PIACERI LARDOSI – I peplum italiani, tua nonna e Zorro

Le grottesche avventure di Maciste, Ercole, Ursus e Sansone nelle terre di Cinecittà.

di Nosferaptor

Promo poster di Piaceri Lardosi

“Oh, bella la parte dove Ercole batte Gengis Khan a una gara di sputi e poi si tromba Cleopatra!”

Innalzate le insegne, incoccate le frecce e aprite il tubone di Pringles! Siamo l’esercito silente di Piaceri Lardosi. Siamo le schifezze che vi vergognate di aver mangiato il giorno prima. Ma soprattutto siamo un frullato di alto e basso, di cultura pop senza discriminazioni o date di scadenza. Per il vostro insaziabile appetito, il fido Nosferaptor ha preparato un excursus su un periodo fortunato del cinema nostrano, quello compreso tra gli anni ’50 e gli anni ’60, dove regnavano i peplum all’italiana. Spade e sandali, ancelle poppute, scenografie a basso costo e bicipiti sudati. Cosa chiedere di più?

Steve Reeves peplum Ercole

Non me lo so (s)piegare.

Le avventure dei peplum sono di norma ambientate in epoche remote, come l’antica Grecia, l’antica Roma o l’antico Egitto, in base agli avanzi dei magazzini di Cinecittà. Non era infrequente un bel mix estetico tra le civiltà, con senatori romani che sembravano un po’ dei sacerdoti egizi su tappeti turcomanni, perché insomma, nun ce stavano li sòrdi. L’appellativo di questo filone deriva dal peplo, un abito indossato fino al 500 a.C. che, colmo dei colmi, era riservato alle donne. Protagonisti di tali all you can eat mitologici erano dei tizi forzuti, chiamati a inscenare le gesta dei seguenti campioni:

  • Ercole: il prode figlio di Zeus. Oltre alle care, vecchie dodici fatiche, prende a sberle la gente di Atlantide o i babilonesi antipatici.
  • Sansone: un eroe biblico. Muoia Sansone con tutti i filistei! In un film ha anche sfidato Ercole. Oppure Ercole ha sfidato Sansone, ma a nessuno importa, perché finisce tutto a tarallucci e vino.
  • Spartacus: lo schiavo ribelle, portato in auge dal kolossal di Stanley Kubrick. Ogni tanto salta fuori e piglia a mazzate i gladiatori.
  • Maciste: creato dall’estro di Gabriele D’Annunzio per Cabiria di Giovanni Pastrone. Ha affrontato Totò e pure Zorro, ma ne parliamo dopo, eh.
  • Ursus: apparso in origine nel romanzo Quo vadis?, dove è la guardia del corpo di Licia (no, non Cristina D’Avena). È grande e forte, che stracazzo di altro volete?

maciste poster del film

Maciste contro la crema depilante.

Le storie hanno dei presupposti in comune: l’eroe nerboruto e puro di cuore aspira a una vita di pace, ma viene chiamato in missione per destituire un tiranno, uccidere un mostro o salvare la topona di turno. Grazie alla più completa follia del regista potevano capitare i vampiri, i pirati e gli Incas. All’inizio nella tunica di uno Spartaco o di un Ulisse c’era gente seria come Kirk Douglas, ma il vasto successo popolare e il desiderio di imprese sempre più caciarone convinsero i produttori nostrani ad affidarsi ai culturisti. Il casting in un tale contesto è democratico: puoi essere un pasticcere o un tonachista, hai comunque una chance. A fare la differenza sono i muscoli. Le tue facoltà recitative sono prossime al gibbone? Tranquillo. Il tuo compito è girare seminudo, lanciare pietre di cartongesso e trovarti un nome d’arte all’americana. Ecco che sui poster sei conosciuto come Gordon Black, anche se vieni da Altamura.

Maciste contro Godzilla film peplum

Uno dei più memorabili fu l’americano Steve Reeves, bodybuilder che vinse il titolo di Mr. America e venne scelto nel 1958 come protagonista de Le fatiche di Ercole. Divenne il simbolo del peplum ai maccheroni e grazie ai lavori successivi, come Ercole e la regina di Lidia e Gli ultimi giorni di Pompei, fu anche l’attore più pagato d’Europa. A quanto pare, sorprese le platee con delle inattese capacità interpretative. Infine tornò negli USA ad allevare cavalli. Steve Reeves, per la cronaca, era il suo vero nome. E poi c’è Alan Steel, al secolo Sergio Ciani. Alan Acciaio, originario di Roma, iniziò come controfigura proprio di Reeves, prima di avviare una propria carriera e incarnare diversi forzuti a rotazione. Oltre a Sansone contro il corsaro nero, lo ricordiamo per Zorro contro Maciste… cosa?! Ancora lui?? Il fattore più grave è che l’ho guardato.

