BEN MENDELSOHN, il nuovo Villain-fotocopia

Un Direttore Krennic è per sempre.

di Alessandro Sivieri

Film che vai, antagonista che trovi. Dopo la celebrità in patria, ovvero l’Australia, il trampolino di lancio definitivo per Ben Mendelsohn a livello internazionale è stato Rogue One: A Star Wars Story, dove veste gli eleganti panni del bastardone principale, il Direttore Krennic. Sono passati due anni ma da allora Mendelsohn ha aggiunto altri tasselli al suo percorso attoriale, interpretando un cattivo sempre uguale a se stesso. Il modello replicato all’infinito è proprio Krennic, il cosiddetto villain burocratico, un damerino che ricopre una carica importante e manda avanti i propri scagnozzi, dandogli la colpa di ogni fallimento. Solo verso la battaglia finale decide di scendere in campo e sporcarsi le mani, andando incontro alla sconfitta con una solenne figura di sterco.

Direttore Krennic nel film

Krennic inizia a puntare la Morte Nera sulla nostra redazione.

Il fattore Krennic funziona a meraviglia in questo periodo, dove i personaggi positivi sono certosinamente suddivisi tra minoranze etniche, ma il cattivo è sempre un bianco di mezza età con un ego smisurato e ambizioni distruttive. Le conversazioni tra i mestieranti agli studios di Hollywood hanno tutte il medesimo svolgimento:

“Ascolta, ci serve un tizio elegante, con il piglio da nazista ma che sappia anche prendersi in giro.”

“Ottimo, chiama Ben Mendelsohn.”

“Cosa?! Ma è stato qui il mese scorso per l’altro film…”

“Chiamalo ancora!!”

Dopo Rogue One è stato impiegato per dare vita a un altro bad guy in Ready Player One di Steven Spielberg, dove indossa il completo di Nolan Sorrento. Le sue caratteristiche? Un uomo d’affari ricco, arrogante e pusillanime che comanda schiere di sottoposti. È sempre vestito in modo impeccabile e quando imbraccia un’arma, è il momento della sconfitta. Toh, che coincidenza.

Ben Mendelsohn sceriffo in Robin Hood

Sceriffi all’ultima moda.

Ma non finisce qui, perché è uscito Robin Hood con Taron Egerton, che con il suo design anacronistico ha tutta l’aria di un King Arthur fatto peggio. Chi ritroviamo nei panni dello sceriffo di Nottingham? Proprio lui, Ben Mendelsohn con il suo portamento da feldmaresciallo. Il suo stesso vestiario sembra rubato dal guardaroba di Krennic. Ovviamente ciò che parte dalla Disney ritorna all’ovile, ed ecco che in Captain Marvel, dove l’eroina Brie Larson prende a calci chiappe aliene, il nostro Ben è il capo degli Skrull, che poi non si rivela tanto malvagio. Mezzo cattivo quasi burocratico.

Ben Mendelsohn Nolan Sorrento in Ready Player One

Il caso di Mendelsohn è quello di un caratterista di mezza età che acquisisce velocemente fama internazionale, un po’ come Christoph Waltz dopo Bastardi senza gloria. Mentre quest’ultimo si è dedicato a progetti diversificati, da tamarrate come I tre moschettieri a indie come The Zero Theorem, Mendelsohn pare essersi adagiato sull’immagine che i produttori (e il pubblico) hanno di lui. Come afferma nelle interviste, è un abito che gli sta comodo: interpreta i villain con sicurezza e si diverte pure. Al di là delle scelte attoriali, questo è un sintomo della standardizzazione promossa dalle major, disposte ad andare sul sicuro in ogni aspetto della lavorazione di un film, incluso il casting.

DARK-KNIGHT-RISES_BEN-MENDELSOHN

Gli indizi sul destino di Mendelsohn sono scritti nel passato. In The Dark Knight Rises è stato un affarista senza scrupoli, eliminato dallo stesso mercenario che ha assoldato, ovvero Bane. In Exodus di Ridley Scott lo abbiamo visto come viscido viceré che tradisce Christian Bale. Ben non vuole mollare il soprabito e di questo passo ci aspettiamo di vederlo nel prossimo Indiana Jones, nelle vesti su misura di villain spielberghiano che viene ricoperto di mazzate.

Hegep Ben Mendelsohn in Exodus

Burocratico e con eyeliner.

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