KYLO REN: THE FALLEN ONE – DIARIO DI PRODUZIONE
di Alessandro Sivieri
Abbiamo riso, abbiamo faticato, abbiamo tirato giù santi e madonne in più frangenti, ma alla fine la nostra creatura ha visto la luce: Kylo Ren: The Fallen One è approdato in settimana su YouTube e presto lo renderemo scaricabile direttamente in alta qualità. Ora non staremo qui a tirarcela sostenendo di aver sfornato il miglior prodotto del mondo o a realizzare noiosi video di backstage la cui durata potrebbe superare il già modesto minutaggio del nostro fan-film. Quello che ci preme è spiegarvi perché volevamo girarlo e raccontarvi qualche simpatico aneddoto.
Vedete, io e Matteo siamo la razza di nerd più pericolosa in assoluto: non ci accontentiamo di sbandierare le nostre ossessioni a destra e a manca, vogliamo concretizzarle, creare qualcosa di nostro. All’inizio di quest’anno abbiamo visto The Force Awakens e, dopo esserci tirati qualche soprammobile a causa di opinioni divergenti, ci siamo trovati d’accordo sul carisma di Kylo Ren, l’erede di Darth Vader, quello che ha problemi a gestire la rabbia e che senza casco sembra il nipote di Renato Zero. Di film amatoriali su Star Wars è pieno il Web, ma il personaggio in questione è ancora relativamente giovane a livello mediatico, quindi ci siamo detti: “Perché non esplorare il suo passato, partendo dalle domande insolute del film?”. Ovviamente non volevamo ridurci al solito duello Jedi vs. Sith con coreografie ed effettoni speciali, volevamo esplorare la psicologia dei personaggi, raccontare una storia che funzionasse. Matteo mi ha lanciato l’idea e io, in una notte abbastanza delirante, ho buttato giù i dialoghi direttamente in inglese, forse cercando di mettere in bocca a Kylo più frasi badass possibile.
Poi è arrivato il momento agognato e temuto, quello delle riprese: eravamo noi, i nostri fidati collaboratori e la nostra follia contro un budget praticamente inesistente. Fortunatamente abbiamo ambedue masticato cinema all’università e maturato un po’ di esperienza in televisione, cosa che ci ha portato a ingegnarci e a non compiere il passo più lungo della gamba. E quando parlo di ingegnarci intendo proprio gli espedienti caserecci, le soluzioni tra il surreale e il patetico che non dovrebbero avere testimoni o uscire da quelle quattro mura. Senza contare gli errori da principiante. L’elenco è davvero avvincente: microfoni direzionali fissati all’asta di una vecchia lampada col nastro adesivo. Luci troppo forti sparate in faccia a tradimento con conseguente perdita di diottrie e sensazione di nausea. Pomelli di ottone svitati dai letti e usati come contrappeso per il treppiede di un faretto. Ore trascorse tentando di avvolgere in modo corretto la sciarpa al protagonista. Tuffi in un torrente rischiati per fare una ripresa con la GoPro. Il nostro povero amico e attore Imerio Clerici costretto a girare in un soffocante costume da Kylo in piena estate, con tanto di spada finta. Nonostante la location delle riprese (dalle parti di Ome, provincia di Brescia) fosse abbastanza isolata, abbiamo incrociato diversi passanti, giovani e vecchi. I primi avranno fotografato Imerio/Kylo con un ghigno compiaciuto, i secondi lo avranno scambiato per Belfagor e gli sarà partito l’infarto.
Cambieremmo una virgola di quello che abbiamo fatto? A pensarci bene no, è stato molto divertente. Certo, in alcuni aspetti ambivano al 100 e abbiamo dovuto accontentarci del 70, causa mancanza di tempo, budget o della più pallida idea di cosa stessimo facendo. Ma noi siamo soddisfatti e speriamo che vedendolo lo sarete anche voi. E dovete vederlo. Non perché abbiamo trascorso notti insonni o svitato pomelli, ma perché questo corto è anche un messaggio. Vogliamo ricordare a tutti che i fan sono una parte attiva dell’universo che amano e che, anche con pochi mezzi, hanno il potenziale di espanderlo, cogliendo sfumature che sfuggono agli addetti ai lavori e alle speculazioni dei produttori. Anche se Star Wars potrebbe scordarsi dei fan, loro non lo scorderanno mai.