Sansone contro Batman Peplum Italiani

La lista prosegue con Gordon Scott (Gordon Merrill Werschkul, provate a dire il cognome senza sgracchiare), specializzato in Tarzan e Buffalo Bill prima di gettarsi nell’arena. Abbiamo poi Kirk Morris, alias Adriano Bellini. Nato a Venezia, faceva il gondoliere. Capito? Il gondoliere. Buttata via la maglia a righe e giunto a Roma, ottenne un gran numero di parti grazie al suo fisico possente. Nei panni di Maciste andrà perfino alla corte dello Zar. Come i disgraziati lettori avranno intuito, i divi della pescheria accanto passavano con scioltezza da un ruolo all’altro (portandosi dietro gli oggetti di scena) e i registi giravano più pellicole in contemporanea. Andando a prendere il caffè per la troupe di Maciste contro il minotauro potevi incappare nel set di Sansone e la fila alle poste. La sete di spettacolo spingeva i produttori a tirare fuori due lire per le storie più assurde e anacronistiche, spesso con toni da commedia. Ecco che il povero Ercole era costretto a vedersela con Ciccio Ingrassia (Maciste contro Ercole nella valle dei guai) o perfino con tua nonna.

Ercole contro tua nonna peplum

Si giunse a una fase di saturazione dove, nell’arco di dodici mesi, potevano uscire fino a dieci peplum italici. Non potendosi permettere dei biglietti infiniti, gli spettatori andavano al cinema solo per dare sostegno al proprio eroe preferito. Riportiamo per scrupolo un po’ di titoli del tempo. Sono tutti reali. O forse no. Sta a voi scoprire quelli inventati, che in fin dei conti hanno il medesimo tasso di verosimiglianza:

  • Maciste all’inferno
  • Ursus e la ragazza tartara
  • Ercole contro il fisco
  • Maciste in vacanza
  • Sansone contro i nazisti
  • Ercole contro Barabba
  • La vendetta di Ursus
  • Maciste contro lo sceicco
  • Undici vichingi per Sansone
  • Ercole sfida Sansone
  • Ursus abbatte il dinosauro
  • Ercole al centro della Terra
  • Sansone alcolista
  • Maciste contro il vampiro
  • Ercole contro la camorra
  • Ursus devasta Livorno
  • Spartacus scende in campo
  • Sansone marziano per caso
  • Un’amazzone per Maciste
  • I dieci etruschi pazzi
  • Asterix e l’ira di Khan
  • Il Vangelo secondo Ercole
  • Golia alla conquista di Bagdad
  • Sansone e l’oro dei Templari

Ursus contro Don Matteo Peplum

Il periodo compreso tra il ’58 e il ’64 fu l’apice delle imprese dei “sandaloni“, ma negli anni i gusti del pubblico migrarono verso altri lidi. I vari Ursus e il latte scaduto si avviavano verso il declino, cosa che convinse i produttori ad abbassare il budget e a includere più forzuti in un unico film, nella speranza di attrarre la fanbase di tutti gli eroi. Giorgio Capitani diede vita al desolante crossover Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili, un canto del cigno che uscì nello stesso anno di Per un pugno di dollari. Era giunta l’era degli spaghetti western. Diversi culturisti tentarono di riciclarsi come pistoleri dopo aver detto addio alla toga. Ma aspettate… c’è Zorro contro Maciste! Di nuovo?! Ci tocca vedere una scena.

“Fatti sotto, infilzagalline!”

Il mitico Umberti Lenzi dirige un’opera che nulla ha da invidiare a un poema omerico, nella quale Alan Steel incrocia i passi con il giustiziere messicano. Uno scontro ricco di pathos (nei nostri sogni c’è Duel of the Fates in sottofondo), dove Maciste scampa a una trappola per belve e batte perfino Zorro (privo di baffi) in un gioco d’astuzia. L’accurata ricostruzione filologica di fatti e personaggi può restare in soffitta quando due avventurieri si menano al soldo della principessa Moira Orfei! Gli amanti dei mostri non si perdano il coccodrillo di cartapesta.

Piaceri Lardosi promo poster coltelli

Tramonta così un genere che ha fatto divertire le masse e che ogni tanto fa capolino nella memoria dei cinefili. Una sequela di disastri tenuti insieme con il nastro adesivo, onesti nelle intenzioni, capaci di insegnarci che il termine “recitazione” ha delle accezioni piuttosto ampie. Come affermano le nostre pance piene, senza i cheeseburger la cucina gourmet non avrebbe senso di esistere.

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. The Butcher ha detto:

    I peplum sono film davvero interessanti che riescono a divertire parecchio.

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