LA MUMMIA: CHI ERA L’IMHOTEP STORICO?

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di Giovanni Siclari

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Carissimi amici di Monster Movie Italia ben ritrovati in questo nuovo articolo a carattere meramente storico. Questa volta lasceremo l’Europa medievale per tornare ancora più indietro nel tempo fino all’epoca dell’Egitto dei faraoni.

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Splendida e affascinante civiltà, l’Egitto non ha mai smesso di richiamare a sé tutti coloro che nel loro animo celano la scintilla dell’avventura e il gusto per la grandezza del passato. Dalla battaglia delle piramidi del 1797 alla stessa Campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte, l’Egitto fu teatro di scontri ma anche di grandi scoperte archeologiche, di cui ricordiamo il rinvenimento della Stele di Rosetta, ossia la famosa tavola di granito contenente tre registri linguistici e grafici (geroglifico, demotico e greco) del medesimo decreto tolemaico datato all’inizio del II secolo a.C.

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L’Ottocento è il grande secolo della storia e dell’archeologia, discipline che adesso si affinano e proiettano verso la metodologia della ricerca scientifica abbandonando il mero gusto antiquario ed erudito della Storia.

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È in questo contesto che l’Egitto diviene oggetto ricerca e che porterà il grande Victor Loret alla riscoperta della Valle dei Re, come testimoniato nei suoi interessantissimi giornali di scavo.

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L’Egitto piaceva e piace ancora oggi, soprattutto nella cultura cinematografica, che in tempi recenti è pronta a proporre al grande pubblico un nuovo capitolo dedicato alla Mummia. Oggi noi ci occuperemo di proprio di una “mummia storica” nonché di un personaggio noto agli appassionati della saga sopra citata proprio per essere stato il principale antagonista dei primi due capitoli: il sacerdote Imhotep.

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Vissuto durante la III dinastia, egli rappresentò uno degli uomini più colti e saggi dell’antico Egitto, tanto che secoli dopo la sua morte venne addirittura innalzato allo stato divino, come figlio del dio Ptah. La sua alta levatura intellettuale, formatasi presso il tempio di Ptah di Menfi, fu infatti la chiave del suo prestigio. Il tempio di Menfi e la carica di sacerdote erano il trampolino di lancio per arrivare agli alti livelli del potere politico, secondo solo a quello del faraone. Dal punto di vista archeologico, purtroppo non è stata ancora rinvenuta la sua tomba, nonostante gli egittologi ipotizzino che la sua ubicazione non sia lontana dalla necropoli di Saqqara.

Attualmente gli storici riconoscono in Imhotep il ruolo di tjaty ossia quella che noi potremmo chiamare carica di primo ministro dello stato, i cui atti dovevano rispondere solo ed esclusivamente al faraone in persona. Oltre a questa carica egli era anche un prestigioso architetto tanto da rivestire anche la carica di ministro dei lavori pubblici.

La carica però che più spicca in Imhotep è quella di archiatra (medico di corte), ambito in cui eccelleva particolarmente, tanto che gli egiziani antichi lo consideravano “il medico“ per eccellenza. Ovviamente la sua scienza medica si intrecciava con la grande maestria che dimostrava nella scrittura, tanto da arrivare a produrre diversi trattati di medicina, utilizzati poi in epoche successive dagli stessi Greci.

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Le eccellenti competenze in medicina e la feconda circolazione dei suoi trattati gli valsero anche il ruolo di “patrono” della scienza medica stessa.

Anche il sacerdozio era un aspetto della vita di Imhotep. Egli era sacerdote del dio Ra a Heliopolis, l’importantissimo centro religioso ubicato a nord-est di Menfi, e questo gli valse grande considerazione presso la corte menfita, poi il sacerdote di Heliopolis era una figura altamente rispettata e influente…non stupisce che Imhotep sia riuscito ad ottenere anche questa carica.

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Fino a qui dunque abbiamo il quadro di una persona altamente istruita, che godeva di un grandissimo prestigio presso la corte del proprio faraone ma anche in tutto il regno. Grazie alle sue abilità e alle sue conoscenze mediche sopravvisse alla storia grazie alla genialità dei suoi trattati, garantendosi il rispetto dei posteri. Man mano che il prestigio di Imhotep aumentava, egli si allontanava sempre più dal mondo degli uomini per intraprendere l’ascesi verso la dimensione divina come figlio di Ptah, il dio creatore e grande architetto della creazione. Siamo ben lontani dunque dalla figura spregevole del sacerdote propostoci nel film La Mummia (2001), nonostante vi siano molte riferimenti al suo sé storico che sono stati mantenuti.

 

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