MUSICA PER MOSTRI
LA UNIVERSAL NEGLI ANNI ‘30
(PARTE 1)
Di Francesco Berta
Se dico Universal e Anni ’30, cosa vi viene in mente?
Vedo una mano alzata. Frankenstein e Dracula, bravissimi. Qualcun altro? Boris Karloff e Bela Lugosi. Fantastico.
Come ben sappiamo la Universal nel periodo fra il 1930 e il 1936 è ricordata principalmente per i suoi film horror low-budget che in breve tempo resero estremamente popolare il genere, e che nel corso degli decenni successivi acquisirono popolarità sempre crescente fino ad essere oggi consacrati classici di genere.
Sotto la supervisione del produttore Carl Laemmle furono prodotti dodici film: Dracula (1931), Frankenstein (1931), Il Dottor Miracolo (Murders in the Rue Morgue, 1932), Il Castello Maledetto (The Old Dark House, 1932), La mummia (1932), L’uomo invisibile (1933), Il Gatto Nero (1934), Il segreto del Tibet (Werewolf of London, 1935), La moglie di Frankenstein (Bride of Frankenstein, 1935), Il Corvo (The Raven, 1935), Il raggio invisibile (The Invisible Ray, 1936) e La figlia di Dracula (Dracula’s Daughter, 1936).
Nel 1931, data di uscita di Dracula, la presenza del commento musicale in un film sonoro era ancora soggetta a dibattiti. Due fattori preoccupavano gli studios: il principale era il timore che l’audience riconoscesse la musica presente a commento come non diegetica non identificandone la provenienza. Il secondo riguardava i dialoghi, e la standard operating procedure era quella di non aver musica durante scene parlate per timore di minarne l’intelligibilità. La posizione della Universal riguardo alle scene dialogate era ferrea: nessun tipo di musica.
Il primo film prodotto, Dracula, non fa eccezione: il commento musicale si riduce ad un brano presente nei titoli di testa e alla presenza di un commento diegetico durante la scena ambientata nella sala da ballo. Va precisato che la musica, in Dracula, avrebbe avuto certamente spazio per svilupparsi data la presenza di numerose sequenze senza parlato, ma la decisione fu quella di affidarle esclusivamente agli effetti sonori.
A supervisionare il commento musicale di Dracula fu il pianista e compositore Heinz Roemheld, allora capo del Music Department della Universal, che adattò la scena seconda dallo Schiaccianoci di Tchaikowsky per farla durare esattamente quanto i titoli di testa. Durante la sequenza del ballo invece furono scelti estratti dal preludio de I maestri cantori di Norimberga (Die Meistersinger von Nürnberg) di Richard Wagner e la parte iniziale e misteriosa della Sinfonia n°8 in Si Minore di Franz Schubert.
Dracula fu un grandissimo successo, al punto di ispirare altri studios a considerare il genere horror e portare la Universal a produrre Frankenstein.
Per un commento musicale che accompagnasse la pellicola in maniera indipendente e per tutta la sua durata, invece, la strada sarebbe stata ancora lunga e tortuosa…

2 commenti Aggiungi il tuo