TRAILER di PACIFIC RIM: UPRISING, quando i MONSTER MOVIE danneggiano il genere.

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di Matteo Berta

Quando Del Toro ipotizzò cinque anni fa di omaggiare la cultura dei kaiju e dei mecha giapponesi, iniziò un lavoro che non comprendesse solamente la componente action su larga scala (nonostante sia l’elemento principale), ma nel suo Pacific Rim inserì la storia da menare in un contesto “verosimile” per quel tipo di logica fantascientifica, e perfezionando il tutto con un minimo di back stories di alcuni personaggi per far entrare in gioco i sentimenti più intimi.

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Siamo giunti al sequel, o meglio, ai primi paratesti del sequel. Pacific Rim: Uprising si vuole presentare come una gigantesca “cazzatona” leggera che non da spazio a nulla di più, viene ingaggiato un regista prestanome chiamato Steven S.DeKnight (anche il nome è inventato molto probabilmente) che può vantare un’importante carriera basata di zero film diretti e qualche episodio di varie serie televisive, mi sembra giusto affidargli un blockbusterone da centinaia di milioni di dollari…

Già dai primi minuti di trailer ci rendiamo conto che se nel primo film potevamo trovarci di fronte a un mondo mostruoso ben raccontato e con il giusto bilanciamento di sentimentalismi, battaglione e sano umorismo, qui capiamo che ci troviamo di fronte ad una produzione in perfetto stile Michael Bay. Battute motivazionali ed emozionali, esplosioni fino a non finire e soprattutto una serie infinita di trasformers. Ebbene si perché non ci troviamo più di fronte ai mastodontici e lenti ma potenti Jaeger, qui abbiamo la versione slim e ultra-veloce di robottoni super leggeri che combattono contro mostri super colorati e super illuminati che non ricordano bestie animalesche nemmeno se ce lo imponessimo a forza.

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Tre minuti di trailer che non fanno altro che gettare letame sul nostro amato genere di film di mostri, portando in discarica tutti i buoni proposti che il primo film aveva tentato di lanciare.

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