PANGEA – ANALISI E VIDEO DELL’ATTRAZIONE DI MOVIELAND

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Il video completo della nostra gita tra i dinosauri di Movieland Park.

di Alessandro Sivieri

Vicino a Peschiera, lungo la sponda sud del Lago di Garda, sorge Gardaland, lo storico parco divertimenti che da decenni incanta grandi e piccini. Accanto a esso da qualche tempo è presente Movieland, che offre intrattenimenti di stampo più cinefilo e vive in simbiosi con il parco acquatico Canevaworld. Sia chiaro, Movieland non ha l’estensione e la varietà di Gardaland, ma può vantare una serie di spettacoli e coreografie con abili stuntmen in grado di deliziare gli amanti dei film. Essendo di dimensioni contenute non richiede maratone per raggiungere una determinata giostra e il personale si dimostra sempre cordiale ed efficiente. Inoltre gli eventi sono ben distribuiti a livello temporale. Si va da rievocazioni di Ritorno al futuro a un’esplosiva messa in scena con Rambo. Anche le attrazioni fanno la loro parte, in primis la famigerata Horror House, un percorso a piedi vietato ai minori di 14 anni dove gli ospiti attraversano corridoi oscuri e stanze a tema, facendosi terrorizzare da attori in costumi mostruosi (incluso un simpatico Freddy Krueger).

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Chi cerca andrenalina e refrigerio troverà Magma e Kitt Superjet, percorsi altamente scenografici a bordo di veicoli dove ci si bagna parecchio. Ma la novità 2018 ha come protagonisti i dinosauri, facendo leva sui nostri sentimenti mostrofili: parliamo di Pangea, attrazione piuttosto grande dove i visitatori possono guidare delle jeep in un sentiero immerso nella giungla, incontrando tirannosauri, triceratopi e altri lucertoloni. Qualche giorno fa ho colto la palla al balzo e, in compagnia di amici, mi sono precipitato dentro Pangea, filmando tutto il tragitto. Chi è di fretta o non ha voglia di leggere il resoconto può guardarsi il video direttamente qui sotto.

Molte delle frasi che si sentono nel video non rispettano l’opinione della redazione di Monster Movie

Iniziamo col dire che l’ingresso, a livello scenografico, si presenta bene, con un canyon roccioso e un immenso scheletro di T-Rex a darci il benvenuto. Essendo una novità l’afflusso di gente era alto e l’attesa ci ha portato via più di un’ora, trascorsa quasi interamente in una caverna artificiale, munita di torce e (fortunatamente) di ventilatori. Poche decorazioni a diversificare l’estetica ma la presenza dei monitor ci ha consentito di assistere al video di presentazione, che spiega le origini fittizie di Pangea, tra regioni inesplorate, antiche tribù e lucertoloni creduti estinti. Nulla di trascendentale, ma il filmato ha una piacevole atmosfera anni ’90 e la paleontologa/presentatrice non è niente male.

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L’unico neo è che, data la lunghezza della coda, lo abbiamo quasi imparato a memoria. Una volta usciti ecco il momento tanto atteso, l’imbarco sulle jeep, che possono portare sei persone alla volta (due nell’abitacolo e quattro nel cassone, ben rialzato e dotato di cinture di sicurezza). In seguito alle istruzioni degli addetti abbiamo incontrato il primo grande limite di questa novità: il controllo. Vero, il veicolo si può guidare in prima persona, ma ciò risulta pressoché ininfluente. Tutto è costantemente monitorato e, in caso di uno spostamento di troppo verso bordi o ostacoli, la jeep si blocca automaticamente, con tanto di pannello elettronico e tutorial su come mettere la retro e ritrovare la giusta direzione. La velocità massima è fortemente limitata e il percorso è abbastanza stretto (con qualche dosso a farci saltellare).

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Ciò non consente la minima deviazione o variazione nell’esperienza di guida, per ovvi motivi di sicurezza. Vi è però la libertà di compiere delle brevi soste per gustarsi meglio i dintorni, e le fermate diventano obbligatorie quando ci sono i semafori. Sappiamo che la priorità di Movieland è l’incolumità dei visitatori, che non sono certo piloti o avventurieri, ma la presenza di qualche biforcazione o tratto alternativo avrebbe aggiunto un po’ di varietà, spingendo le persone a tornare per scoprire le aree precedentemente ignorate. Eventuali problemi di traffico sarebbero risolvibili con l’ausilio dei semafori, già presenti per garantire un’equa distanza tra i veicoli.

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La vera nota dolente è lo scenario, perché se gli animatronic dei dinosauri sono di qualità discreta, la loro distribuzione lungo il tragitto ci è sembrata incostante e priva di inventiva. Ogni tanto si nota un brachiosauro o una famiglia di triceratopi, ma senza un’ambientazione in grado di rendergli giustizia. Gli unici passaggi con una scenografia decente sono un magazzino/laboratorio, con tanto di uova e incubatrici alla Jurassic Park, e una gabbia con un tirannosauro affamato. Il resto è abbastanza anonimo e non si percepisce un senso di progressione, una vena di storytelling che invece troviamo in attrazioni come i Corsari o l’ormai smantellato Tunga, entrambe appartenenti a Gardaland.

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Quelle ride, ben più vecchie, si distinguevano per una cura certosina dei dettagli e per le forti emozioni, sbattendoci in faccia gorilla giganti e mostri marini. A confronto Pangea sembra un lavoro acerbo, assemblato con gli avanzi di un set cinematografico e poco dinamico (non ho visto cascate o massi finti in procinto di cadere, ma potrei essere smentito). Prima che qualcuno mi accusi di pedanteria, sono conscio del fatto che l’attrazione ha appena aperto e che i test non sono finiti, quindi vi sono ampie possibilità di miglioramento, soprattutto se pensiamo alla professionalità dello staff di Movieland. Ma per ora mi sento poco giurassico.

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