Dal Quidditch alla Thunderdome, le pratiche sportive più strane del Cinema.
di Alessandro Sivieri
Il fascino di un universo fittizio si percepisce soprattutto dai dettagli, dagli elementi collaterali che contribuiscono a creare una logica interna. Una società immaginaria, per risultare credibile, ha bisogno delle sue usanze, del suo sistema politico e dei suoi sport. Se parliamo di saghe come Star Wars o Harry Potter, queste competizioni sono così accattivanti e ben inserite nel contesto da influenzare l’immaginario collettivo, con tanto di trasposizioni videoludiche, giocattoli e gadget dedicati. In certi casi, i fan si sono impegnati a trasporre i loro sport fantastici nella realtà, ovviamente adattandone le regole in base al buon senso e, soprattutto, alle leggi della fisica.
Ora andremo ad analizzare cinque discipline all’interno di altrettanti celebri titoli, fornendone un background esaustivo e le basi del regolamento. Stati pronti a inseguire il Boccino o armatevi di motosega, perché ci aspetta una partita da brivido!
QUIDDITCH – HARRY POTTER (2001 – 2011)
Non poteva mancare il gioco a cavallo di manici di scopa, creato per l’universo magico di Harry Potter e trasposto con avvincenti sequenze nei film e nei videogame derivati. È la disciplina nella quale il protagonista (interpretato da Daniel Radcliffe) eccelle, ricoprendo il ruolo di Cercatore, come suo padre prima di lui. È praticato da svariati personaggi secondari che studiano a Hogwarts. È la competizione più popolare del mondo magico e vanta diverse squadre professionistiche in tutti i paesi. Ha elementi in comune con il calcio, il rugby, la pallacanestro e il polo.
Secondo il racconto potteriano, le sue origini risalgono al XI secolo, nella palude inglese di Queerditch, dove i giocatori dovevano far passare una palla di cuoio (la futura Pluffa) tra due alberi, ovvero la meta avversaria. Successivamente vennero introdotti i Bolidi e il Boccino, il nome cambiò in Kwidditch e, nell’800, arrivò il Quidditch che tutti conosciamo, con tanto di Coppa del Mondo.
È uno sport frenetico e a volte brutale, dove l’enfasi non viene posta sul contatto fisico tra giocatori ma su una moltitudine di ruoli nel campo, che devono operare in armonia per ottenere la vittoria. Data l’eterogeneità degli obiettivi e la presenza di elementi di disturbo, sono necessari buoni riflessi, strategia e capacità di improvvisare.
La partita si svolge in un campo ovale lungo 165 metri, con tre tipi di palle: la Pluffa deve essere infilata dai Cacciatori (tre per squadra) nei tre anelli della porta avversaria, difesa da un Portiere. Nel frattempo due Battitori, tramite le loro mazze, possono dirottare i Bolidi (due sfere molto rapide e compatte) per colpire e disarcionare gli avversari. In questo pandemonio al Cercatore spetta la cattura del Boccino, una piccola sfera dorata e dotata di ali, che pone fine alla partita (ma non significa automaticamente la vittoria). In questo tipo di sport, altamente spettacolare, non mancano ossa rotte e cadute vertiginose.
Esiste una variante praticata nel mondo reale, ovvero il cosiddetto Quidditch Babbano (Muggle Quidditch), creato nel 2005 al Middlebury College nel Vermont. Le regole hanno molto in comune con il rugby e il dodgeball, con i giocatori costretti a tenere una scopa tra le gambe per tutta la durata della competizione, dovendo perciò giocare con una sola mano.
PODRACING – STAR WARS EPISODIO I: LA MINACCIA FANTASMA (1999)
Oltre ai duelli con la spada laser, potremmo metterci ore a discutere di tutte le pratiche (legali e non) della Galassia fittizia di Star Wars, specie se prendiamo in considerazione l’universo espanso dei videogame, dei romanzi e dei fumetti. Limitiamoci al cinema, con la frenetica e pericolosa gara a cui partecipò Anakin Skywalker da bambino, una delle sequenze meglio riuscite de La minaccia fantasma. Episodio I ha avuto alti (Sgusci, colonna sonora, Qui-Gon e Darth Maul) e bassi (Jar Jar e sceneggiatura), ma di certo ha il pregio di aver introdotto una sequenza amatissima dai fan, quella della corsa nei deserti di Tatooine.
Uno Sguscio (o Podracer, appellativo per designare anche il pilota) è un abitacolo monoposto attaccato a due motori (occasionalmente quattro o più), che ne garantiscono anche la levitazione. Il risultato è un veicolo leggero e velocissimo, che può superare i 900 km/h. Non tutte le razze hanno le capacità per pilotare questi apparecchi, e gli esseri umani solitamente non ne sono in grado. L’eccezione è proprio Anakin Skywalker, grazie ai suoi sensi da Jedi. Nonostante fosse solo un bambino, è stato in grado di vincere una spietata competizione contro piloti esperti.
