di Alessandro Sivieri
Il personaggio partorito dalla mente di Ian Fleming sta per farsi un bel bagno in salsa reebotiana. È tempo di una nuova faccia per la spia più celebre del mondo, perché Daniel Craig, esordito con l’ottimo Casino Royale e reduce dal deludente Spectre, si è dichiarato stanco del ruolo, nonostante le scontate offerte di big money per tornare in azione. L’agente 007 ha avuto svariate incarnazioni, a partire dall’iconico Sean Connery per arrivare al belloccio Pierce Brosnan e, appunto, al moderno e pragmatico Craig, che ha alzato i tassi di seriosità e violenza. Da molto tempo la Rete è impegnata in un’attività di spionaggio per carpire magicamente le intenzioni future dei produttori, speculando su quali attori siano idonei a ricoprire il ruolo e assemblando rose di candidati. Perché nel frattempo sono emersi giovani talenti e si sono consolidati nomi già affermati, dotati dei requisiti necessari per calarsi nello spione britannico: il nuovo Bond deve avere il fisico, apparire bene in smoking con un drink in mano ma anche in muta da sub; deve avere il carisma, risultare scaltro e minaccioso ma al contempo affascinante. L’apporto ironico deve essere ben bilanciato, mentre è gradito ma non essenziale il DNA anglosassone. Ecco i candidati che, secondo noi di MonsterMovie, sono i più gettonati per diventare IlmionomeèBondJamesBond:
DANIEL CRAIG

Vi stiamo prendendo in giro? No, semplicemente mettiamo in conto che il quasi-cinquantenne di origini gallesi possa ancora cambiare idea, magari per rifarsi il soggiorno. Lo 007 di Craig ci è piaciuto dall’inizio, letale e aggiornato ai tempi moderni. In Casino Royale, uno dei punti più alti della sagra bondiana, ha offerto l’immagine rinfrescante di un protagonista più spregiudicato, inesperto, che non va per il sottile. Non è un tizio con il perenne sorrisetto ironico, non fa battute se non è davvero necessario. E trova comunque il tempo di accompagnarsi a tope notevoli. Forse non è Craig a essere stanco, piuttosto è Sam Mendes che durante Spectre ha preferito andare per funghi perché tanto il cattivo era Christoph Waltz, quindi “minchia viviamo di rendita”.
TOM HIDDLESTON
Salito alla ribalta grazie al ruolo di Loki in Thor + Avengers, l’inglese con gli occhioni azzurri e il mento importante si sta gradualmente confrontando con una fascia più ampia di ruoli, mettendo da parte i capelli unti del dio del caos. Lo abbiamo apprezzato in Crimson Peak di Del Toro, ma il suo lato più virile sta emergendo nelle anteprime di Kong: Skull Island, dove si è finalmente deciso a interpretare un tizio cazzuto delle forze speciali senza complessi di inferiorità e isterismi. Ha l’aplomb aristocratico, ha il carisma e ha dimostrato un buon potenziale con i capelli tenuti corti e qualche mese di palestra. La faccia d’angelo però può essere un’arma a doppio taglio.
TOM HARDY

Il nuovo Mad Max è un interprete che ha dimostrato buone doti attoriali e un’attitudine a trasformare il proprio corpo: vedasi il bestione che è diventato per Bronson di Nicholas Winding Refn e per fare Bane in The Dark Knight Rises. Inoltre in The Revenant come villain ruba la scena a DiCaprio, che è troppo occupato a sbraitare, strabuzzare gli occhi e dormire nelle carcasse. Come se non bastasse ha dichiarato di recente che gli piacerebbe interpretare James Bond con Christopher Nolan come regista. Avanti, è servito su un piatto d’argento!
IDRIS ELBA

Dice di essere troppo vecchio ma molti la pensano diversamente. Tra questi Steven Spielberg, che apprezzerebbe molto una sua eventuale candidatura. Il 43enne londinese segnerebbe uno spartiacque come primo Bond di colore, e ha esperienza e classe da vendere. Resta l’outsider con una folta schiera di tifosi.
MICHAEL FASSBENDER
Una delle sue prime apparizioni, oltre a 300, è stata quella “sotto copertura” in Bastardi senza gloria di Tarantino. In una decina d’anni Fassbender è diventato come il prezzemolo. Oltre a prestare il volto al nuovo Magneto e a tenere in piedi operazioni rischiose come Assassin’s Creed, ha dimostrato ottime capacità di calarsi in ruoli particolari (date un’occhiata a Macbeth, Hunger e Shame). E sa pure giocare con gli accenti. Recentemente ha negato l’ipotesi, sostenendo la necessità di un Bond femminile per svecchiare la serie.
CHARLIE HUNNAM 
Già protagonista piuttosto bidimensionale di Pacific Rim, l’inglesone biondo apparirà presto nel reboot di King Arthur di Guy Ritchie. Poteva anche essere Christian Grey di 50 sfumature ma fortunatamente si è salvato. Se non altro è abbastanza giovane, ha il fisico pompato e un’apparenza ai limiti dell’ariano. Un’occasione del genere potrebbe giovargli alla carriera e tirarne fuori il meglio.
CHANNING TATUM
In pratica il Charlie Hunnam americano. Sembrano intercambiabili e hanno la stessa età, quindi dovevamo per forza suggerirli entrambi. Oltre a spogliarsi in Magic Mike e a recitare in pellicole caciarone
è anche finito in lavori come The Hateful Eight. Facciamo sintesi creando un unico attore chiamato Charlie Tatum e dichiariamo che se cercate un Bond palestrato, giovane, un po’ discolo e con l’espressività di una teiera, lui fa al caso vostro. Un drink lo saprà certo reggere.
BENEDICT CUMBERBATCH
Pronuncia perfetta con voce profonda, lineamenti atipici ma intriganti, grande talento e bel portamento: il Dottor Strange è già stato lo Sherlock televisivo e può essere un Bond di quelli subdoli e raffinati. Che diamine, è diventato anche un drago!
JAMIE BELL
Billy Elliot è cresciuto e le scarpette gli sono venute a noia. Giovane e con discrete capacità (si veda Snowpiercer), sarebbe perfetto per interpretare un Bond inesperto, ancora in addestramento e catapultato per un mezzo equivoco nella sua prima operazione.
Questa è la nostra rosa dei papabili, ora attendiamo la vostra voce. Intanto il 2018, anno del prossimo film di 007, è decisamente più vicino.
007 Bond – Collezione Completa 2016 (include Spectre)
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