SCREAM – Lunga vita al “Requel”

Tornare a Woodsboro con un serial killer di nuovo a piede libero. Siamo sicuri?

di Nicola Fasanini

scream 5 poster saga

La risposta è . Cioè, diciamo pure Più sì che no, ecco. Sono passati 11 anni dall’ultimo meraviglioso capitolo della saga diretta da Wes Craven e a ‘sto giro, a portarci nella ridente cittadina dai tramonti rosso sangue sono Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. Subito ci viene mostrata una Woodsboro diversa. Evoluta ma non ancora realmente guarita da tutti i tragici fatti che hanno coinvolto Sidney Prescott (Neve Campbell) e la stirpe di efferati serial killer noti con il nome di Ghostface. Qui facciamo la conoscenza di nuovi, scoppiettanti sospettati. Sì, sospettati. Poiché come la storia di questa saga ci insegna, tutti sono sospettati. Già dai primi minuti del film si respira un’aria di già visto. Ma non in senso negativo, attenzione: si tratta di quel già visto che, da fan della saga, sai già che potrà tramutarsi in qualcosa di terribilmente imprevedibile.

scream 5 backstage ghostface registi

Come i precedenti capitoli, questa è un’opera di metacinema pura e semplice. Anzi, azzarderei un termine: metacinema generazionale. I personaggi, che come da prassi, si ritrovano a parlare di film horror, realizzando un’accurata analisi sul salto generazionale che hanno fatto gli horror negli anni (con una strizzata d’occhio pazzesca al primo Scream) e su come la fanbase si sia divisa in modo netto fra chi preferisce un’opera raffinata e sofisticata come The VVitch (citato direttamente) e chi invece gradisce una tipologia di horror “ignorantissima“, esaltandosi per prequel, sequel e reboot. Ed ecco cosa fa il film, percula se stesso chiamandosi Requel. Analisi, congetture e dialoghi che più di una volta vi faranno portare la mani sul volto per impedirvi di urlare se anche voi siete cresciuti con la saga. Ma hey, finora si è quasi solo parlato di quanto sia bello il metacinema e tutto il resto, ma ‘sto film, nell’effettivo, com’è?

sidney prescott scream 5

Nel 2011, quando uscii dalla sala dopo aver visto Scream 4, volevo assolutamente uno Scream 5 subito. Bene… questa volta non è così. Piano però, non sto dicendo che sia un brutto film. Sto dicendo che è meglio fermarsi finché è possibile. Perché ok, sì, la formula della saga c’è tutta. C’è il ritorno in grande stile dei personaggi storici, ci sono pure le nuove regole da rispettare. Ma vediamola con occhio oggettivo: purtroppo Wes Craven non c’è più. Lui era l’unico in grado di mantenere tutti i pezzi del franchise attaccati, malgrado lo scivolone fatto con Scream 3.

scream 5 ghostface serial killer

Ora, essendo che la cosa è in mano ad altri, è andata relativamente bene. Dal punto di vista registico ci sono scene e movimenti di macchina fenomenali. Nel reparto scrittura, invece, sembra che gli sceneggiatori abbiano concepito due film diversi. Uno che ha colto alla perfezione lo spirito della saga, inserendo sequenze e dialoghi come ci si aspetta da un brand di questo calibro. Il secondo invece è partito per la tangente, dando spazio a cose di cui eravamo sì interessati, ma trasformando quelle che dovevano essere scene emblematiche nella fiera dell’imbarazzo.

david arquette in scream 5

Bisognerebbe dirne quattro anche per il modo in cui sono stati diretti gli attori (a parte David Arquette nuovamente nei panni dell’agente Linus. A lui non si può dire nulla), ridotti quasi a macchiette e poco caratterizzati, soprattutto i nuovi personaggi sospettati. Menzione disonorevole va poi alla nuova protagonista, Melissa Barrera, che con un’interpretazione che passa dall’inespressivo assoluto al sopra le righe estremo, qualche piccolo disturbo lo crea. E poi l’errore madornale e assoluto, quella cosa che ti fa capire se un film di Scream è valido oppure no. C’è una regola non scritta che prevede di scartare la pellicola se scopri chi è il killer prima della rivelazione finale. Ecco… io l’ho fatto. Ma (ed è un grossissimo MA) non riesco a buttarlo via. Ok, i dialoghi imbarazzanti, l’assassino si nota e tutto quanto, eppure ciò non lo rende un brutto film.

scream 5 tara carpenter

In un’epoca dove siamo abituati a polarizzarci tra il bianco o il nero, questo Scream si attesta sul grigio, il famoso “Potevano fare di meglio ma è passabile”. In una classifica della saga lo posiziono a pari merito con il terzo capitolo. Ci sono delle qualità che mettono in secondo piano i pur evidenti difetti. Da un punto di vista puramente soggettivo è un film che vi consiglio di andare a vedere, e di corsa anche, sebbene ci sia una piccola clausola: per poter godere VERAMENTE di un film del genere, dovreste essere cresciuti con i precedenti capitoli.

gale weathers in scream 5

Non che non possiate apprezzarlo se siete al vostro primo incontro con Ghostface, sia chiaro. Solo che quest’opera sembra quasi la visita di un tuo amico d’infanzia che hai visto per l’ultima volta nel 2011: appena lo rivedi e ci parli, ti rendi conto che è cambiato e che anche tu sei cambiato, ma questo non cambierà il vostro rapporto. Stiamo pur sempre parlando di uno slasher, eppure questa saga ha saputo regalare delle emozioni che sono entrate a far parte del suo marchio di fabbrica. L’esempio lampante è vedere quell’omaggio sullo schermo, alla fine di tutto, all’uomo che ha creato tutto questo. Quando leggi quelle due parole semplicissime al cinema, ti rendi conto del perché hai accettato di vedere un requel di una saga con cui sei cresciuto. Lo hai fatto Per Wes.

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Austin Dove ha detto:

    io l’ho visto ieri sera e concordo sul cast: gli storici in scena pochissimo e i nuovi non carismatici o di qualità quanto i vecchi; in questo, il 4 aveva fatto molto meglio, ma anche il 3 eh!

    però la prima aggressione c’è tutta e io non avevo indovinato con esattezza il killer, pur immaginando che fossero due e almeno uno fosse una ragazza (troppa disparità di forza e uso di astuzia)

    avrei preferito che Sidney ci fosse per più tempo, perke a parte le aggressioni a Tara e gli omicidi (bello quello del biondino con rimandi a Psycho) la prima parte era lentina forte

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