THE NICE GUYS – HARD BOILED CON DUE BOLLITI

di Alessandro Sivieri

Premessa: Shane Black è il tizio che ha scritto Arma letale, ma ha anche toppato alla grande con Iron-Man 3, uno dei punti più bassi dell’universo cinematografico Marvel. Questo perché il regista ha snaturato il concetto, cercando di convertire un film supereroistico in un buddy movie natalizio, con la coppia Robert Downey Jr. e Don Cheadle a inanellare figuracce e sfornare una battuta dietro l’altra. L’eccessiva ironia (problema già segnalato in altre produzioni) è arrivata a uccidere il pathos.

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Con The Nice Guys, fortunatamente, Black torna senza forzature nel suo elemento, e lo fa con Ryan Gosling e Russell Crowe, coppia di investigatori dalla chimica irresistibile. L’ambientazione, ispirata alla tradizione hard boiled, è la Los Angeles degli anni ’70, divisa tra scandali, cospirazioni criminali e proteste studentesche. A reggere tutta la baracca, che si risolve nella contorta e rocambolesca ricerca di una ragazza scomparsa, sono proprio i succitati interpreti: Gosling è un investigatore privato che campa di miseri espedienti, oltre a essere un padre assente con problemi di alcol; Crowe è un picchiatore senza scrupoli e senza amici. Entrambi i personaggi sono dei perdenti, degli outsider che uniscono le forze in modo fortuito e risolvono il caso in modo ancora più fortuito. Oltre alle gag a farla da padrone sono infatti le coincidenze, le deduzioni derivate da fraintendimenti, i successi inconsapevoli.

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La sceneggiatura deve molto alla filmografia di gente come i Coen: la casualità beffarda che porta alla morte di alcuni personaggi ricorda molto Burn After Reading (ne abbiamo parlato qui), mentre gli eventi che si susseguono senza un apparente filo logico, con i protagonisti spaesati, chiamano a gran voce Il grande Lebowski.

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A intrecciare il tutto troviamo il ritmo serrato dei dialoghi: la parola è un’arma comica da prima linea, raramente gli attori stanno zitti, inscenando discussioni paradossali. Gosling mostra un inedito talento comico e fa lo scemo isterico, mentre Crowe gigioneggia senza freni e sfoggia orgogliosamente la pancia da birra in fermentazione. A parte Holly (Angourie Rice), la figlia brillante di Gosling, anche i comprimari sono delle macchiette, dal gangster pivello all’hippie impegnato nel sociale. Un atlante della stupidità che si prende meravigliosamente sul serio.

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In mezzo alle risate c’è l’azione, con sparatorie e pestaggi violentemente pulp, da commedia nera. La gente si spiaccica per terra o inciampa con la pistola ma i due protagonisti ne escono sempre vivi, con qualche ammaccatura e svariate domande in più, fino a un finale che ostenta cinismo: il caso viene risolto, ma i colpevoli, per via dei poteri forti, rimarranno impuniti; il sistema continuerà a condurre il suo sporco gioco ma Crowe e Gosling sono arrivati in fondo a un cammino di redenzione che dovevano prima di tutto a loro stessi. Brindando in faccia al destino e alla nuova amicizia, in stile Bud Spencer & Terence Hill, i bravi ragazzi si preparano alla prossima impresa. Speriamo di rivederli il più presto possibile e con la stessa energia.

The Nice Guys (Blu-ray)

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