GREENAWAY – Morte e decomposizione del cinema

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Stefano Bessoni racconta Peter Greenaway per Bakemono Lab.

di Alessandro Sivieri

foto di stefano bessoni autore animatore italiano

Abbiamo già parlato delle iniziative degli amici di Bakemono Lab e in particolare dei lavori dell’illustratore e animatore Stefano Bessoni, autore di punta della loro scuderia. Dopo aver trattato l’immaginario e l’estetica di Tim Burton, si torna a parlare di un’altra pietra miliare della Settima arte… Peter Greenaway. Bessoni scrive e disegna dei quaderni di cinema che non risultano incasellabili in alcun genere: sono un po’ racconti biografici, un po’ filmografie illustrate. L’unica certezza è la quantità di meraviglia e coinvolgimento che riescono a trasmettere. L’autore romano si confronta con un regista di culto, conosciuto per pellicole come Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, Lo zoo di Venere e Il bambino di Mâcon.

mostra su peter greenaway di stefano bessoni

Avendo ricevuto una formazione da pittore, Greenaway ha sempre impostato il suo stile sulle arti figurative, su una messa in scena di stampo teatrale e su luci e colori di ispirazione barocca. L’ossessione per i dettagli e per la composizione dell’immagine sono il suo marchio di fabbrica, insieme a dichiarazioni abbastanza originali, in primis la volontà di negare la macchina da presa a qualunque giovane non abbia prima frequentato almeno tre anni di scuola d’arte. Esposizioni di punti di vista polarizzanti, al pari delle tematiche trattate dai suoi film, dove spiccano il desiderio carnale e la morte, così distanti eppure così indissolubilmente legati.

cinematografia di peter greenaway

Secondo Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, “Questo volume di Stefano Bessoni è una guida assolutamente originale per addentrarsi nella ‘complessità controllata’ del cinema di Greenaway. Sfogliandone le pagine, si ripercorrono la vita e la carriera di Greenaway, le sue influenze e le sue ossessioni, e allo stesso tempo si scopre di più sull’autore del libro, il cui immaginario stravagante e visionario si è nutrito delle stesse inquietudini formali e della stessa sostanza artistica del maestro gallese. La sua duplice prospettiva di profondo conoscitore della materia e di appassionato artista appare chiaramente nel libro e si traduce in un racconto ricco di aneddoti, episodi e soprattutto di volti e personaggi. Tra grana e pixel, carta e matita, la narrazione procede in parallelo tra l’interpretazione dei suoi film e la creazione dei disegni, per mettere in luce ciò che Greenaway ha saputo alimentare e arricchire con il suo sguardo d’artista, per celebrare la morte di ‘un’ cinema e la nascita di molto altro”.

immagini del libro su peter greenaway di bakemono lab

Per l’autore Stefano Bessoni, Greenaway – Morte e decomposizione del cinema è “Un quaderno di appunti, riflessioni e illustrazioni su Peter Greenaway, colui che mi ha fatto capire che un film altro non è che un contenitore illimitato, nel quale rinchiudere concetti, teorie e ossessioni. È uno degli autori più importanti del cinema contemporaneo, un artista che si nutre di pittura, scrittura, musica, teatro, danza e di ogni forma espressiva che si possa immaginare. Il suo cinema complesso, enciclopedico e artificioso, è un gioco creativo infinito che strizza l’occhio a Lewis Carroll, Jorge Luis Borges e Italo Calvino, un territorio fiabesco, spesso crudele, sconcertante, nel quale smarrirsi per esplorare le sfaccettature più inattese dell’animo umano, dell’intelletto e del corpo”.

stefano bessoni peter greenaway promo libro

In seguito alla disponibilità in pre-oder sul sito di Bakemono Lab, il nuovo volume di Bessoni è approdato nelle principali librerie e store digitali il 20 giugno 2024!

Un commento Aggiungi il tuo

  1. The Butcher ha detto:

    Lo prenderò sicuramente! Adoro Bessoni e il suo stile e il libro mi interessa parecchio.

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