di Matteo Berta
La cinematografia contemporanea ci sta abituando ad una tendenza produttiva devota al paraculismo più spudorato. Fate mente locale, non vi è mai capitato di andare ad assistere ad una proiezione di un film ad alto budget e considerarlo totalmente impersonale? Successivamente magari avete controllato i titolari principali: regista mai sentito (breve ricerca su IMDb e vi appare un curriculum inferiore al vostro), compositore parente stretto o amico d’infanzia del suddetto e direttore della fotografia conosciuto principalmente per aver lavorato a spot di merendine scadute. Parliamo dei nuovi mostri (nel senso negativo del termine) di Hollywood: i Registi Prestanome.
Una grande produzione è intenta nel programmare un film che segua la moda dell’operazione nostalgia (un reboot/newquel/prequel/sequel) e pretende di avere il controllo totale sul lavoro, ma nello stesso tempo non vuole sporcarsi le mani con un possibile fallimento, non esiste soluzione migliore di “affidare” la regia ad uno sbarbatello senza concrete mansioni decisionali su cui far ricadere la colpa nel caso il lavoro finale risulti fallimentare al botteghino.
La gente pensa che questa nuova generazione di registi venga scelta per il talento, ma parliamo delle stesse persone che si scandalizzano quando scoprono che i loro artisti preferiti non guardano i film per cui hanno lavorato (caso John Williams emblematico) e nel loro immaginario non scindono la personalità di un attore con quella dei personaggi che interpretano (caso Robin Williams rappresentativo). Poveri noi.
Gareth Edwards (Nuneaton, 1º giugno 1975)
Nasce come supervisore degli effetti speciali di prodotti marginali, dirige due episodi di un sotto-programma di Discovery Channel e nel 2009 inizia a lavorare come regista, sceneggiatore, scenografo e responsabile degli effetti speciali a quello che nel 2010 uscirà nelle sale con il nome di Monsters, incassa 5 milioni di dollari (costato 500.000$) e….
… gli viene affidato prima il reboot di Godzilla 160 milioni di dollari e poi Rogue One: A Star Wars Story costato 200 milioni di sacchi di grano. Bel salto…
Colin Trevorrow (Oakland, 13 settembre 1976)
Nel 2002 gira un cortometraggio. Nel 2012 dirige Safety Not Guaranteed non vi dico il budget ma solamente che per il film “…Furono usate camere Sony F3 con vecchie lenti Panavision”. Dopo questa importante carriera Spielberg si dichiara folgorato dai minuti finali del suo film e…
…gli viene affidato Jurassic World (budget stimato attorno ai 170 milioni di dollari) e Star Wars Ep IX (Non ancora stabilito il budget).
Justin Kurzel (Gawler, 3 agosto 1974)
Dirige il famosissimo Snowtown.
Gli viene affidato Macbeth dal budget di 16 milioni di dollari e Assassin’s Creed costato 125 milioni di dollari.
Non contento tira dentro nelle due produzioni il suo fratello compositore Jed Jurzel.
Jordan Vogt-Roberts (Detroit, …)
Conosciuto solo per la sua barba, Jordan vanta una carriera che prevede due film per la tv, un documentario e il film The Kings of Summer.
Viene assunto per dirigere il reboot Kong: Skull Island di budget 190 milioni di dollari.
Presupponendo le intenzioni provocative e non offensive di questo articolo, una domanda spontanea mi sovviene:
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