Diretto da Michael Giacchino, Werewolf by Night è il figlio mostruoso di mamma Marvel e un gran tributo agli horror di Universal.
di Matteo Berta
In universo dove la gente viaggia su un aliante vestita da folletto e colossi verdi incazzosi abbattono i palazzi a mani nude, un tizio con la pelliccia un po’ folta sembra quasi normale. Per nostra gioia il pantheon fumettistico Marvel annovera vampiri iconici come Dracula e diversi licantropi, ed è grazie a questo ripescaggio dalla celluloide degli anni ’70 che ci ritroviamo con un lupo mannaro americano su Disney Plus. Le storie sulle quali è basato Werewolf by Night fanno riferimento a un periodo piuttosto sperimentale per la compagnia di Stan Lee, dove gli autori e i disegnatori potevano permettersi di giocare con personaggi e generi lontani dalla dimensione campy adolescenziale “imposta” alle strisce supereroistiche.
Non esattamente conosciuto da tutti, il fumetto Werewolf by Night ha ospitato la prima comparsa di Moon Knight, giustiziere schizofrenico sbarcato di recente nel microcosmo delle serie tv con il volto di Oscar Isaac. Al pari del dissociato Marc Spector/Steven Grant, questo Licantropus si concentra sul cammino di sofferenza del protagonista Jack Russell (Gael García Bernal, apparso in Old di Shyamalan), coerentemente con l’immaginario classico degli uomini-lupo, afflitti da una maledizione che gli toglie ogni speranza di una vita normale e disposti a rischiare tutto pur di liberarsene. La doppia identità di un lupo mannaro non è vista come un dono supereroistico in stile siero del super soldato o morso di ragno radioattivo, ma come una malattia fortemente invalidante.
Dietro la macchina da presa si è piazzato Michael Giacchino, ricercatissimo come compositore (quasi al livello del prezzemolo) nel settore del gaming e in quello cinematografico. Il regista/musicista firma apertamente un omaggio agli horror anni ’30 e ai mostri Universal, con tanto di colorazione in bianco e nero, sebbene per il formato si rimanga sul cinemascope invece di tornare al vintage del 4:3. Stupisce piacevolmente la presenza dei momenti gore, solitamente lontani dal canone Disney e impostati visivamente come una strizzatina d’occhio ai film della Hammer.
Si tratta comunque di un prodotto di derivazione fumettistica, ambito nel quale confluiscono le avventure di più personaggi noti, ed ecco che al Licantropus si affianca Man-Thing, simile in alcuni tratti allo Swamp Thing di casa DC. Senza spoilerare, il suo ruolo è importante in questo speciale lupesco di 50 minuti e farà felici gli spettatori. La sinossi non è nulla di trascendentale: viene a mancare Ulysses Bloodstone, uno dei cacciatori di mostri più celebri di sempre. La sua vedova Verussa (Harriet Sansom Harris) riunisce nella magione del marito un gruppo di abili cacciatori, tra i quali figura proprio Russell. Secondo le ultime volontà di Ulysses, ha inizio una sfida dove chi riuscirà a sconfiggere per primo una temibile creatura (tenuta prigioniera nella villa) potrà ottenere la gemma Bloodstone, che custodisce arcani poteri. Alla caccia si unisce, contro il parere di Verussa, Elsa Bloodstone (Laura Donnelly), figliastra di Ulysses.
Non si tratta solo della prima volta in cui Licantropus compare su schermo in tutte le sue bestiali fattezze: c’è molto rispetto, a livello scenografico e fotografico, per la mitologia horror che appassiona anche quegli spettatori solitamente restii a dare fiducia ai prodotti Marvel. La stessa Bloodstone Manor, con i suoi labirinti, è una vera e propria showroom mostrifera piena di teste impagliate di yeti e vampiri. Se proprio c’è da muovere una critica, è sulla poca incisività della soundtrack, incapace di evocare un tema portante che dia personalità all’opera.
Insomma, Giacchino se l’è cavata bene come regista a scapito del reparto nel quale è considerato un’eccellenza. Dei piani sequenza di discreta fattura sono più importanti di una score a cinque stelle? Lo lasciamo giudicare a voi. Il merito che bisogna senz’altro attribuirgli è di aver evitato l’effetto Morbius nel trasporre in live action un mostro fumettistico. Sperando che Russell abbia mozzicato Kevin Feige al braccio, convincendolo a regalare una futura serie a Licantropus, ci vediamo al prossimo plenilunio.
Per chi se la fosse persa, ecco la videorecensione del film: