MEDIOEVO MOSTRUOSO: IL RAGNO

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di Giovanni Siclari

copertina

Un caro saluto a tutti gli amici di Monster Movie Italia e ben ritrovati per questa occasione particolare dedicata a “La due giornate del ragno”. L’ardua missione di oggi sarà quella di proporre una piccola pillola storica, come lo sono del resto tutti i contributi della rubrica Medioevo Mostruoso, dedicata alla figura del ragno nell’immaginario medievale.

medioevo-mostruoso

Una doverosa premessa da fare prima di iniziare il nostro viaggio è quella di aver ben presente quali siano i limiti di questa discussione: scarsità di bibliografia in merito e soprattutto scarsità di fonti storiche inerenti a questo soggetto. Le fonti principali dove attingere qualche informazione sono Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) e la sua Naturalis Historia (libro XI); Isidoro di Siviglia (VII secolo d.C.) e le sue Etymolgiae; infine vi è il Bestiario di Pierre de Beauvais (XIII secolo). Queste sono le principali fonti storiche da cui possiamo attingere per tracciare un profilo su quale fosse l’idea che l’uomo medievale avesse sul ragno. Per visionare qualche monoscritto circa le miniature del ragno vi invitiamo a seguire questi estremi: Koninklijke Bibliotheek, KB, KA 16, Folio 130r.

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Cosa dire dunque sul ragno? Considerato come un “verme dell’aria“ dotato di zampe e della facoltà di arrampicarsi, gli autori antichi e medievali sottolineavano la sua minuzia e pazienza nel tessere le ragnatele che apparivano qualitativamente perfette, in grado di resistere al vento. Tele comunque che servivano per intrappolare piccoli e medi insetti che poi sarebbero stati uccisi dal veleno del ragno. In queste semplici attività del tutto naturali i religiosi vedevano una somiglianza con le attività del Diavolo che, lentamente e con grande pazienza, tesse le sue ragnatele per far cadere l’uomo nel peccato e nell’errore. Tra l’altro anche l’attività notturna di questo simpatico animaletto fece sì che venisse inserito tra gli animali demoniaci, di cui abbiamo avuto più volte occasioni di parlare. Altri autori antichi sottolineano la fragilità del ragno e le sue particolari capacità di nutrirsi anche di aria e spesso connettevano l’attività di filatura della ragnatele con alcuni eventi atmosferici come le grandi piogge o lo straripamento dei fiumi.

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 A lungo andare comunque gli uomini del Medioevo impareranno ad apprezzare ciò che deriva dalla filatura degli insetti, in particolar modo dai bachi da seta, materia che arriverà in Europa con l’apertura dei traffici con l’Oriente a partire dal Basso Medioevo.

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Terminiamo qui questa piccola pillola mostruosa, invitandovi a non schiacciare, folgorare e defenestrare i ragni perché sono animali molto utili, specialmente contro le nemiche dell’estate: le zanzare!

Un caro saluto e al prossimo articolo.

Widmann – Ragno Gigante

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