Il Podracing, simile alla Formula 1 ma virtualmente senza regole, si svolge su terreni selvaggi e sconnessi ed è praticato su svariati pianeti, in particolare nei covi di fuorilegge che costituiscono l’Orlo Esterno. Non è un caso che venga abitualmente sponsorizzato da potenti famiglie criminali, come gli Hutt, e che presenti succose ricompense e giri di scommesse. I piloti rischiano spesso la vita durante una corsa e si sabotano a vicenda. L’eliminazione corrisponde alla quasi totale distruzione del veicolo, ed è una fortuna uscirne tutti interi. La corsa più celebre è la Boonta Eve su Tatooine.
FLAMINGO CROQUET – ALICE IN WONDERLAND (1951 e 2010)
Partiamo dal croquet come tutti lo conoscono: un celebre sport inglese che può essere individuale o a squadre, dove ogni giocatore, oltre a indirizzare le proprie palle tramite una mazza, può manovrare quelle dell’avversario per ridurre la sua possibilità di segnare punti. Nel romanzo Shining di Stephen King, Jack Torrance utilizza proprio una mazza da croquet per cercare di uccidere la moglie e il figlio.
Nel mondo psichedelico visitato dalla giovane Alice, sia nel cartone che nella versione live action diretta da Tim Burton (forse il suo film meno avvincente insieme a Big Eyes), esiste una variante animalesca del croquet giocata dalla Regina Rossa, a cui la giovane deve prendere parte per salvarsi. Secondo la descrizione del romanzo di Lewis Carroll, il campo da gioco è scosceso, pieno di solchi e zolle. Mentre le palle sono in realtà dei ricci, come mazza vengono utilizzati fenicotteri variopinti. Gli archi attraversati dalle palle sono soldati vivi che si devono reggere su mani e piedi.
Il gioco è molto più difficile del classico croquet per via della sua natura grottesca e dell’impiego di animali vivi: la prima difficoltà è riuscire a maneggiare il fenicottero con precisione. Bisognerebbe impiegare la sua testa per colpire il riccio, ma non sempre si dimostra collaborativo, dimenandosi, piegando il collo o addirittura cercando di volare via. I soldati inoltre cambiano continuamente posizione e non c’è nessun rispetto dei turni, rendendo la partita confusionaria e guidata dall’improvvisazione.
DISC ARENA / LIGHT CYCLE – TRON (1982) & TRON: LEGACY (2010)
Tron è un film Disney che ha fatto la storia per l’impiego massiccio di effetti digitali. Il mondo computerizzato visitato dal protagonista Kevin Flynn (Jeff Bridges, presente anche nel sequel) è entrato nella cultura popolare ed è stato omaggiato a non finire in opere successive. In questa dimensione, colma di luci brillanti e strane strutture, i codici di programmazione acquisiscono una forma materiale e interagiscono tra loro secondo una struttura sociale molto autoritaria. Il protagonista si ritrova suo malgrado a dover competere in una serie di match simili ai giochi tra gladiatori, dove un errore può costare l’eliminazione fisica.
Una di queste prove è la guerra con i Light Disc, dove i due contendenti (occasionalmente anche quattro o cinque), in piedi su piattaforme virtuali (Game Grid) ai lati opposti del campo, usano il proprio Disco d’Identità come arma e lanciandolo contro l’avversario. Vi è la possibilità di bloccare gli attacchi e sfruttare le pareti per colpire di rimbalzo. L’impatto con il disco avversario risulta fatale.
Tron Legacy Identity Disc Replica
Altra competizione storica è quella a bordo delle Light Cycle, rapidi veicoli a due ruote che, percorrendo una superficie a griglia, lasciano dietro di sé una scia colorata che diventa impenetrabile quanto un muro. La vittoria consiste nell’intrappolare l’avversario con la propria scia, portandolo allo schianto e quindi alla distruzione. Nel film originale del 1982 era possibile sterzare solo a 90°, mentre nel sequel il gioco diventa più dinamico, con la libertà di curvare in ogni direzione e piattaforme che permettono di saltare. Inoltre la scia solida può essere attivata o disattivata a piacimento, a differenza delle moto di prima generazione.
THUNDERDOME – MAD MAX: OLTRE LA SFERA DEL TUONO (1985)
Il terzo episodio di Mad Max è forse il più debole della saga, recentemente riabilitata con lo spettacolare Fury Road, dove George Miller è tornato alla regia per dare un paio di lezioni ai giovani su come girare una scena d’azione. Il capitolo conclusivo delle avventure di Mel Gibson (ora sostituito da Tom Hardy) ha però un pregio, una sequenza di combattimento dove il grottesco e la violenza la fanno da padroni.
