TRAILER DI SPIDER-MAN: HOMECOMING – TOM HOLLAND IN CASA MARVEL

 

di Alessandro Sivieri

Lo abbiamo visto in azione nella ormai celebre schermaglia aeroportuale di Civil War; ora Tom Holland, terzo Spider-Man cinematografico dopo Tobey Maguire e Andrew Garfield, è pronto ad affrontare il suo primo film stand-alone, frutto di una collaborazione tra Marvel e Sony, che detiene i diritti del personaggio. Questo Uomo Ragno ancora liceale, reduce dall’incontro con gli Avengers, torna  alla vita di tutti i giorni, in cerca di un modo per bilanciare la sua doppia vita, quella del supereroe e quella dell’adolescente studioso, mentre nuovi nemici spuntano all’orizzonte.

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Come la maggior parte del pubblico, siamo rimasti piacevolmente stupiti dall’interpretazione di Holland (abbiamo anche scritto un pezzo a riguardo “PERCHÉ IL NUOVO SPIDER-MAN POLVERIZZA I PREDECESSORI“), e se una ventina di minuti di questo Spider-Man in un film non suo ci ha esaltato, non possiamo che nutrire grandi aspettative per questo Homecoming. Speriamo davvero di essere di fronte a un’incarnazione esaustiva dell’Arrampicamuri, quello a cui i fumetti ci hanno fatto affezionare, con la sua inesauribile chiacchiera e l’incrollabile forza d’animo. Ovviamente per un eroe del genere ci vuole un villain all’altezza, elemento spesso carente nei film Marvel, ma qui l’Avvoltoio di Michael Keaton (che nell’interpretare personaggi alati ha una certa esperienza) sembra tosto e cattivo, dall’ottimo design, più moderno della sua controparte cartacea (nei fumetti è un vecchietto in calzamaglia).

A tornare per l’ennesima volta su schermo è anche Tony Stark (Robert Downey Jr.), nelle vesti di mentore e figura paterna che aiuta Peter con consigli e qualche dono ad alta tecnologia. La presenza di Iron-Man, anche in virtù del carisma dell’attore, potrebbe portare anche inconvenienti: se da un lato l’alchimia tra i due personaggi ha un grosso potenziale, dall’altra si rischia di contaminare troppo il film, togliendo il focus alla crescita personale di Spider-Man. Di certo è un buon espediente per allontanare le onnipresenti polemiche sull’universo condiviso, ovvero: mentre il mondo è in pericolo, dove diavolo sono gli altri supereroi? Proprio grazie a quest’arma a doppio taglio rischiamo di ritrovarci con un Iron-Man nelle vesti di deus ex machina, sempre pronto a tirare Spider-Man fuori dai guai, compromettendo la drammaticità delle battaglie.

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Anche se la presenza di Tony Stark potrebbe essere più limitata del previsto (i trailer sono spesso ingannevoli), a noi piace di più un’altra ipotesi, quella dove è Iron-Man a ritrovarsi fuori gioco, magari sconfitto dall’Avvoltoio e perciò in grave pericolo.

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A questo punto spetterebbe al giovanissimo Spider-Man l’onere di salvare il suo protettore. Oltre a eliminare l’abusatissima logica della ragazza come ostaggio, uno scenario del genere contribuirebbe alla crescita dell’Uomo Ragno come persona e come eroe, in quanto diverrebbe degno di entrare nelle fila degli Avengers (cosa che per adesso, come affermato da Stark nel trailer, sarebbe impossibile) e guadagnerebbe almeno mille punti in autoconsapevolezza. Consci che l’attesa è un boccone dolcemaro, non ci resta che attendere il “ritorno a casa”.

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