MEDIOEVO MOSTRUOSO: IL CAPRONE. Apologia della lussuria più sfrenata

MEDIOEVO MOSTRUOSO: IL CAPRONE.
Apologia della lussuria più sfrenata

di Giovanni Siclari

Medioevo Mostruoso

Cari lettori ben ritrovati o benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata al Medioevo e all’immaginario “ mostruoso “ medievale.

Verso la fine dell’ultimo articolo, quello dedicato a THE VVITCH: A New-England Folktale  (se non l’avete letto provvedete immediatamente, pena la scomunica), il Big Boss di Monster Movie Italia aveva lasciato un messaggio velato, come solo il Capitano Giacomo Uncino saprebbe fare, invitandomi a scrivere qualcosa sull’immaginario medievale circa la capra e il caprone. Senza tanti complimenti, possiamo proseguire il nostro viaggio nel Medioevo “mostruoso”.

La capra è notoriamente un animale domestico largamente diffuso nel Mediterraneo e nonCapra-1024x1004 solo, allevato dalle più diverse culture nei più disparati ambienti naturali. Gli uomini sin dall’antichità greco-romana rappresentarono capre e caproni, inserendoli nelle proprie credenze e nelle proprie religioni, basti pensare ai satiri che importunano le ninfe o al dio Pan e Dioniso. Quali qualità avevano queste creature e queste divinità? Solitamente quando si pensa a Dioniso ci vengono in mente il piacere, il gusto del bere, del sesso, dell’eccitazione e chi più ne ha più ne metta. A questo bisogna aggiungere la potenza sessuale e quindi la fertilità, attributi tipici di Pan. Insomma per farla breve la frenesia sessuale è il tema cardine di questa discussione.

Quando il mondo antico finì e i germani oltrepassarono il limes renano e danubiano, iniziò quello che gli storici chiamano Alto Medioevo. Peculiarità di questo Alto Medioevo furono i regni romano-germanici, ossia regni retti da re germanici che fondavano il loro potere sulle armi ed erano coadiuvati dall’aristocrazia senatoria romana per le questioni culturali e giuridiche. Questa fusione politica fu il frutto dell’incontro/scontro tra barbari e romani, di tradizioni pagane con quelle cristiane.
Il Cristianesimo ereditò dunque tutta una conoscenza antica, fatta di miti e di creature fantastiche, e la rielaborò in chiave cristiana per diffondere più facilmente la religione tra i ceti più bassi o di diversa cultura. Ed ecco qui che arrivano le nostre capre e i nostri caproni.

CapraSelvatica_MonoceroBisogna dire subito che i bestiari medievali sono abbastanza carenti in merito alla capra mentre spendono più inchiostro per parlare del caprone, animale che si credeva in grado di respirare con le orecchie, di vedere bene sia al buio che con la luce (dotato di scurovisione come i nani), e di possedere denti velenosi e nocivi per alcune piante…non a caso l’ulivo (traete voi le conclusioni).
La capra è un animale dolce ma che accetta di farsi montare sia dall’ariete che dal caprone, cosa che la pecora non fa (che brave ste pecorelle).
Ciò che rende però il caprone un animale peccaminoso è il suo sangue molto caldo, la sua puzza e il suo essere lussurioso, portato dal suo sangue caldo a ricercare un sempre maggior piacere carnale e incapace di qualsiasi controllo, di fermarsi o contenersi: il caprone è il simbolo di uomini e donne schiavi dei piaceri della carne. La lussuria della bestia deforma il suo sguardo che non è dritto ma obliquo. Proprio questa obliquità è vista negativamente nel Medioevo, dove tutto ciò che non è “retto” è considerato come deviante e quindi da condannare. La lontananza dalla rettitudine vuol dire cedere alla lusinghe del Diavolo e infatti verso l’anno Mille il termine obliquus è associato all’aggettivo diabolicus.

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Goya 1821 pittura “Il Grande Caprone” o “Il Sabbath delle streghe”.

Qualcuno a questo punto potrebbe insorgere chiedendosi dove sono i legami con il caprone e il Diavolo, accostamento a noi familiare quando si parla di satanismo. Prima di arrivare al satanismo, possiamo dire che già dall’Alto Medioevo, la demonologia dell’epoca rappresentava i demoni con fattezze caprine proprio per frutto di quella tradizione pagana mescolatasi con quella cristiana, che rappresentava i demoni come angeli caduti dalle fattezze più terrificanti, per disprezzo verso Dio e il suo averli creati a suo tempo come angeli “ a sua immagine e somiglianza”.goat devil
Ma arriviamo adesso al cuore della questione, ebbene l’immaginario che vede collegato il caprone con il Diavolo ha la sua origine nella stregoneria basso medievale, quando quest’ultima viene associata al satanismo stesso. Con il Basso Medioevo, la stregoneria inizia a definirsi maggiormente nei trattati ecclesiastici e nelle carte degli inquisitori; si inizia a parlare di Sabba, ossia riunioni orgiastiche tra streghe (e stregoni) con i demoni e con il Diavolo, dove si diceva si sarebbero compiuti atti di cannibalismo e infanticidio. Proprio la frenesia sessuale tipica del Sabba (e delle capre) e la crescente presenza del Diavolo portarono all’accostamento del caprone come incarnazione del Diavolo (accostamento a cui siamo oggi abituati).
La stregoneria però, diversamente da quello che si pensa, inizia ad essere un fenomeno
condannato dalla Chiesa solo verso la fine del Medioevo, quando nel 1484 papa Innocenzo VIII emanò la bolla Summis Desiderantes Affectibus con cui si paragonava la stregoneria all’apostasia (rifiuto di Cristo) e quindi condannabile come eresia, con tutti i mezzi messi a punto per tutto il Basso Medioevo. Si aprì così la cosiddetta Caccia alle Streghe proprio all’alba della Storia Moderna, e con essa si andò codificando e perfezionando l’immagine e la concezione che vede nel caprone l’animale servo del Diavolo o lo stesso Satana rappresentato con la testa caprina, le stampe del XVI secolo sono piene di tali raffigurazioni.
Papo 51162 Capra, marrone

Medioevo «superstizioso»

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