Il sequel dell’adattamento Netflix della famosa saga di videogiochi è finalmente disponibile.
di Matteo Berta
Caslevania è una serie che nonostante abbia la caratteristica della brevità (quattro episodi la prima e otto episodi la seconda stagione, tutti da venticinque minuti) non è intenzionata a tralasciare i momenti di analisi profonda, infatti l’approfondimento psicologico di tutti i personaggi è curato alla perfezione e quando arriviamo alle varie colluttazioni o scene action generiche, abbiamo ben impressa in mente ogni tipo di motivazione che porta i protagonisti a fare determinate scelte o a comportarsi in un determinato modo.
I fan della saga videoludica si sono divisi nel giudizio nei confronti di questo adattamento, ricordiamo al gentile pubblico mostruoso che di questi tempi, le trasposizioni Netflix non godono di molta approvazione e nella maggior parte dei casi i riscontri sono ben al di sotto delle aspettative. Nella recensione della prima stagione (Castlevania: Netflix si butta su Dracula) avevo considerato i primi quattro episodi dell’anime come una sorta di mega prologo per una stagione successiva e infatti questo ritorno di Trevor Belmont contro il principe delle tenebre ci offre molta più “ciccia” e oltre a proseguire nella guerra iniziata per colpa del martirio della moglie di Dracula, abbiamo l’occasione di veder svilupparsi un “Gioco del Trono Vampiresco” dove i vari schieramenti cercano sempre più di prepararsi ad un’inevitabile conflitto finale.
Le tematiche presenti sono fantastiche, la nostra amata metafora dell’uomo contro la bestia e il legame metaforico viene sempre più estremizzata attraverso rappresentazioni di conflitto quasi sociale, dove lo stanco e rancoroso Dracula si trova a fidarsi più di alleati umani e Belmont invece, anche se un po’ controvoglia, è costretto ad affidarsi all’alleanza con un vampiro (Alcuard, il figlio di Dracula). Le musiche di Trevor Morris fanno il compitino e non propongono all’ascoltatore grandi strutture tematiche caratterizzanti, ma incidono sulle vicende con un giusto accompagnamento senza strafare ne avere la velleità di divenire protagoniste.
La trasposizione del titolo Konami appare essere di buon livello con un finale che lascerà gli appassionati piacevolmente colpiti e tutti gli altri spettatori addirittura commossi.