Analisi del videogioco remake/sequel di Jurassic Park: Operation Genesis.

di Giovanni Siclari

Finalmente ci siamo: abbiamo messo le mani sul giocone a cui ogni fan della saga di Jurassic Park anela come un Tirannosauro alla sua capretta. Parto subito in quinta dicendo: che gran figata!

A mio parere risulta essere il degno erede di Jurassic Park: Operation Genesis (da adesso OP), uscito nel lontano 2003. A essere onesti va a anche migliorarlo nella fluidità e nella dinamicità, che mancavano in taluni aspetti di gameplay. Con questo non voglio dire che il primo capitolo non arrivò a quel qualcosa in più per “mancanza di impegno”, però sono passati diciotto anni e il mondo videoludico è cambiato a livello grafico e concettuale (recensione qui: JURASSIC PARK: OPERATION GENESIS).

Il primo aspetto che colpisce di questo gioco è l’idea di base: fare un parco (o meglio i parchi) coi dinosauri e coi visitatori, tentando di farli convivere in modo armonico, salvo tempeste e dinosauri ribelli. Fin qui tutto sommato seguiamo le impronte di OP anche per quanto riguarda la gestione degli scavi paleontologici, della compravendita ed estrazione dei fossili e la creazione di edifici turistici. Il tutto per ottenere le tanto agognate 5 stelle di qualità. Già l’idea base di riproporre un remake di OP potrebbe bastare al nostalgico giocatore o al nuovo fan che si approccia al questo tipo di gioco.

Il secondo aspetto che mi ha incuriosito sono tutti gli accorgimenti “secondari” che fanno andare il parco come si deve, e che di fatto contribuiscono a dare sfida e difficoltà al gioco. Sono di fatto le new entry di questo capitolo e mi riferisco alle centrali elettriche e ai piloni che sorreggono i cavi. Ebbene è così, per gran parte del tempo passerete a cimentarvi nella mansione di elettricista perché un recinto per contenere i raptor ha bisogno di essere ben elettrificato… o qualcosa potrebbe andare storto.

Ma non solo l’elettricità è fondamentale, anche curare il parco nelle diverse manutenzioni sarà uno dei vostri compiti primari. Per questo sarà necessario utilizzare (e guidare in terza persona) la jeep del ranger, recarvi in loco e risolvere il problema (che sia un calo di tensione, l’effetto di un sabotaggio, un recinto distrutto o un dinosauro evaso). Quello che un tempo in OP era appannaggio del ranger, cioè i compiti di tutela e salvaguardia, vengono ora suddivisi in diversi centri di sicurezza che contribuiranno a dare complessità al tutto.

Terzo punto di cui volevo parlare è la possibilità di sbloccare genomi di diversi animali a cui corrispondono determinate qualità da inserire durante il processo di creazione dei dinosauri. In questo modo ci sbizzarriremo a creare diversi dinosauri ibridi (d’altronde lo sono tutti al Jurassic Park e World) più intelligenti, con colorazioni diverse, più aggressivi ecc. Questo non vuol dire però che potrete fondere un Ankylosauro con uno Spinosauro, credo che gli unici ibridi fusi siano l’Indominus e l’’Indoraptor. Mi riservo il dubbio perché non ci sono ancora arrivato.

Quarto punto lo dedico al luogo in cui ospiteremo il nostro parco. Se in OP sin dall’inizio avevamo la facoltà di scegliere la forma della nostra isola creandola ex novo, in questo capitolo invece ci dovremo confrontare in diversi ambienti. Di fatto dovremo fare tanti parchi all’interno dell’arcipelago delle Las Cinco Muertes. Ogni isola avrà sfide ambientali diverse e potrà essere sbloccata solo dopo aver fatto raggiungere un tot di stelle di qualità al vostro parco. Isla Nublar, la più grande e la più famosa, sarà sbloccabile solo quando riuscirete a ottenere cinque stelle per il vostro parco.

Quinto e ultimo punto. Grande novità di questo capitolo è la possibilità di ottenere e seguire dei contratti (sottomissioni) e delle missioni da parte di tre persone che amministrano il parco: una scienziata, un addetto al marketing e un addetto alla sicurezza. Tutti e tre, in competizione tra loro, ti permetteranno di ottenere e sbloccare determinati genomi, edifici e dinosauri che normalmente non si potrebbero trovare. Assecondare uno solo di questi soggetti è sconsigliato. se non si vuole incorrere in un sabotaggio…

Il gioco è obiettivamente molto bello, longevo ma presenta qualche macchiolina ovviamente opinabile. Alcune critiche:

La totale mancanza di dinosauri acquatici. Questa era una mancanza presente in OP che risulta essere intollerabile per JWE… diamine, sono due film che menate il torrone con il mosasauro, fate un gioco che permette di creare il Jurassic World e non mi date la possibilità di avere il mio mosasauro… traditori della patria!

Le musiche. Ogni tanto ricorre qualche tema blando e rilassante di Micheal Giacchino ma sarebbe stato ben gradito ogni tanto sentirsi sparato a ignoranza e prepotenza il tema classico di Jurassic Park di Williams… magari andando avanti nella storia lo troverò, spero.

Ibridi e dinosauri volanti. Fondere i dinosauri tra loro sarebbe una cosa molto interessante, l’hanno fatto per Jurassic World Alive, perché non farlo anche per questo gioco? Peccato…

Così come in OP anche in JWE i grandi assenti sono i dinosauri volanti… vi fanno proprio schifo eh? Peccato anche per questo.

Che dire allora di questo gioco? Sicuramente è una grande figata e il coinvolgimento è davvero molto forte, dopo mesi e mesi di dirette di #AspettandoJurassicWorld. Chi ha amato il vecchio Operation Genesis, chi ama la saga Jurassic o più in generale i dinosauri, troverà in questo gioco molto godimento e nostalgia.

Vi ricordo che questa recensione è frutto di 24 ore di gioco, molti aspetti sicuramente saranno rivisti durante il tempo e comunque rimangono sempre pareri opinabili.

Con questo è tutto, vi lascio che devo dare da mangiare ai dinosauri!

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