In agguato per voi un progetto indie sull’opera letteraria di Lovecraft.
di Alessandro Sivieri
Qualunque rigurgito di ignoto, ogni suggestione paurosa riporta agli Antichi (e a volte finisce perfino su Kickstarter). Lo scrittore di Providence sarebbe lusingato dalla quantità di fumetti, romanzi e progetti filmici ispirati ai suoi orrori cosmici, in particolare a quel simpaticone di Cthulhu, che è apparso di persona (più o meno) in Underwater di William Eubank. Nicolas Cage invece ha affrontato un Colore venuto dallo Spazio. Ne volete ancora? I culti segreti, i rituali di sangue e i portali verso dimensioni sconosciute sono il perno del recente The Void, un B-movie ad alto tasso di gore e deliri mistici. In realtà, andando a ritroso nel tempo, sono parecchi i cult che portano il DNA di Lovecraft, da La Cosa agli Xenomorfi di Alien.
A scapito dell’abbondanza di materiale, HPL non è facile da trasporre in pellicola. I protagonisti dei suoi racconti scivolano in modo inesorabile nella paranoia e perdono ogni appiglio con la realtà, mentre incrociano i passi con entità la cui sola visione può portare alla pazzia qualunque essere umano. Un terrore indefinito, senza volto. Eppure, un team anglo-italiano ha intenzione di mettersi alla prova e di adattare per un cortometraggio il racconto From Beyond, tradotto da noi come Dall’Ignoto o Dall’Altrove. Già portata sul grande schermo nel 1986 da Stuart Gordon, la storia riguarda uno scienziato di nome Crawford Tillinghast, che inventa un macchinario in grado di influenzare la nostra ghiandola pineale, potenziando le nostre percezioni ben oltre i classici cinque sensi.
Grazie a questa tecnologia, i protagonisti entrano in contatto con un universo parallelo, popolato da creature amorfe e terrificanti che coesistono con gli umani, a insaputa di tutti. Peccato che la macchina non si limiti a mostrare, ma metta in contatto fisico le due dimensioni, permettendo ai mostri di riversarsi nel nostro mondo. Il soggetto è stato adattato dagli autori del corto e trasposto ai tempi della Seconda guerra mondiale, con l’intenzione di realizzare qualcosa di affine a Overlord, war-movie con zombie nazisti prodotto da J. J. Abrams. Altre affinità stilistiche toccano la saga di Indiana Jones, capace di miscelare in modo eccitante l’avventura fantasy con la Storia.

Le menti principali dietro al progetto sono Luca Ferrara (regia, script e produzione), originario di Brescia e diplomato presso la Westminster Film School di Londra, e Giorgio Lattanzi (produzione), ex-studente della New York Film Academy e con un nutrito elenco di corti nel curriculum. I giovani autori hanno scelto di spostare gli eventi nel pieno della WWII in modo da aggiungere una vena action al contesto. La fedeltà alle atmosfere del racconto rimane un punto fermo e il team si sta impegnando per arricchire le ambientazioni con oggetti di scena e costumi dell’epoca. Il set si snoderà tra soffitte polverose, strade cittadine e caverne, privilegiando le fonti di luce naturale.

Il cast tecnico e artistico è internazionale, ma il film si svolge nel Nord Italia, dove il protagonista Howard (il nome non è un caso) tenta di fuggire dalle pattuglie tedesche e trova rifugio nelle campagne, insieme a un gruppo di partigiani. Tra sparatorie e dilemmi morali giunge la componente sovrannaturale, con la scoperta di una dimensione oscura e piena di pericoli. Lo svolgimento sembra promettente e l’ambizione non manca: il gruppo vuole immergere lo spettatore in un passato credibile, quindi ha stretto un sodalizio con alcune associazioni che si occupano di rievocazioni storiche in Gran Bretagna, oltre a contattare collezionisti privati e professionisti degli effetti speciali.
Le premesse sono ghiotte per un lavoro dal sapore nostrano che si pone come obiettivo una rilettura di From Beyond, in un periodo dove il panorama mainstream (ma anche quello indipendente) sta riscoprendo l’eredità di Lovecraft e sforna film e serie TV a tutto spiano. Un progetto pensato, rigoroso e con un alone di mistero, per il quale è partita una campagna su Kickstarter, in modo da ottenere dei fondi sufficienti per rispettare la visione originaria e non dover scendere a compromessi. Noi sosteniamo Luca e i suoi colleghi, voi avrete il coraggio di sondare l’Altrove?