Quasi al termine de #LaSettimanaStellare, diamo spazio anche ad un fan movie che nel corso degli anni è diventato un vero e proprio cult, l’omaggio a George Lucas che ha fatto la fortuna del suo regista.
di Cristiano Bolla
Si può sfondare nel mondo del cinema grazie ad un corto fanmade? La risposta è sì e per maggiori dettagli rivolgersi a Joe Nussbaum, che nel 1999 realizzò George Lucas in Love, un corto parodistico sulle origini della saga stellare più famosa della storia del cinema. Già dal titolo si capisce da dove abbia preso le basi: nel 1998 era uscito Shakespeare in Love, che avrebbe poi vinto l’Oscar come Miglior Film l’anno successivo. Agli Academy Award George Lucas in Love non ci è arrivato, pur provandoci: lo short film è stato infatti distribuito in alcuni cinema di Los Angeles, condizione essenziale per puntare alla candidatura.
Non è riuscito a arrivare neppure vicino alla statuetta, ma si è tolto tante altre soddisfazioni: oltre alla partecipazione al Toronto Film Festival e a numerosi premi vinti, nel 2000 le vendite del DVD del corto sono state (per un giorno) sopra quelle di Star Wars – La Minaccia Fantasma. Mica male, per un fan made, che ha aperto le porte di Hollywood al regista. Dopo questo lavoro, infatti, Nussbaum ricevette un’offerta dalla Dreamworks e iniziò da lì a lavorare su lungometraggi, curiosamente quasi tutti a tema college. Forse senza saperlo, ma avete probabilmente visto alcuni dei suoi successivi film, tra cui American Pie: Nudi alla meta (2005), Sydney White: Biancaneve al College (2007) e magari anche Prom: Ballo di fine anno (2011). E tutto è partito da quel singolo cortometraggio.
George Lucas in Love è diventato ben presto un cult nella galassia di Star Wars: non un prodotto canon, ma di certo largamente apprezzato, anche dallo stesso George Lucas. Impossibile non farlo: sono easter egg su easter egg, ha codificato la strizzatina d’occhio in un prodotto fatto apposta per esserlo. Il corto parla infatti di come nel 1967, un giovane studente della Univerisy of South California di nome George Lucas abbia scritto la sceneggiatura del suo progetto di laurea. La storia? Un contadino spaziale alle prese con dei problemi al raccolto. O questa, almeno, è la base su cui stava lavorando.
La genialità di George Lucas in Love sta proprio nell’immaginare come il regista di Star Wars abbia inventato l’universo che ancora oggi (vedasi questa settimana) appassiona milioni di fan in tutto il mondo. Un giovane studente alle prese con una sceneggiatura che proprio non vuole trovare la sua strada, nonostante i criptici suggerimenti di un “yodesco” professore. L’incontro con un’altra studentessa dalla capigliatura particolare, lo mette sulla strada giusta: “Scrivi di ciò che sai“. È la svolta: nasce Star Wars.
Per un fan, il corto di 8 minuti è una delizia di dettagli messi lì proprio per dare una origin story a ogni piccolo dettaglio del film e dei personaggi: la Forza, Darth Vader, Chewbacca e Han Solo, Jabba the Hutt e molto, molto altro. Ogni scena ha in sé elementi che i fan del film possono ritrovare nell’immaginifica ispirazione che George Lucas avrebbe tratto dalla propria vita. Un insegnamento prezioso per ogni aspirante sceneggiatore, quello di lasciarsi ispirare dalle cose che ci circondano, di parlare di quello che si sa.
Guardando il finale del corto, però, ci si augura che George Lucas non sia stato troppo autobiografico nel venire fuori con uno degli elementi che hanno fatto di Star Wars il dramma familiare nello spazio che è. Ciancio alle bande, se non l’avete ancora visto è tempo di recuperare George Lucas in Love, piccolo gioiello in una galassia che non smette di appassionare.
Una dozzina di anni fa, in una galassia vicina…
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Il tuo post mi ha ispirato una domanda: ti vengono in mente dei film usciti negli ultimi anni che a tuo giudizio sono destinati a diventare dei cult, dei classici che verranno visti con uguale piacere anche tra cinquant’anni?
Bella domanda! Il “problema” è che ora la comunicazione e la condivisione è tutta diversa. Non penso ci possa essere quel “piacere della riscoperta” perché ragioniamo in maniera completamente diversa. Un film cult degli anni ’80, per dire, è un film che ai tempi magari non era molto considerato, mentre ha acquistato gloria e “cultitudine” con vari passaggi televisivi etc. Questo ora non succede più: difficilmente vediamo film nuovi in tv, è tutto disponibile sempre in streaming per lo più. Questo impedisce, secondo me, che i certi film abbiano una vita oltre il suo presente, oppure che ne abbiano una veramente lunga.
Però ci sono senz’altro film che tra 50 anni farò piacere rivedere. Non ci sarà forse un Goonies (film di per sé bruttino magari, ma dall’alta carica nostalgica e cult), ma tanti capolavori e film di successo che non smetteranno di affascinare, sì.
A mio giudizio alcuni di questi film diventeranno sicuramente dei cult: https://wwayne.wordpress.com/2018/12/22/i-10-film-piu-belli-che-ho-visto-nel-2018/. Ne hai visto qualcuno?