I due contendenti devono affrontarsi nella Thunderdome, una gigantesca gabbia a forma di cupola, dove sono legati a dei lunghi fasci elastici attaccati al soffitto. Questo gli dà la possibilità di rimbalzare e di darsi lo slancio verso punti altrimenti irraggiungibili. Nonostante il combattimento abbia inizio con il corpo a corpo, lungo le pareti della sfera (dove il pubblico si arrampica per assistere all’evento) sono presenti svariate armi, dalle mazze chiodate alle motoseghe, che i gladiatori possono afferrare. Bisogna fare attenzione perché la griglia di ferro presenta anche degli spuntoni.
Nonostante sia una pratica da “Don’t try this at home”, esiste una versione reale della Thunderdome. Durante il Burning Man, un festival di otto giorni che si svolge a Black Rock City, nel Nevada, si può assistere a rituali, esibizioni, giochi e performance di vario tipo. Tra queste c’è un’emulazione della celebre cupola, dove le persone possono liberamente sfidarsi appese agli elastici come nel film, ovviamente in modo non letale. L’intero raduno, visto come un rito di passaggio e di liberazione del proprio io, resta comunque sconsigliato ai bambini.
AGGIORNAMENTO 2019
MOTORBALL – ALITA: BATTLE ANGEL (2019)
Con questo aggiornamento si aggiunge un nuovo arrivato alla lista degli sport immaginari. Come si evince dalla nostra recensione, la recente opera fantascientifica diretta da Robert Rodriguez non ci ha convinto del tutto, pur avendoci servito scene ad alto tasso andrenalinico e buone coreografie. Prodotto da James Cameron dopo anni di ripensamenti e tratto dal manga di Yukito Kishiro, Alita: Angelo della Battaglia vede un’adolescente cyborg (interpretata da Rosa Salazar) in cerca del proprio passato. Muovendosi nei bassifondi di Iron City, incontrerà amici, amori, minacce e scoprirà di essere la chiave del mistero di Zalem, la città alta guidata dal crudele Nova (Edward Norton). Tra una scazzottata bionica e l’altra, Alita scoprirà di essere abile nel Motorball, una disciplina sportiva iper-violenta che ricorda parecchio il celebre Rollerball.
Il Motorball ha una natura altamente spettacolare e viene organizzato dai vertici della Città di Ferro per tenere buono il popolo. I veterani di questo sport godono di immensa fama e chi diventa Ultracampione guadagna l’accesso a Zalem. Esiste un’arena dedicata esclusivamente a tali eventi, dotata di un circuito dove gli sfidanti corrono ad alte velocità e si contendono una pesante sfera metallica. La “palla” va trasportata fino al termine del tracciato, che viene attraversato grazie a pattini motorizzati. Non esistono limiti alla violenza e i giocatori sono dotati di ogni genere di arma, a parte quelle a proiettili, che sono bandite in tutto il paese. Le lame, le catene e gli arpioni fissati alle armature danno vita a scontri letali.
È una pratica pericolosa e la chiave per vincere, a parte l’istinto e la prontezza dei riflessi, è costituita dall’equipaggiamento. Un giocatore pesantemente corazzato e con un’arma efficace può guadagnare un vantaggio sui contendenti, spazzandoli via. Questo fattore, insieme alle frequenti mutilazioni, ha fatto sì che i praticanti di Motorball abbiano corpi quasi completamente robotici, a eccezione della testa e poco altro. I campioni vengono sponsorizzati da grandi corporazioni e c’è un bel giro di scommesse dietro all’esito di una partita. Spesso e volentieri un giocatore si fa montare qualche nuovo innesto per risultare competitivo. Fuori dall’arena, il rischio è di essere letteralmente “smontati” da qualche ladro di componenti, ansioso di impadronirsi della tecnologia all’avanguardia.
Il Motorball non esiste solo a livello professionistico: i giovani di Iron City lo praticano per strada, ovviamente in una versione meno violenta, che presenta delle similarità con il basket e lo skateboarding. Alita inizierà a giocare proprio con i suoi nuovi amici, scoprendo di possedere un talento naturale. In seguito diventerà una giocatrice professionista e i vertici di Iron City tenteranno di farla uccidere durante una partita, infiltrando dei sicari tra i giocatori. Questo darà origine a una delle chase scene migliori del film, che parte dall’arena per spostarsi sui tetti e nei vicoli.
Qui termina la lista degli sport immaginari, talvolta così folli che di sportivo hanno poco o niente. Fateci sapere quali altre discipline meritevoli vorreste nell’elenco, e soprattutto: avendone l’occasione, quale scegliereste? E perché proprio il Quidditch?