Recensione spoiler di un film talmente rilevante che lo stiamo recensendo mesi dopo.
di Nicola Fasanini
Di un film su Black Adam se ne sentiva parlare da anni immemori. Almeno quasi quanto il “famoso reboot de Il Corvo con Jason Momoa” tipo. Ma alla fine è uscito. E come è uscito questo Black Adam? Beh…più o meno così *foto di una boassa o di qualcosa di veramente marcio in generale subito sotto*. Ok… ok, c’è bisogno di un piccolo chiarimento in merito. Altrimenti non saremmo qua a parlarne. Black Adam, il film almeno, soffre di un piccolo, ma piccolo, ma minuscolo problema che, unito a tutti gli altri problemi diventa qualcosa di gigantesco. Si tratta di un film totalmente anacronistico.
Nel senso puro e semplice del termine, ovvero: è uscito nel periodo sbagliatissimo. Ma nel periodo storico proprio. Per dire, prendete la struttura di un comunissimo film sulle origin story di un supereroe. Non tipo Spider-Man di Raimi o gli X-Men di Singer. Lì son boni tutti. Prendete tipo… Spawn. Ecco, sì. Lo Spawn di Mark A. Z. Dippè. Ce lo ricordiamo tutti, no? Voglio ben sperare di sì. Ecco. Quello era un film di merda diventato un cult col tempo, semplicemente perché non aveva sbagliato completamente il periodo storico di uscita. Mi seguite? Ecco. Perché quello è diventato un cult mentre Black Adam è destinato all’oblio?
Semplice! Spawn era figlio dei suoi tempi, mentre l’ultima fatica di The Rock Johnson no. Facile come respirare. Il vero problema di Black Adam è proprio questo. Prendere una struttura classicissima stra mega fine anni ’80 e inizio ’90 e imbottirla di battute adattate ai tempi in cui viviamo. Nel contesto non funzionano per niente. Donne con i diritti in una città simil-mediorentale? Ma che, scherziamo?
C’è questa cosa che a uno sono sempre piaciute le storie di Black Adam perché altro non faceva che farsi i cazzacci suoi. Lui voleva solo protegge Kahndaq. Punto. Sono tutti gli altri che andavano a rompergli le balle, tipo Captain Marvel (nome storico di quell’abominio cinematografico chiamato Shazam). Ma nella realtà lui voleva starsene lì tranquillo e buono a casina. Insomma. L’elettore medio della destra attuale. Quindi, tra un “Voi siete solo degli invasori” qua e un “Prima i Kahnaqiani” là ecco che arriviamo a una formula che nel contesto fa solo un grandissimo pastrocchio. Ed ecco che poi ad aggiungersi alla festa abbiamo anche la Justice Society (che per l’occasione non è Justice Society of America. Perché ricordiamoci che America fuck yeah e fa le cose giuste) che qui fa solo che casino.
Abbiamo nell’ordine: Hawkman che di base è una sorta di semidio e qui tiene testa a uno che ha i poteri di 7 Dèi messi assieme… ok. Atom Smasher, che è grossissimo ma al tempo stesso inutile quanto il potere di essere invisibile quando nessuno ti guarda (2000 punti a chi azzecca la cit. nei commenti); Cyclone, il cui – a quanto pare – potere sembra essere quello di fare dei rallenty della madonna e poi lui. Lui! Il King. Pierce Brosnan che ritorna al cinema dopo il casino successo con l’ultimo suo 007. Lui che interpreta Doctor Fate.
Allora, qui è necessario un piiiiiiiiicolissimo spoiler ma solo di una battuta, giuro. “Vedremo di riuscire a ragionare con quest’essere”. 5 minuti dopo “SOTTOMETTITI O MUORI!”. Cioè… Doctor Fate è tipo l’essere secolare più saggio di tutta la DC e tu gli fai dire la battuta che direbbe un soldatino nato l’altro ieri? Che poi tornando al discorso delle battute moderne, c’è questa scena che mi ha fatto spaccare dal ridere e mi ha fatto capire per quale motivo non c’è quell’America nella Justice Society. Loro che arrivano a fare casino contro Black Adam e gli autoctoni che gli fanno le menate dicendo “Non ve ne è mai importato nulla di noi. Siamo sotto dittatura da 20 anni e arrivate solo ora perché c’è la fonte di potere che vi interessa”. Lì, uno è morto clinicamente per 20 minuti. Quando gli si è palesata in testa la scritta “It’s the american dream”. Ma vabbè.
Ragioniamo per cose un po’ più terra terra. A parte la struttura, la narrativa, le battute ecc. il film è una merda. Una merda divertente però. Nel senso, spendere soldi per vederlo è un po’ come istituire un santuario al Mostro di Firenze. Tenerlo in sottofondo mentre si fa cose però ci sta. Si tratta di quel film che senza volerlo è diventato un film senza pretesa alcuna… il vero problema è che di pretese ne aveva eccome. Ve ne accorgerete guardandolo. Fatto sta che è stato un flop devastante. Pure in Cina ha fatto poco o nulla (rispetto alla norma delle produzioni) ed è anche uno dei tanti motivi per cui Mr. Gunn vuole fare un reset totale. E… insomma, per quanto adori la Snyder Cut… a vedere una roba del genere… come dargli torto.
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