TRAILER DEL COMIC-CON: BLAIR WITCH
di Alessandro Sivieri
Non l’ho proprio visto arrivare, come voi. Ma ci ho sempre sperato. Sono un fanatico dell’originale, indimenticabile The Blair Witch Project, tant’è che ne ho già parlato qui su Monster Movie. Il capolavoro indie che mi ha fatto innamorare dei found footage, appassionare alla sua mitologia extra-diegetica (la leggenda della strega), comprendere cosa sia veramente un cult e come sia vagamente inopportuno perdersi nei boschi senza un cellulare e un fucile a pompa. Ero un ragazzino che iniziava ad approcciarsi all’imprevedibile mondo di Internet e scorrazzavo tra forum e siti amatoriali, informandomi sui retroscena del film e sperando che la storia avesse almeno un fondo di verità. Ma soprattutto ne volevo ancora, come i popcorn al cinema. Volevo un seguito, e non parlo di quella schifezza di Book of Shadows ma di un seguito vero, con le palle. Non importava il ritorno dei registi originali, la collocazione nella timeline o il pretesto narrativo, l’importante era tornare in quei maledetti boschi, e farlo con una camera a mano.
A sorpresa sono stato accontentato, ed è come se fosse Natale. Al Comic-con di quest’anno è stata annunciata la produzione del sequel e presentato un trailer. Il progetto, con il falso titolo The Woods, è stato affidato dalla Lionsgate a Adam Wingard e Simon Barrett, rispettivamente regista e sceneggiatore. La loro partnership creativa ha già dato origine a diversi piccoli successi, sperimentando con l’horror e il thriller, quindi su quel fronte mi sento al sicuro. Di certo quella della strega di Blair è un’eredità pesante, e forse solo un giovane e promettente duo può domarla con successo. La pellicola si presenta come un vero e proprio ritorno alle origini (anzi, alla cittadina di Burkittsville e alle foreste delle Black Hills), con il fratello di Heather Donahue (protagonista del primo film) determinato a ripercorrere le tracce della sorella perduta. Ovviamente si tirerà dietro una bella compagnia di amici in assetto da campeggio, con fotocamere e altre amenità: una moltiplicazione dei punti di vista che forse può giovare al ritmo, forse no. Ma in fondo chi se ne frega della trama, vogliamo solo vederli vagare terrorizzati in mezzo al nulla, giusto?
Visto il trailer, mi sono eccitato parecchio, ma rimane una punta di dubbio a insidiarmi: siamo in un’epoca differente, i canoni del genere sono leggermente cambiati. La caratteristica vincente dell’originale era l’atmosfera tesa e rarefatta, il subdolo gioco del vedo-non vedo (anzi, “non vedo” e basta) che inquietava lo spettatore e pian piano lo trascinava verso l’enigmatico finale. Qui sembra tutto un po’ diverso. Evoluto, attualizzato. Un po’ più di gore, fotografia più presente, presenza massiccia di jump scare, che potrebbero sostituirsi alla tensione costante che permeava il film precedente. C’è anche da dire che spesso i trailer sono fuorvianti, e che un cambio di formula a volte sconfigge la scontatezza. Staremo a vedere. Per quanto mi riguarda, non riesco ad aspettare.