DIRK GENTLY – Una serie assurda, divertente e cancellata

Di come a volte fanno serie belle bellissime tipo Dirk Gently che però piacciono solo a pochi disperati e quindi le cancellano e a quei pochi piangono Elijah Wood sempre nel cuore addio

di Cristiano Bolla

Nella vastità assoluta del panorama seriale moderno, ci sono serie imperdibili per la loro fattezza squisitamente cinematografica, altre perché diventano presto dei cult osannati a non finire; e poi ci sono serie oneste, divertenti e appaganti come Dirk Gently. Che puntualmente è stata cancellata.

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Il biglietto da visita è di quelli importanti: basata sulla saga di romanzi di Douglas Adams (lo stesso di Guida Galattica per Autostoppisti) e creata per la BBC America da Max Landis (Chronicle, Bright), Dirk Gently si è presentata subito come una serie colorata, intricata e con un eternamente giovane Elijah Wood. La seconda stagione è uscita su Netflix Italia poco meno di un mese fa, accompagnata dalla notizia che la serie è stata cancellata. Lo sharing la fa da padrone e i risultati altalenanti delle avventure olistiche di Dirk (Samuel Barnett) non hanno convinto a investire su un prodotto che, tuttavia, aveva parecchi meriti.

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Storia in breve: Dirk Gently è un detective olistico, ossia crede nella fondamentale interconnessione di tutte le cose e gli esseri viventi e non perde tempo a seguire indizi, prove o metodi scientifici, facendosi piuttosto trascinare come una foglia nel fiume della creazione. Nella prima stagione incontra Todd Brotzman, il quale viene trascinato in una folle, follissima indagine della quale non si riesce a capire niente fino alla fine. Todd passa così da scettico miscredente della filosofia olistica ad assistente di Dirk, che tra l’altro deve sfuggire anche alle grinfie dell’Ala Nera, un organizzazione segreta che si occupa di studiare soggetti particolari come lui, l’assassina olistica Bart e altri strambi personaggi.

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La seconda stagione riprende le fila della storia: Dirk è stato catturato dall’Ala Nera e Todd, ormai convintosi che il mantra “Tutto è connesso” abbia un suo fondamento, si getta alla disperata ricerca sua e della sorella Amanda. Rispetto alla prima stagione, che era più incentrata su temi pseudo-steampunk o comunque fantascientifici tra viaggi nel tempo, improbabili armature e sette segrete, questa nuova avventura è chiaramente più fiabesca: una volta sdoganato il soprannaturale, Adams & Landis ci portano a Wendimoor, un paese fantastico nel quale si narra la profezia di come solo Dirk Gently potrà salvare il loro mondo dal perfido Mago.

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Il cambio di genere è evidente, ma la narrazione rimane immutata: non ci si cava un ragno dal buco fino a tre o quattro episodi dalla fine, e poi la matassa inizia improvvisamente a districarsi, i pezzi del puzzle a rimettersi a posto e tutto assume una forma chiara, netta e soprattutto divertente. Perché alla fine è questo il grande, grandissimo pregio di Dirk Gently: intrattiene, appassiona, distrae. L’assurdità la fa da padrona e superato un primo sballottamento iniziale da “ma che cacchio sto guardando?” è quasi impossibile non restare invischiati nella trama, cercare di cogliere gli indizi, anticipare la risoluzione del caso e in generale affezionarsi ai personaggi.

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Per questo Dirk Gently rientra in quel tipo di serie tv da cui non si deve pretendere troppo, se non del sano intrattenimento vecchio stile, fatto di una pluralità di personaggi coinvolti in una serie di eventi di cui non ci si capisce niente, fino al momento in tutto diventa chiaro. Lo fa (faceva) presentandoci anche personaggi frizzanti, forse pure macchiettistici ma ognuno con quel quid di interesse: il Trio Chiassoso, il Sergente Friedkin, Bartine… Tutti personaggi ben connotati da quel che di olisticamente assurdo. Infantile, satura di tutto (dai colori alla recitazione) ma dannatamente coinvolgente.

E niente, possiamo raccontarcela bene quanto vogliamo, tanto la serie è stata cancellata. Ascolti bassi, cali d’andamento rispetto a numeri già bassi e puff, è calata la mannaia della cancellazione. Perdita universale? No. Dispiacere per gli aficinionados? Senza dubbio, anche perché di parentesi aperte ne erano rimaste molte.

Ma non importa, arriveranno nuove serie che ci daranno le stesse emozioni, coinvolgimento e divertimento. Che alla fine si sa: tutto è connesso.

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