E.T. muore in un seguito per Xfinity.
di Matteo Berta
Comcast Corporation è il più importante operatore via cavo degli Stati Uniti e ha il controllo di svariate emittenti televisive (gruppo Sky). Detiene inoltre le quote di maggioranza della NBCUniversal. In occasione dello svolgimento della Macy’s Thanksgiving Parade (la sfilata di mega-palloni gonfiabili che si vede spesso nei film e nelle serie televisive) a New York, evento che garantisce una visibilità quasi pari a quella del SuperBowl, Comcast ha lanciato uno spot televisivo per promuovere il suo servizio di Xfinity, girando il sequel di E.T L’Extraterrestre.
Non si tratta di una bufala, ma di una discutibile trovata commerciale del grande operatore statunitense, infatti gli spettatori di tutto il mondo hanno potuto assistere, sorpresi, al ritorno sulle scene dell’extraterrestre cinematografico più conosciuto e amato. In quattro minuti di spot, Comcast Corporation, dalle parole del vice presidente della sezione marketing, dimostra che: “Xfinity e la tecnologia di Sky mettono in contatto la famiglia, gli amici e le persone amate […] L’amicizia classica tra E.T. ed Elliott è amata in tutto il mondo e la loro storia è diventata un modo davvero significativo per portare in vita la tecnologia della nostra società“.
“A Holiday Reunion” racconta di come E.T torni sulla terra a fare visita a Eliott. Il suo amichetto ormai adulto gli presenta la sua famiglia e soprattutto, gli insegna come utilizzare la tv via cavo. La cosa che mi stupisce maggiormente è che nessuno stia mostrando dello sgomento nei confronti di questa operazione. E.T l’extraterrestre è uno dei film più importanti della storia del cinema, e Spielberg ha sempre dichiarato che, nonostante dei tentativi iniziali, non ne avrebbe mai girato un sequel, perché lo ritiene perfetto e soprattutto perché risulta essere il lavoro a cui è più affezionato. Nonostante sia lapalissiano quanto il cineasta di Cincinnati sia ormai più imprenditore che storyteller, mi risulta incredibile che lui stesso insieme alla Amblin abbia acconsentito a un’operazione simile.
Nello spot, E.T è realizzato quasi completamente in una povera CGI, gettando fango ulteriormente (è ancora aperta la ferita sulla riedizione del 2002) sulla memoria di Carlo Rambaldi e sul suo straordinario puppet. La colonna sonora di Williams, che viene studiata nei conservatori e nelle scuole di cinema di tutto il mondo, viene tagliuzzata, ri-editata e buttata nel calderone alla bell’e meglio. L’attore Henry Thomas, dopo aver interpretato la versione contraffatta di Jack Nicholson in Doctor Sleep, torna nei panni di Elliott, che sembra essere diventato un papà del Mulino Bianco che sicuramente incoraggia il proprio figlio con frasi in stile “Ehi campione, hai pisciato l’alieno?“.
Avrei voluto scrivere molto di più di questo spot, avrei voluto parlare della percezione che avranno i bambini di oggi conoscendo E.T in questo modo, avrei potuto scendere più nel dettaglio attraverso una sorta di analisi semiotica di questi maledetti quattro minuti, ma non mi sento bene.
Chiedo scusa a tutti i lettori mostriferi.
🙁
Non sono mai andato matto per E.T., ma la cosa non è comunque accettabile: ci fosse dietro una buona idea per una storia avrei potuto capire, ma una cosa del genere è l’equivalente del tirar fuori dalla fossa un celebre autore, molto amato, e vestirlo da clown per farci i selfie!
Spero che l’abominio si limiti allo spot..
Penso che a molti non abbia disturbato perché ha fatto leva sull’effetto nostalgia che in quest’ultimo periodo va tanto di moda. Ho sentito di molti che l’hanno trovato adorabile. A me non è piaciuto, manca di rispetto all’opera di Spielberg.