Intervista a Luca Rossi ex toy designer della Giochi Preziosi e fondatore diToy Surgery.
di Matteo Berta
Il progetto Toy Surgery di Luca è qualcosa che riempie il cuore e nutre la mente di ogni collezionista old school e non solo. Dopo aver avuto il piacere di intervistare Joe DeVito, uno dei responsabili delle prime linee di giocattoli di Jurassic Park della Kenner (Intervista esclusiva a Joe DeVito il padre dei giocattoli di Jurassic Park (ENG-ITA) ), non potevamo assolutamente lasciarci scappare la possibilità di intervistare un toy designer nostrano.
Grazie della disponibilità Luca, raccontaci di come è nata la tua professione e quali sono stati i tuoi lavori principali.
Allora partiamo dall’inizio, sono (stato) un toy designer dal 2008 per la più nota azienda italiana di Giocattoli. Ho lavorato su prodotti celebri come i Gormiti, Dinofroz, DragonBall, Cicciobello e molti altri ancora, ho realizzato, assieme ad un piccolo team di design, i KomboForce, un prodotto che, ahimè non ha avuto un grande successo, per via di diversi problemi legati al marketing. L’ambiente dove lavoravo, mi è sempre stato un po’ stretto, così nel 2017, stanco di alcune situazioni, ho preso un’altra strada.
Non ho mai abbandonato però l’interesse per i giocattoli, la customizzazione e la creazione. Senza presunzione alcuna, penso di essere stato uno tra primi in italia ad acquisire una stampante 3d ed aver creduto in quel settore. Da qualche anno ho deciso di intraprendere la libera professione, occupandomi di fotografia prevalentemente, ma non ho mai abbandonato l’interesse per il settore della grafica e dei giocattoli, anzi ho avuto modo in questo tempo di praticare e affinare l’arte del making.
Dopo aver abbandonato la professione di toy designer è iniziata la tua “carriera” da semplice appassionato, quali sono stati i tuoi primi lavori?
In questi anni da hobbysta, mi sono dilettato in diversi progetti a lungo termine, sopratutto su conversioni di model kit ad RC. Ho appreso un pochino di informazioni su l’elettronica per assemblare motori e radiotrasmettitori, ma rimango ancora un principiante.
Toy_Surgery è invece un progetto del tutto nuovo, si tratta di un’officina, o meglio il mio laboratorio (che a casa viene chiamato “la carpenteria” dati i suoni degli arnesi che utilizzo) dove i giocattoli vengono smontati, modificati, ri-assemblati, ma anche aggiustati e sopratutto creati e fotografati.
Il progetto nasce da un concept che avevo proposto al tempo in cui lavoravo in azienda e che non era mai stato considerato per politiche di vendita, dunque lo sviluppo e l’ideazione è andata avanti in silenzio nel mio studiolo. Il progetto in questione si chiamava Olympians e trattava di mini figures ispirate agli Dei dell’olimpo con annesso un complicato sistema di unboxing. I personaggi erano fortemente ispirati ai famosi exogini (noti anche come. M.U.S.C.L.E. in tutto il mondo) e il progetto è proseguito ed è ancora in fase di valutazione presso alcune aziende, ma per non rimanere ad attendere ho deciso di andare avanti a modo mio.
…e i Jurassic Minis?
Nell’estate del 2019, tornato in possesso di una stampante 3d, ho ripreso lo sviluppo del progetto portando nuove idee e nuove caratteristiche. Accantonati momentaneamente gli Dei di Olympians, mi sono messo ad omaggiare quei personaggi che hanno avuto un valore speciale nella mia infanzia. Partendo dunque da Jurassic Park, da dove nascono i Jurassic Minis.
Visto il gradimento dei follower e le richieste, ho iniziato una fase di produzione artigianale casalinga, allestendo e preparando stampi in silicone e clonazioni in resina.
Successivamente hanno poi preso forma le linee Hot minis e Moviestarz, rispettivamente una serie di eroine del cinema spogliate dei loro mantelli e delle rappresentazioni caricaturali di alcuni personaggi famosi di serie Tv e blockbuster movies.
Che legame hai con Toy Surgery?
Toy surgery non è un azienda e non rappresenta altro che un hobby per me, un modo di dare sfogo ad una passione, mi da modo di esercitare diverse abilità: dalla progettazione alla modellazione e stampa 3d, completando con la lavorazione manuale sui modellini ed infine la fotografia.
Infatti mi dedico con grande divertimento anche ad allestire piccoli set fotografici per omaggiare le mie creazioni.
Ci descrivi il processo creativo dei tuoi giocattoli?
Per lo sviluppo di un personaggio inizio prendendo le reference da internet e comincio la modellazione che avviene in digitale sul computer.
Una volta pronto il modello, viene stampato in resina con una banalissima Anymaker (una stampante 3d da poche centinaia di Euro), successivamente gli do una mano di primer e acrilico grigio per fari risultare i volumi in modo corretto. Per preparare lo stampo bivalva, bisogna creare un supporto dove adagiare il modello originale che solitamente si realizza in plastilina, un lavoro questo abbastanza noioso e lungo. È però determinante nella riuscita di uno buono stampo, per questo bisogna prestare molta attenzione durante questa fase.
Successivamente si passa alla realizzazione della vasca per la colata della gomma siliconica e di fatto alla realizzazione del primo guscio dello stampo.
Una volta indurito il silicone (12h) si rimuove delicatamente la plastilina dal fondo, si rovescia lo stampo e dopo aver applicato della glicerina per non far aderire il nuovo silicone che verrà colato, si procede con l’ultima fase versando l’altra parte della gomma.
Una volta realizzati gli stampi, essi vengono puliti e sono pronti per ricevere le colate di resina, che sarà poi quel materiale con cui realizzo tutti i cloni.
La tua passione per la fotografia è importante per questi progetti?
Eh si! perché l’ultima fase del progetto è quella di creare immagini dal forte impatto visivo utilizzando giocattoli come modelli e allestendo diorami come ambientazioni, tutto riducendo al minimo l’intervento della grafica digitale.
Ringraziamo Luca per il tempo che ci ha concesso e vi invitiamo a seguirlo sul suo profilo instagram sempre aggiornato dei suoi lavori e colmo di tante curiosità e backstage!