TROLL HUNTER
Una recensione di Matteo Berta
Inizialmente può sembrare un goliardico episodio di Finding Bigfoot , ma successivamente ci accorgiamo di avere di fronte un ottimo lavoro documentaristico, ciò che ci viene mostrato è un realismo che va oltre le semplici tecniche visive e narrative di found-footage. Troll Hunter è il film che qualsiasi giovane videomaker avventuroso vorrebbe girare, si tratta assolutamente di un B-Movie e soprattutto è un Monster Movie, ma c’è poco di quell’elemento “oltre-il-normale” di cui siamo abituati in produzioni di questo genere, il “fantastico” è sostituito da il realismo più profondo, perché in fin dei conti, i troll di questo film sono più un problema burocratico che logico.
Oltre alla ricerca spasmodica al realismo, di tanto in tanto si esce dal seminato cadendo in archetipi classici di questo genere, come il celeberrimo “cacciatore del mostro” dall’aspetto rude e dall’animo selvaggio, oppure si ricorre al citazionismo più semplice da interpretare: come la capra usata come esca per il mostro.
Troll Hunter è un film scritto e diretto da André Øvredal e parla di un gruppo di studenti intenti a girare un documentario sugli orsi…. ma si ritroveranno a girare un documentario sui troll.
Il regista sembra volerci dire di aver fatto qualcosa di assolutamente non memorabile, ma ha trovato qualche disgraziato pronto a produrgli la sua passione e non ha nessuna intenzione di farcelo piacere per forza.
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