SULLE ORME DEL VAMPIRO
PARTE II
di Giovanni Siclari
Ben ritrovati a tutti i lettori di Monster Movie Italia e pagine satellite. Riprendiamo quest’oggi il nostro percorso alla ricerca della figura del Vampiro nella Storia e nell’Archeologia. Nel primo articolo introduttivo vi avevamo descritto sommariamente alcuni tratti peculiari della figura del vampiro nella letteratura del XIX secolo e in alcune fonti del XVIII secolo. L’obiettivo di oggi sarà quello di tornare molto indietro nei secoli, al tempo dell’antichità classica e romana, per cercare di capire se via siano o meno tracce che ci possano far parlare di vampiri già nel Mondo Antico.
Sicuramente il mondo antico è ricco, nella sua mitologia e nella sua letteratura, di spunti e di categorie che ci possono indirizzare verso diverse piste per trovare la figura del Vampiro. Platone (V-IV secolo a.C.) nel suo Fedone, nel parlare delle anime non purificate, sostiene che queste restino legate al mondo corporeo anche dopo la morte e che continuino a vagare vicino ai loro sepolcri come spettri:
[…] “un’anima che si trovi in queste condizioni pensi tu che si potrà separare dal corpo ed essere sola di per sé e pura?”
“In nessun modo”, rispose.
“Ma si distaccherà, io credo, impregnata dell’elemento corporeo che l’attaccamento e l’intima unione col corpo, a causa della continua unione e della cospicua cura che ebbe per esso, le ha reso connaturale”.
“Certamente “.
“E questo corporeo, o amico, bisogna pur credere che sia pesante, terreno e visibile. E un’anima di questo tipo impregnata di esso è come appesantita ed è trascinata nuovamente verso il mondo visibile, per paura dell’invisibile e dell’Ade, come si racconta, e se ne va vagando intorno ai monumenti funebri e ai sepolcri, presso ai quali furono visti oscuri fantasmi di anime, immagini che producono anime di questo genere, che non si sono liberate e purificate e che ancora sono partecipi del visibile e quindi si vedono ancora” […]
Anche Omero nell’Odissea ci offre, nell’undicesimo canto, l’immagine di figure spettrali (le ombre dei morti) che si accalcano attorno a Ulisse per bere il sangue dell’ariete e della pecora da lui sacrificati.
Pure nella mitologia e nella letteratura romana vi sono figure spettrali o mostruose, basti pensare alla strige (creatura volatile che si nutriva di sangue e carne umana) o ai lemuri (spiriti della notte) descritti da Ovidio nei Fasti. Tuttavia, nonostante la varietà e la mostruosità di queste creature, sembrerebbe che nessuna sia in tutto e per tutto simile al vampiro: la condizione essenziale infatti è quella di essere un “ritornato“, ematofago ed avere una corporeità fisica che possa essere distrutta. Nessuna di queste creature del Mondo Antico soddisfa i tre requisiti sopracitati e quindi non possiamo affermare che vi siano categorie vampiriche chiaramente definite.
Non bisogna però disperare, perché se l’approccio storico documentario risulta praticamente fallimentare, vi è un altro ambito di indagine che è quello dell’Archeologia. Recentemente infatti gli archeologi si sono approcciati al tema del vampirismo storico cercando tracce di vampiri nell’antichità attraverso l’analisi delle sepolture. L’obiettivo è quello di trovare tracce di necrofobia di tipo vampirico attraverso la presenza di mutilazioni e modificazioni post mortem volte a rendere inoffensivi i cadaveri. Quali limiti metodologici incontra l’approccio archeologico? Sicuramente gli archeologi lavorano su fonti che non permettono il ritrovamento di pratiche apotropaiche: un esorcismo non lascia tracce e spesso i corpi venivano bruciati.
Quale conclusione dare allora? Esistevano i vampiri nell’antichità greco-romana? La risposta che diamo noi di History Monster e Monster Movie Italia è questa: il mondo antico presenta moltissime figure che si avvicinano alla figura del Vampiro ma che tuttavia non ne soddisfano tutti i requisiti per esserlo. Questo può essere ricondotto al fatto che il Vampiro è una figura che nasce attraverso un lungo processo di elaborazione storica di cui il Mondo Antico è solo il momento iniziale. Moltissime sarebbero le fonti letterarie da analizzare, basti pensare alla storia di Flegonte (II secolo d.C.) su Filinnio e Macate o all’Eroico di Filostrato (III secolo d.C.) dove troviamo un Achille vendicativo; purtroppo non essendo questa la sede per tali approfondimenti, rimandiamo le letture sopracitate alla curiosità dei nostri lettori.
Un caro saluto a tutti e buon inizio 2017!