di Matteo Berta
L’universo supereroico DC ha aperto i battenti e si è presentato di prepotenza con due colpi ben assestati. BvS e Suicide Squad hanno fatto discutere e non poco, ma sintetizzando i pareri si potrebbe disegnare un areogramma dove metà della torta sta a rappresentare i fumettisti dissidenti e all’interno di questa frazione ci sono anche i delusi senza background comics e l’altra metà della torta è estremamente frammentata, ma con il denominatore comune della soddisfazione dove, pochissimi fumettologi soddisfatti, molti spettatori occasionali rinvigoriti, alcuni semplici cinefili divertiti, diversi fan di Nolan-Snyder e tante cosplayer di Harley Quinn.
Abbiamo già recensito Suicide Squad (Leggi qui), ma oggi vi parleremo della versione estesa. A differenza della versione integrale dello scontro tra i più grandi gladiatori della storia quella della squadra dei cattivi (o finti cattivi) è “mischiata” meglio. Se in BvS il minutaggio veniva allungato di parecchio e intere sequenze venivano buttate nella mischia anche se semplici spiegoni o tocconi narrativamente in utili qui troviamo una buona commistione tra gli shot della directors’cut e quelli che cercano di rimpolpare la cena.
Non è un bel film, che sia chiaro, è piacevole ma non memorabile, è divertente ma non troppo. Parliamo di sviluppo dei personaggi in modo banale in una storia prevedibile, ma oramai siamo tutti sottomessi da questa droga dei DLC cinematografici, siamo schiavi dei dietro le quinte tanto quanto delle versioni integrali. In fin dei conti non c’è molto da dire in più della recensione precedente, parliamo di 13 minuti in più e nemmeno così memorabili.
Joker è più presente fisicamente nelle scene del film, ma nell’economia narrativa del prodotto rimane ininfluente, egli non è altro che una comparsa in grado di circoscrivere meglio la psicologia della Quinn, nulla di più.
Oltre a qualche minutino di ciccia in più e il cameo del regista, nulla di rilevante.
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