PIANETI e la città dei mille VALERIAN

Cara Delevingne in bikini e il nostro delirio palindromo.

di Alessieri Sivandro

Sperando che questa nostra recensione vi sia piaciuta e che Luc Besson continui a sniffare colla, dalla redazione di Monster Movie vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Clive Owen in Valerian di Luc Besson

Perché alla fine, pensando a questo film, le prime cose a venirci in mente sono Cara Delevingne che infila la testa nel culo di una medusa, Clive Owen vestito da pirla, la versione made in Chernobyl di Qui, Quo e Qua e i Na’vi in salsa balneare. Dopo il flop di Lucy, thriller visionario ma privo di pathos sul nostro percorso evolutivo, dal cineasta francese ci aspettavamo un’avventura sci-fi in stile Il quinto elemento, con il giusto bilanciamento tra azione, umorismo e stramberie visive.

Tre paperi di Valerian

“Zio Paperone, che c’è da guardare??”

Gli ingredienti per qualcosa di epico ci sono tutti, ma esasperati oltre ogni immaginazione. Sembra che Besson, vittima delle sue letture d’infanzia e del gigantesco universo del fumetto originale, abbia voluto infilare troppe cose in una sola pellicola, riempiendo ogni scena di dettagli per il bisogno spasmodico di stupirci. La storia viene messa da parte in favore di situazioni e creature sempre più grottesche, alla stregua di un Alice nel paese delle meraviglie nello Spazio. Il passaparola dello spettatore medio non si baserà sulla profondità della scrittura o qualche brillante scambio di battute, ma su aneddoti incredibili: “Ti giuro, proprio nel culo della medusa! E prima attirano un pirata con dello champagne! E c’è Rihanna che sembra Flubber!”.

Rihanna infermiera in Valerian

Tra i due protagonisti, che condividono tratti somatici da folletto, c’è una forte alchimia, confluita in una storia d’amore piuttosto stereotipata, con Dane DeHaan spaccone che cerca di farsela dare da Cara, che si finge una ragazza all’antica ma in fondo vuole comunque dargliela. L’ex-modella se la cava alla grande, sfoggiando una bella presentazione in bikini (diciotto diottrie perse) e buone capacità espressive, anche quando si prodiga in faccette stupite.

Cara Delevingne e Dane DeHaan nel film

Cerchiamo di mettere ordine, perché c’è davvero molto da raccontare in questo Città e la Valerian mille Pianeti dei, e non si riesce a tirare il fiato durante le rocambolesche avventure dei ganzi Dane DeHaan e Cara Delevingne, giovani agenti speciali incaricati di proteggere la città spaziale di Alpha, abitata da migliaia di razze aliene che condividono risorse e conoscenze.

Dane DeHaan e Cara Delevingne inizio di Valerian

“Salga in carrozza, madame.”

I personaggi che fanno da contorno alla coppia arrapata sono profondi quanto una pozzanghera: il comandante Filitt di Clive Owen, abbigliato con una pettorina in bronzo finemente decorata (quanto lo avranno pagato?); il non proprio carismatico generale Okto-Bar (Okto-Bar, capito? Okto-Bar!) di Sam Spruell; l’arrivo di Ethan Hawke nei panni di un pappone cowboy imitatore di Freddie Mercury; Rihanna mutaforma che fa le prove per uno spettacolo di burlesque; i tre papestrelli pettegoli, creature che vendono segreti al miglior offerente; infine, una versione marittima degli alieni di Avatar, il solito popolo umanoide che vive in perizomino e in armonia con la natura, fino a quando non gli devastano il pianeta. Se per caso si incazzano, iniziano a sparare muco addosso alla gente. Le bizzarre creature messe in campo dalla produzione sono la prova che è meglio non bersi una latta di vernice.

Mostro boss criminale di Valerian

Il figlio di Jabba the Hutt e del Rancor.

Un flop annunciato, che verrà bistrattato da molti, soprattutto da chi non sente il bisogno di disconnettere il cervello per un sano cazzeggio di due ore.

Incipit di Valerian

No, fermi tutti: fra poco sarà la Città dei 999 pianeti.

Questo ritorno alla space opera da parte del regista è come un rave party a Disneyland, e io e il collega Matteo Berta siamo molto in disaccordo sulle emozioni che ci ha donato: ci sono sequenze dove si ride di gusto e altre dove non è possibile scindere la comicità intrinseca da quella involontaria. Resta iconico il siparietto del baby alieno rosa, che abbiamo battezzato Uomo pongo, o meglio… il bambino pongo, con la madre Donna cannone pongo.

Funko Pop! Vinile Valerian

Funko Pop di Valerian

Non perdetevi il Funko Pop dell’Uomo pongo!!

Siamo reduci dalla visione di Valerian e la città dei mille pianeti, ultimo kolossal fantascientifico di Luc Besson. L’odissea di colori, mostri e pianeti ci ha lasciati così frastornati che abbiamo deciso di scrivere la recensione al contrario.

Qui il nostro Bestiario con le razze aliene del film:

Il Bestiario di VALERIAN

Funko Pop! Vinile Valerian Doghan Daguis

Funko Pop di Valerian Doghan Daguis

Funko Pop! Vinile Valerian Laureline

Funko Pop Laureline di Valerian

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