TRAILER DI TOMB RAIDER – LE SOTTILETTE CROFT

di Alessandro Sivieri

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Chiariamolo subito, a noi della redazione Alicia Vikander piace un sacco. Dall’Oscar conquistato con The Danish Girl all’interpretazione in Ex Machina, è cresciuto il nostro entusiasmo per il suo talento e la sua sensualità. Il reboot di Tomb Raider, videogame dal glorioso passato e con due trasposizioni cinematografiche dove Lara Croft aveva il volto di Angelina Jolie, era nell’aria da tempo. Seguendo il filone dei nuovi giochi, serviva un’eroina più giovane, inesperta e con delle forme meno prorompenti, ed ecco spuntare Alicia, un’ottima candidata. Alla regia hanno piazzato il norvegese Roar Uthaug, nuovo prestanome di stampo europeo per gli studios di Hollywood. Ma per un regista il cui nome è un ruggito, quello che emerge dal trailer sembra più un miagolio.

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Fiutiamo il piattume da chilometri di distanza e le sequenze a cui abbiamo assistito non differiscono da un Jumanji qualunque con Dwayne Johnson che trova cose e spacca gente. La nostra Lara, giovane orfana di padre che compie un importante viaggio alla Batman Begins, si ritrova a risolvere enigmi tramite cryptex sempre più grossi, addirittura di pietra (beccati questa, Robert Langdon), a fuggire dalla solita imbarcazione fatiscente e a esplorare templi finemente decorati che ricordano Prometheus, dove le scivolate in slow motion la salvano da temibili trappole. Il tutto con arco, frecce, qualche botta con i cattivi ma senza esagerare e dei salti che sfidano sfrontatamente le leggi della fisica, anche per lo standard dei film d’avventura. Non parliamo degli scambi di battute che vorrebbero sembrare tosti ma evidenziano invece una mancanza di inventiva sul fronte dello script, come quando Lara si appropria della leggendaria coppia di pistole.

Wonder Woman, pur con i suoi innumerevoli difetti, ha riportato in auge al cinema la concezione di eroina spaccaculi che Tomb Raider presentava già in ambito videoludico negli anni ’90, ed è un’ottima occasione per far rifiorire un genere da sempre fallocentrico. Se però questa operazione, che vuole calare sulle spalle della Vikander un personaggio molto amato, risulta essere un compitino ben confezionato, alla stregua di un pacchetto di sottilette cremose dell’Eurospin, allora non ci stiamo.

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A questo punto ridateci un altro National Treasure disneyano con Nicolas Cage.

E comunque sappiatelo, non ci importa delle tette piccole.

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