TRAILER DI THE SHAPE OF WATER – BUONISMO A PALATE

il

di Alessandro Sivieri

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Guillermo Del Toro ha dimostrato negli anni di avere un talento visivo notevole e la capacità di costruire storie fuori dall’ordinario, spesso aventi a che fare con esseri mostruosi. Ultimamente è risuonato nelle nostre orecchie un campanello d’allarme, come se questo regista si stesse perdendo, un po’ come Tim Burton da quando si è svenduto alla Disney. Pacific Rim è un giocattolone ma ha valori produttivi molto alti, con sequenze che spingono sull’epicità e sul tredicenne che alberga in ognuno di noi. A deludere è stato più Crimson Peak, dove lo stile offusca la sostanza. Ora arriva The Shape of Water e in cuor nostro sappiamo che i tempi di Hellboy e de Il labirinto del fauno sono sempre più lontani, sostituiti da favole dark dove il dark diventa mieloso.

La protagonista è Sally Hawkins nei panni di una donna delle pulizie muta che stringe amicizia con una strana creatura acquatica, segregata in un laboratorio. L’essere in questione è in un incrocio tra l’Abe di Hellboy, l’Abe della serie di videogame Oddworld e Il mostro della laguna nera. Il trailer ci racconta troppo, anche se i passaggi chiave sono piuttosto prevedibili: due individui emarginati si incontrano e, dopo le iniziali diffidenze, stringono amicizia e sviluppano un rapporto sempre più profondo, coltivato in segreto. Non mancherà la fuga della creatura, minuziosamente architettata, con il conflitto finale contro il personaggio di Michael Shannon, che come al solito deve interpretare uno stronzo di prima categoria.

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Il tema di una possibile relazione amorosa interspecie è senz’altro interessante, ma il fascino viene offuscato da tinte che ricordano Il favoloso mondo di Amélie, in uno squilibrio tematico che punta troppo al favolesco, anche per gli standard di Del Toro. Ovviamente non siamo così prevenuti da buttare fango su un’opera dopo aver visto il trailer, ma quando l’assaggio di un film d’autore non ci sorprende né emoziona, iniziamo a preoccuparci. Forse l’alchimia tra i protagonisti riuscirà a reggere un intreccio che si prefigura come un minestrone già visto, ma ci dispiace che il talento del regista non venga speso per qualcosa di meglio, come quell’adattamento delle opere di Lovecraft da tempo in cantiere.

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