ANTEPRIMA MOSTRUOSA – Shazam!

Recensione del nuovo cinecomic(o) DCEU. Spassoso e dal grande cuore. Leggero ma con la forza di ispirare i ragazzi.

di Carlo Neviani

È da qualche tempo che Hollywood sembra averlo capito: per portare le masse al cinema a vedere un film comico, questo dev’essere necessariamente “ibrido” con un blockbuster. E quale sottogenere meglio sfruttare se non il cosiddetto cinecomic? L’ha fatto, in parte, Marvel Studios in ogni suo film, in particolare con I Guardiani della Galassia. Per non parlare della comicità dei cine-fumetti Rated R, ovvero quelli per adulti: dal fantastico (a mio parere) Kick-Ass, al mediocre (sempre a mio parere, non mi odiate) ma iconico Deadpool.

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Shazam! di David F. Sandberg sembra quindi posizionarsi in un luogo intermedio tra il già visto (pregiudizio insito in ogni nuovo film DCEU) e l’inedito. Autoironia sul genere, come nel già citato Deadpool, ma in una cornice nuova, di family movie, o ancora meglio teen movie. Per fortuna è il senso di novità ad avere la meglio.

Prima di proseguire con la recensione, se vi siete persi il commento a caldo post anteprima, eccolo qui:

Che cos’ha di speciale questo supereroe, Shazam? È l’alter ego di Billy Batson, ragazzo quindicenne rimasto orfano, che viene eletto, un po’ per caso, un po’ per virtù, campione del bene dal Mago Shazam: ogni volta che viene pronunciato il nome del Mago, Billy viene colpito da una saetta e si trasforma in un supereroe adulto con i poteri di figure mitologiche. È questa magia, che trasforma un ragazzino problematico in un adulto potentissimo, la base su cui il film costruisce i suoi temi, i suoi personaggi e gli snodi narrativi: una metafora dell’adolescenza, del diventare adulti, del staccarsi da mamma e papà a favore di una nuova famiglia basata sull’amicizia vera. Un racconto di formazione quindi, che fa eco a numerose storie fantasy più o meno recenti, come Harry Potter, citato esplicitamente nel film.

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Ma i modelli cinematografici a cui fa più riferimento Shazam! sono sicuramente Big e I Goonies (e quindi anche i recenti Stranger Things e It). Del primo condivide l’attenzione alla fisicità del protagonista, e quindi il divertissement che deriva dal fatto che un ragazzino si trovi nel corpo di un adulto. Crescere significa anche venire a contatto con un corpo che cambia, e la scoperta dei poteri di Shazam gioca esattamente questo ruolo. C’è tra l’altro una sequenza intera dedicata all’addestramento per padroneggiare le super-abilità, che ricorda un po’ quella del primo Spider-Man di Raimi in versione più spassosa. Sequenza commentata da Don’t stop me now dei Queen: chissà se la decisione del pezzo è stata fatta pre o post Bohemian Rhapsody. Il parallelo con i Goonies è invece nella famiglia adottiva di Billy. Una famiglia multietnica di orfani goony, “sfigati”, tutti ben caratterizzati e quindi con cui è facile empatizzare: dal cicciottello sudamericano all’asiatico nerd, dalla bambina logorroica al diversamente abile appassionato di supereroi. È con quest’ultimo che Billy stringe l’amicizia più solida, dopo il suo rifiuto iniziale della nuova famiglia, ben giustificato dal passato del ragazzo che viene raccontato con un bello e importante flashback.

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Bene, interessante. Ci sono i mostri? Sì ci sono pure quelli! Perché il villain porta con sé il potere maligno dei sette vizi capitali, che appaiono appunto in forma di mostri. A parte Gola che è grasso quanto ci si aspetterebbe, gli altri hanno un design abbastanza standard e banale, forse per mancanza di fantasia o per evitare un Lussuria eccessivo al visto censura PG13. Bello però il materiale di cui sono costituiti: pietre rocciose ma con la possibilità di vaporizzarsi a piacere in una nube di fumo grigio. È più facile vederlo che capirlo a parole… E le scene in cui appaiono hanno una componente scary più che soddisfacente per un family movie, complice probabilmente il background horror del regista: ho visto più teste mangiate qui che in Venom. Il malvagio dott. Sivana interpretato da Mark Strong è forse la parte meno riuscita del film. Non perché l’attore non sia bravo, anzi buca lo schermo una spanna sopra Zachary Levi (che pur non essendo molto bravo ci sta bene per il ruolo), ma perché la sua parte, a parte il bel prologo, è relegata alle solite dinamiche da classico cinecomic talmente trite e ritrite che rischiano di urlare “ok passiamo oltre” ogni volta.

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Altro di intrigante? I riferimenti al mondo DC! Sono strepitosi e funzionano alla perfezione in un film come questo, che non si prende mai sul serio e gioca col genere di appartenenza. Non li spiego perché sono sorprese. E in ultimo la città: Philadelphia. Non banale e in piccola parte protagonista, con ovvia citazione a Rocky.

DC Extended Universe dopo la sconfitta in un match da dimenticare (Justice League) sembra dunque essersi rialzato e correre i 72 gradini della “scalinata di Rocky”, pronto per nuovi incontri.

Adriana! …anzi, SHAZAM!

Shazam ! BLU RAY

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. apheniti ha detto:

    Lo ametto, in questo film ripongo grandi aspettative… Speriamo sia godibile e che riesca a risollevare le sorti del franchise cinematografico DC!

    1. Monster Movie ha detto:

      A nostro parere è molto godibile e ha superato le aspettative! Facci sapere cosa ne pensi dopo averlo visto 😊

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