PRISONERS – SULLE ORME DEI THRILLER SPIETATI

PRISONERS – SULLE ORME DEI THRILLER SPIETATI

di Alessandro Sivieri

Arrival, Sicario e fra poco l’attesissimo seguito di Blade Runner: Denis Villeneuve, regista canadese sbarcato da qualche anno nel circuito mainstream di Hollywood, ha una gavetta solida come la roccia e negli ultimi tempi ha saputo imporsi sulla scena internazionale come un astro nascente che non scorda le proprie radici, unendo alla perfezione la vena autoriale con i canoni e le necessità del prodotto da box office. Proprio per questo mi sento di dire che tra la sua regia e la presenza di Ryan Gosling, Blade Runner 2049 potrebbe davvero stupire per stile e profondità, spronando i kolossal fantascientifici a riabbracciare il loro lato filosofico (operazione già avviata da pellicole come Interstellar e, appunto, Arrival). Ma prima dello sci-fi, nel passato di Villeneuve troviamo alcuni thriller di notevole fattura, che non scendono a patti con l’ansia dello spettatore.

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Prisoners, opera del 2013 interpretata da Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal, è uno di quei gialli a tinte molto fosche; teso, intricato e senza peli sulla lingua, segue le orme di illustri predecessori come Mystic River, Zodiac, Gone Baby Gone e Seven.

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La maggiore affinità la trova proprio con la celeberrima pellicola di Clint Eastwood, dove un crimine atroce, apparentemente irrisolvibile, arriva a spezzare amicizie e distruggere famiglie, il tutto incorniciato nella quieta e conservatrice provincia americana. Nel film in questione, al posto dell’omicidio di un’adolescente, abbiamo il rapimento di due bambine, una delle quali è la figlia minore di Keller Dover (Jackman), falegname e devoto cristiano. A condurre le indagini è il giovane detective Loki (Gyllenhaal), dai metodi poco ortodossi e dal fiuto infallibile. Tra i due sorgerà presto un rapporto di reciproca diffidenza, dovuta soprattutto all’irruenza e alla disperazione di Keller. Le indagini subiscono una svolta quando Loki arresta il primo sospettato, Alex Jones (Paul Dano), un ragazzo con seri problemi mentali che vive con la zia. Dall’interrogatorio non emerge alcun elemento che possa incriminarlo, quindi la polizia è costretta a rimetterlo il libertà. Keller però è convinto della sua colpevolezza e decide di rapirlo all’insaputa di tutti, per poi torturarlo fino a farlo confessare. Il tempo scorre inesorabile e non vi è alcuna traccia delle bambine, mentre Keller, ormai fuori di senno, infligge pene atroci ad Alex senza ottenere risultati. Insospettito dall’insolita condotta di Keller, Loki inizierà a indagare proprio su di lui. 


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Quello di Villeneuve è un lavoro profondo, senza scampo, che mostra senza veli tutti quei demoni che si celano dietro l’ipocrita società americana, dove la giustizia ufficiale e quella privata si ritrovano nel medesimo vicolo cieco, mentre a soffrire sono i colpevoli d’innocenza. “Il sonno della ragione genera mostri“, recita il proverbio, e in questo caso è più azzeccato che mai: quali atti è in grado di compiere una brava persona pur di salvare i propri cari? Cosa fare quando il rimorso e l’angoscia sfociano in ossessione? Il titolo Prisoners assume un significato ambivalente: da un lato le bambine sono prigioniere di chissà chi, dall’altro Alex Jones, ragazzo autistico e apparentemente innocuo, è prigioniero di Keller, un padre di famiglia trasformato in carnefice dal senso di impotenza. In questo frangente Hugh Jackman funziona a meraviglia, regalandoci un’interpretazione struggente e intimidatoria. Jake Gyllenhaal non è da meno, nei panni del classico poliziotto che vuole risolvere il caso, senza fronzoli o backstory che risulterebbero superflue, soprattutto per via del già importante minutaggio (più di due ore e mezza). È grazie ai dettagli, come i tatuaggi, i tic e le occhiaie, che intuiamo la natura infelice di Loki, un detective giovane ma che ne ha già viste troppe. Personaggi che si muovono in un mondo dove chiunque ha degli scheletri nell’armadio, che costringono lo spettatore a sporcarsi le mani, a fare i conti con una realtà grigia e crudele.

Prisoners (Blu Ray)

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