The Legend of Tarzan
di Matteo Berta
Non è poi così bello quando ci si trova di fronte ad una storia che non sai dove voglia andare a parare e nello stesso tempo non percepisci nemmeno quel brivido che ti possa spingere a seguirla indifferentemente dalle premesse stupidone o delle certezza da logica commerciale nostalgica del cinema contemporaneo.
Dopo aver raggiunto livelli impensabili per quanto riguarda la Motion Capture dei primati nella saga reboot de “Il pianeta delle scimmie”, con questo lavoro si è deciso inspiegabilmente di procedere a ritroso e presentare degli animali non credibili che interagiscono con attori svogliati. Abbiamo degli effetti speciali pessimi che accompagnano una storia che narra le vicende di un Tarzan civilizzato che ripercorre il suo passato non civilizzato attraverso le memorie del padre civilizzato che odiava il mondo non civilizzato e consigliava a suo figlio di essere un civilizzato, ma lui non lo ascolta e torna ad essere non civilizzato. Più che un film sembra un manuale di Scienze Sociali scritto da un sociologo ubriaco. Forse per la produzione trovava inaccettabile rendersi conto che nonostante le innumerevoli rappresentazioni e trasposizioni, l’unica versione rimasta nella memoria della massa è quella d’animazione e quindi si è deciso di procedere in una direzione non del tutto chiara, ma apparentemente vincente: la costituzione di un nucleo formato da la nuova reginetta dei teenager, un bel manzo biondo e un paio attori belli e bravi di una volta sul viale del tramonto. Il risultato? Meglio non chiedere…
A metà film il cattivone espone alla sua prigioniera un inspiegabile spiegone che non serve alla narrazione ne allo spettatore, poi una serie di eventi porta ad un epilogo scontato. Dal punto di vista estetico parliamo di grandi cartoline della giungla e poco altro, il sonoro è abbastanza povero e la score di Rupert G. Williams è dimenticabilissima. Per quanto ancora dovremo subirci prodotti che neanche con uno sforzo mentale, contengono spunti di riflessione?
Yates si conferma un non-regista.
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