumetti il canadese artigliato è più tozzo e selvatico, ma Hugh è riuscito a coglierne l’essenza, le sfumature. Ha fatto storia e l’impatto di un recast potrebbe disorientare gli appassionati (anche se lo stesso protagonista gradirebbe Tom Hardy come suo successore). Ora che abbiamo inquadrato la situazione, passiamo al trailer.
In un futuro non troppo remoto (2024), gli X-Men non esistono più e i mutanti sono sempre meno. Rimangono l’anziano professor Xavier (Patrick Stewart), indebolito dall’Alzheimer, e Jackman nei panni di un Wolverine invecchiato: con l’età il suo fattore rigenerante inizia a svanire, lasciandolo in preda a dolori e malattie (nei fumetti l’adamantio nel suo corpo è addirittura un veleno a lento rilascio). Il suo pessimo stato fisico e mentale prende ispirazione da collane come Old Man Logan e Wolverine: The End, con un Logan alla fine dei suoi giorni, stanco e artritico, perseguitato dai fantasmi del passato. La sua ultima missione sarà salvare la giovanissima Laura Kinney/X-23, sua copia genetica (o almeno è così nel comic), da un’organizzazione senza scrupoli.
E se il film risulterà bello anche solo la metà del trailer, siamo di fronte a uno dei migliori cinecomic degli ultimi tempi. Ha un’aura nostalgica paurosa, in grado di colpire specialmente gli spettatori over 30, ed è montato ad arte: all’ambientazione decadente si susseguono gli scorci di un Wolverine sofferente e tormentato, con il sottofondo di Hurt cantata da Johnny Cash (l’originale è di Trent Reznor); ragazzi, un accostamento musicale pazzesco. Provate a leggere il testo e vi accorgerete che cattura in pieno lo spirito di Logan, un uomo che forse ha vissuto troppo. L’atmosfera e il rapporto con la ragazzina ricordano un po’ The Last Of Us, blasonatissimo videogame dalle tematiche mature. Consolante poi che Jackman, non più un ragazzino da parecchio tempo, possa esibire la sua vera età come punto di forza, calandosi in un personaggio che è invecchiato con lui.
Cosa può andare storto in questa operazione? Si sa, i trailer risultano spesso fuorvianti, ma proveremo a crederci e lo faremo per Hugh. Non è un punto a favore, almeno secondo il sottoscritto, il ritorno alla regia di James Mangold, già responsabile di Wolverine – L’immortale, pellicola che doveva essere diretta da Darren Aronofsky, con Logan come unico mutante tra i personaggi.
La sceneggiatura è stata poi pesantemente rimaneggiata, e il risultato è un film insipido, in alcuni tratti pacchiano (ninja che fanno troppe capriole da circo) e con personaggi spessi quanto un foglio di Domopak (si salvava la bella Tao Okamoto). Si spera che con una storia migliore Mangol riesca a rimediare. Sarebbe bello che Jackman se ne andasse col botto, con una lettera d’addio scritta a caratteri dorati. Anche se già nel trailer, pur vedendolo appassire, fatichiamo a lasciarlo andare.
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