TRAILER DI ANTRUM – Il film maledetto anni 70

Il marketing virale sposa le fake news sulla sfiga.

di Alessandro Sivieri

UPDATE: A QUESTO LINK LA NOSTRA ANALISI DEL FILM

Quando scoprirete che cos’è Antrum, vi chiederete perché i registi di The Blair Witch Project non abbiamo ancora telefonato ai produttori per riavere indietro la loro campagna marketing, sempre che non li anticipi Samara di The Ring con un’azione legale. Sono venuto a sapere qualche giorno fa di questo misterioso horror, distribuito in un imprecisato futuro da Else Films. Sul loro canale YouTube è uscito un trailer che, a dirla tutta, somiglia a un mockumentary. Poche scene confuse intervallate a presunte immagini di reportage di un cinema in fiamme e interviste a sedicenti collezionisti che affermano una sola cosa: questa pellicola, oltre a essere introvabile, porta sfiga. Sissignore, è maledetta. Sono decenni che nessuno se la fila di striscio, quindi dovete vederla, ovviamente a vostro rischio e pericolo. Potreste morire dopo la proiezione, scomparire misteriosamente o andare a fuoco mentre i gentilissimi Belial, Baal e Asmodeus si mangiano i vostri popcorn con contorno di budella. Paura, eh?

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Secondo gli improbabili reportage del canale, Antrum è un horror indipendente girato in California negli anni ’70. La storia parla di due ragazzini che si addentrano nei boschi per seppellire il loro defunto animale domestico (qualcuno ha detto Pet Sematary?), ma una volta giunti sul posto troveranno la porta dell’Inferno, scatenando demoni e arcidiavoli che di mestiere torturano la gente. Il film venne giudicato troppo violento e pauroso per la commercializzazione, quindi le poche copie disponibili sparirono dai radar. Durante una tentata proiezione in un cinema di Budapest, negli anni ’80, vi fu un incendio che uccise più di cinquanta persone. Molti appassionati e addetti ai lavori morirono in circostanze imprecisate dopo averlo visto. Insomma, a detta di Else Films, Antrum è il santo graal dei cult e non si trova facilmente, dato che mette in serio pericolo gli spettatori. Nel sito ufficiale spunta perfino un disclaimer sulla natura maligna della pellicola, invitando i visitatori alla prudenza. I distributori affermano di essere entrati in possesso di una copia integrale nel 2014, in seguito a un’asta underground, senza fornire ulteriori dettagli. Antrum è stato presumibilmente mostrato durante il Brooklyn Horror Film Festival di quest’anno, con tanto di liberatoria firmata dagli spettatori (o almeno questa era l’intenzione). Per l’occasione è stato aggiunto il sottotitolo The Deadliest Film Ever Made, giudicandolo il film più letale mai fatto.

Sebbene questo blitz mediatico in vista di Halloween sia ammirevole, fa parte di una strategia che abbiamo già visto in passato. I creatori di The Blair Witch Project arricchirono la loro opera con una complessa mitologia crossmediale, pubblicando libri, aprendo siti internet e diffondendo volantini con i protagonisti scomparsi. Tutto per far credere che la vicenda fosse autentica. In questo caso è affascinante la chimera di un film scomparso da decenni, così terrificante da essere inguardabile e circondato da una maledizione, come la celebre videocassetta che uccide dopo sette giorni. Peccato che, come svela Internet, l’unica fonte a occuparsi del fenomeno sia proprio il canale di Else Films, che ha pubblicato inchieste sull’argomento negli ultimi due anni. Non si trova nulla su Antrum di antecedente al 2016, quindi la puzza di virale si sente da chilometri. Dove sarebbero le conferme, gli articoli di giornale, i rapporti della polizia? È andato a fuoco o no quel cinema a Budapest? Chi erano i registi originali? Baphomet verrà a gettarmi il tostapane acceso nella vasca da bagno? I tentativi di generare hype sono così spudorati che la proiezione a Brooklyn è stata preceduta da un documentario di 15 minuti, diretto da David Amito e Michael Laicini. È forte il sospetto che siano proprio questi due tizi ad aver confezionato l’intero prodotto.

Le poche immagini che riusciamo a estrapolare dal trailer fanno pensare a un’opera girata qualche anno fa e invecchiata a fallo canino con dei filtri. Un paio di inquadrature riflettono un’estetica horror contemporanea che ha poco a che fare con gli anni ’70. Non lo nego, a me piacerebbe un film perduto da decenni con scene così spaventose da umiliare le produzioni di oggi. Se la mitologia fosse autentica, mi ci tufferei con una palla di cannone legata al collo. Credo davvero che il cinema abbia il potenziale per raggiungere il terrore puro, quello dove lo spettatore perde ogni difesa e si sente prigioniero dell’inquadratura. Lavori come La strega di Blair e Alien si sono avvicinati parecchio. Il problema è che Antrum, con ogni probabilità, sarà un filmetto senza pretese che punterà sull’hype e sulla superstizione delle tragedie a catena (alla Final Destination) per poi tornarsene da dove è venuto: nel nulla.

PS: qualcuno può telefonare a Brooklyn per avere il conteggio delle vittime?

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Jean luc ha detto:

    Caro scettico,prima di avventurarti in lacunose e distorte analisi,dovresti compiere Il Passo Che nessuno osa piu’ : informarti. Non attraverso il web come fan tutti ma un modo arcaico. Biblioteche,Cineteche,Emeroteche,indagini sul sito,quello Véro,non il virtuale.Io sono stato Sia nel cinéma bruciato,Sia on quello di San Francisco ,Ed e’ proprio la’ , piu’ du venti anni fa che ho sentito parlare del film. Piuttosto il Véro mistero restano i nomi russi scritti in cirillico nei titoli di tests,su quelli bisognerebbe indagare.

    1. Monster Movie ha detto:

      Grazie per l’interessamento e per il resoconto delle tue avventure. La vicenda del cinema bruciato è estrapolata da un reale caso di cronaca degli anni ’80. Il fatto di basarsi su un incidente realmente accaduto non è però sufficiente ad avvalorare una tesi di veridicità della pellicola, al pari delle tue dichiarazioni personali che non sono supportate da alcun riscontro. Se anche Antrum fosse un film girato negli anni ’70 (cosa di cui dubitiamo), non è comunque dimostrabile il suo collegamento con le vicende mortali di cui si fregia il suo marketing. Basti pensare che nel microcosmo fittizio di testimonianze e interviste messo in piedi dalla coppia di registi (Amito e Laicini), compare persino l’attore Paul Caldéron (visto in Pulp Fiction) nei panni di un esperto di esoterismo…
      Sei liberissimo di dire la tua sulla tesi sostenuta dai nostri pezzi e sulla loro impostazione, ma non di accusare di scetticismo e malafede gli autori, mostrandoti come detentore di una conoscenza arcana a cui solo i veri “informati” hanno accesso.
      Sperando in un tuo interessamento per i futuri articoli di Monster Movie, ti auguriamo una buona serata.

      – Ale

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