MEDIOEVO MOSTRUOSO: I PEZZI GROSSI DEL MARE
I PARTE. IL DELFINO
di Giovanni Siclari.
Ben ritrovati a tutti i lettori di Monster Movie Italia, dopo un periodo di latitanza forzata dovuto agli impegni universitari e al caldo incombente, che spinge verso l’ozio e al surriscaldamento del computer, quest’oggi faremo un tuffo rinfrescante nel mare medievale, dove andremo a trovare uno degli animali di tutto rispetto, presentando i migliori omaggi presso la corte di Sua Maestà il Delfino.
Diversamente da quello che si potrebbe pensare, per l’uomo medievale la corona al trono di re degli abissi non viene data alla balena, il più grosso tra tutti gli animali marini; a cuccarsi la corona è il delfino. Già gli autori antichi erano ben consapevoli delle straordinarie doti positive di questo animale e questo portò loro a rappresentarlo come animale virtuoso amante della musica e di godere di grande simpatia presso i bambini.
Non era un caso allora che sin dai tempi tardo antichi, in alcune monete della Magna Grecia venissero rappresentati dei delfini al dritto (la parte più importante della moneta) dove era espressa l’autorità di chi emetteva una determinata monetazione: il caso più noto è sicuramente quello dei tetradrammi di Siracusa, recanti dritto la testa della ninfa Aretusa circondata da delfini.
Chiusa questa divagazione di numismatica antica torniamo al nostro Medioevo e al valore simbolico che il delfino aveva come animale associato alla regalità. Solitamente, si spera, quasi tutti abbiamo sentito dire che il primogenito del re di Francia venisse chiamato con il titolo di “ il delfino “ e di regnare anche su un territorio detto “ il delfinato “ (il sud-est della Francia). L’origine di tale nome e onorificenza va ricercata verso la fine del XI secolo e prima metà del XII secolo, nel mezzogiorno francese dove risiedeva il conte d’Albon Ghigo IV il cui stemma araldico presentava niente di meno che un delfino in campo dorato. Ghigo IV fu il primo a ricevere il soprannome di “ delfino “, soprannome che nel corso dei secoli (e della conseguente acquisizione della contea da parte del re di Francia), sarebbe diventato l’onorificenza peculiare della casa regnante.
Ma alla fine questo delfino come veniva visto dall’uomo? Proviamo a presentare un quadro generale:Il delfino per sua natura è attirato dalla voce umana ed è l’essere più veloce in mare. Questi non si muove mai da solo ma in gruppo e spesso fugge immediatamente quando sente l’arrivo di una tempesta (fatto spesso annotato dai marinai).
Molto curiosa è la consapevolezza che l’uomo medievale aveva circa la natura biologica del delfino, ossia che fosse un mammifero e che questi non deponesse le uova ma partorisse, allattando poi i piccoli, spesso tenendoli fino alla tenera età nella bocca. Ciò che colpisce però è il suo modo di comunicare molto simile agli uomini dato dall’uso della lingua e dal fatto che il suo verso assomigli a quello di un uomo durante il pianto. Che dire dunque? Il delfino è sicuramente uno dei pochi animali fin’ora visti nelle nostra rubrica a non essere in combutta con il Male benché questi risieda in mare, luogo misterioso, temuto e pericoloso ma che ospitava comunque grandi ricchezze e animali “ nobili “ tanto da essere stati inglobati nella simbologia del Rex Christianissimus.
Nella seconda parte dell’articolo, che sarà proposto prossimamente, vedremo un altro animale molto importante del mondo marino, noto per la sua stazza e per il suo temperamento più iracondo e aggressivo. Ovviamente niente spoiler e ci vediamo al prossimo articolo.