La Teoria della Terra Cava del MONSTERVERSE

I Mostri non arrivano dal cielo, ma dalle profondità della Terra.

di Matteo Berta

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La Teoria della Terra Cava viene ripescata dalla Legendary Pictures e dalla Warner Bros. nel cestone delle ipotesi complottiste o fantascientifiche, che spesso trovano terreno fertile nella mente di internauti e frequentatori dei social. Questa fantasiosa ipotesi non è stata inventata dai cineasti, ma esiste da tempo e viene sostenuta da attivisti e “autorità” in diversi campi. Nel nostro caso è stata sfruttata a dovere per giustificare l’esistenza dei mostri. Ecco da dove provengono Godzilla e i suoi giganteschi amici.

L’articolo contiene spoiler su tutti i film del Monsterverse

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In Pacific Rim (sempre della Legendary) ci viene spiegato che i Kaiju sono emersi da una breccia aperta nelle profondità dell’oceano pacifico e che i mostri sono stati posizionati in luoghi remoti dai fantomatici Precursori alieni, in attesa che il nostro pianeta riacquisti il giusto grado di radioattività per poterlo “terraformare” (vedi PACIFIC RIM 2 – The Kaiju Awakens). Nel Monsterverse ci si basa più o meno sullo stesso principio e, se si avevano i sentori della possibilità dello sfruttamento di una delle tante versioni della teoria, abbiamo ricevuto la conferma dal film Kong: Skull Island e da Godzilla II: King of The Monstersquando i responsabili scientifici lo ammettono esplicitamente e soprattutto quando, nel secondo lungometraggio citato, il personale della Monarch procede direttamente in uno dei “cunicoli” all’interno della crosta terrestre e finisce per scoprire quella che viene definita come la casa di Godzilla.

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Partiamo dal significato extra-cinematografico di questa ipotesi. Fin dai tempi più remoti, diverse teorie hanno sostenuto l’esistenza di regni sotterranei, sia in relazione a ipotetici spazi concreti sia come metafore per condizioni dello spirito (in stile “Mito della Caverna” di Platone o l’Inferno dantesco). Alcune di queste teorie col tempo sono andate a costituire le basi per luoghi concettuali, quali l’Ade della mitologia della Grecia antica, lo Svartálfaheimr della mitologia norrena, lo Sheol degli ebrei o l’Inferno dei cristiani.

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Il fisico Edmond Halley è stato uno dei primi nella modernità a ipotizzare la Terra come una sorta di struttura ad anelli concentrici, disposti in profondità, dove si trovano dei continenti sotterranei che possiedono una particolare e personalizzata atmosfera (Philosophical Transactions of Royal Society of London 1692).

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Nel 1871 lo scrittore sir Edward Bulwer-Lytton pubblicò un romanzo oggi considerato anticipatore della fantascienza di nome: La razza ventura, in cui sosteneva che all’interno della Terra si trovasse una razza di superuomini sopravvissuti a cataclismi mitologici. John Uri Lloyd, farmacologo ed erborista, pubblicò nel 1895 il romanzo Etidorhpa, dove descrisse un viaggio immaginario fino al centro della Terra a partire dalle caverne del Kentucky, tentando di giustificare scientificamente la possibilità di tale viaggio (Jules Verne aveva già utilizzato l’idea trent’anni prima, nel 1864, per il suo celebre romanzo avventuroso Viaggio al centro della Terra).

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Tornando alle nostre trasposizioni di teorie assurde di stampo mostruoso, veniamo al nostro campo di pertinenza e oggetto di studio odierno, ovvero su come la Legendary abbia sfruttato questo patrimonio sapienziale sulle Teorie della Terra Cava e lo abbia applicato all’universo dei mostri.

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La mitologia “Terra cava” o “Terra vuota” è stata introdotta nel reboot di Gareth Edwards, ma è stata trattata più esplicitamente in Kong: Skull Island e approfondita nel secondo capitolo dedicato a Godzilla. Questa teoria attribuisce un po’ più senso alla rivendicazione terrestre del lucertolone e al fatto che questi Kaiju vivano nelle profondità della Terra da millenni, iniziando solo ora a risvegliarsi. La scena post credits del film dedicato a Kong, dove vediamo le incisioni rupestri con Godzilla, Mothra, Rodan e Ghidorah, è servita per introdurre la molteplicità di mostri di questo universo (Il Bestiario del MONSTERVERSE) e soprattutto per far comprendere allo spettatore quanto queste mostruosità appartengano a ere antichissime.

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Quello che venne preannunciato in quella sequenza si è concretizzato nel film successivo (in ordine cronologico di uscita nelle sale) dove effettivamente ci troviamo di fronte a diciassette siti di contenimento sparsi su tutto il globo, controllati dalla Monarch. Il drastico precipitarsi degli eventi ha portato queste creature a invadere le città e come si suol dire: il resto è storia.

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Godzilla II: King of the Monsters è un film colmo di personaggi che esternano i propri fanatismi: dalla dott.ssa Emma Russell (Vera Farmiga) assieme al colonnello Alan Jonah (Charles Dance), principali sostenitori di un riequilibrio autosostenibile terrestre raggiungibile attraverso atti di ecoterrorismo, fino all’innocenza auto-conservativa espressa dalla figlia della dottoressa Russell, ovvero Madison (Millie Bobby Brown). La ragazzina appare sempre in conflitto interiore sull’assecondare i desideri nichilistici della madre e nello stesso tempo riflettere sulla genuina propensione alla salvaguardia della propria specie. Ma il “terracavismo” non è una forma di estremismo, è la realtà. Più o meno tutti ne sono a conoscenza e non è un problema, anche se il dottor Rick Stanton (Bradley Whitford) a un certo punto rivendica la sua convinzione di fronte a tutti: “La terra è cava, lo sapevo!”

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Nel film assistiamo alla scena commovente del sacrificio di Serizawa, che scende direttamente nell’inferno per poter tentare di risvegliare il Godzilla dormiente, chiamato a salvare la pelle a tutti. Serizawa entra in casa di Godzilla e l’ambientazione che ci troviamo di fronte è tra le più apocalittiche possibile, infatti sembra di trovarci sul pianeta Mustafar (di Star Wars) trapiantato sotto l’oceano. Nonostante ci venga descritto come il covo del Re dei Kaiju, all’entrata di esso notiamo diverse testimonianze rupestri di civiltà antiche e quindi ci viene da pensare che questa fantomatica Atlantide Infernale sia stata inghiottita direttamente da una delle cavità della terra e si sia fossilizzata, diventando l’antro del mostrone. Oppure, semplicemente, questa zona è posizionata estremamente vicino alle parti più radioattive della Terra.

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Ciò che possiamo dire con certezza è che la Terra del Monsterverse è cava. Si può affermare che i mostri un tempo dominavano la superficie ma che in seguito si sono spostati verso il centro della Terra, in cerca di radiazioni. Le occasioni in cui sono tornati in superficie coinvolgono l’uomo, che ha scatenato fenomeni radioattivi e autodistruttivi, in primis le guerre nucleari e l’inquinamento generalizzato del pianeta.

Potete trovare tutti i nostri articoli su Godzilla, Kong e il Monsterverse in questa raccolta:

MONSTERVERSE – Tutte le informazioni sui film di GODZILLA e KONG

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