Ricordo di quanto Waititi utilizzò del materiale inutilizzato della saga di Peter Jackson per realizzare il suo Vita da Vampiro.
di Matteo Berta
Taika Waititi è il nuovo regista del prossimo film di Star Wars. La notizia è stata annunciata durante la giornata dello Star Wars Day nel May the 4th, sul sito ufficiale di starwars.com. Il regista neozelandese non è nuovo alla galassia lontana lontana, infatti ha diretto un episodio della prima serie live action del mondo di Guerre stellari (The Mandalorian). Proprio in un dietro le quinte, rilasciato sempre il 4 maggio sulla piattaforma di streaming di Disney+, dedicato alla serie starwarsiana, Waititi ha raccontato un’aneddoto riguardante la prima esperienza di un certo rilievo in campo cinematografico, ovvero la realizzazione del mockumentary What We Do in the Shadows (Qui la nostra recensione).

Il regista di Thor: Ragnarok, ha svelato un simpatico dietro le quinte della sua produzione vampiresca, co-prodotta, scritta e diretta assieme a Jemaine Clement. Al tempo della realizzazione di uno dei suoi primi lungometraggi, Waititi, aveva partecipato al Weta Workshop, un corso proposto dalla famosa casa di produzione effettistica di Peter Jackson (Qui potete trovare una nostra intervista ad uno dei dipendenti della Weta), responsabile degli effetti speciali e visivi della celebre saga de Il Signore degli Anelli. Proprio dalla trasposizione filmica dei capolavori letterari di Tolkien, deriva questa simpatica storia, infatti, Waititi, durante il periodo del workshop, si offrì di liberare gli studi dai materiali di scarto degli effetti prostetici non utilizzati nella saga, per poi riciclarli per il suo film Vita da Vampiro.
Quello che ci aveva stupito di quel film indipendente, oltre la brillante idea del concept, furono proprio gli effetti speciali: alcune maschere e practical effect, erano estremamente credibili. Ovviamente non è nostra intenzione alludere al fatto che gli artisti del finto documentario abbiano trovato la tavola già imbandita, ma è curioso sapere che all’interno di quel film, vi sono diverse orecchie da vampiro o musi da orchi, appartenenti al repertorio effettistico della grande saga fantasy.
“All of my first three films were super low budget […] We’re talking about recycling things. Like on What We Do in the Shadows, we said to the workshops… ‘Is there anything you rejected from Lord of the Rings, like creatures you thought you might want to use and then just rejected?’ ‘We’ll take those!’ Old teeth, old elf ears that had been discarded. ‘Oh we’ll make it a cool vampire with pointy ears!’ So I’m used to making do and smoke and mirrors and illusion.”