BEASTARS: La Sindrome di Lola Bunny Parte 2

La serie Netflix di stampo furry che elimina le distanze e parla direttamente ai nostri istinti.

di Matteo Berta

Beastars è disponibile sulla piattaforma Netflix, ed è una serie anime tratta dall’omonimo manga realizzato da Paru Itagaki. La storia, dal punto di vista del linguaggio, si pone a metà tra un edulcorato (ma significativo) Zootropolis e un prodotto senza freni come The Wolf Among Us, il videogioco della Telltale Games. Gli episodi di Beastars sono in grado di parlare direttamente alle nostre viscere, cercando di instaurare un dialogo con i nostri istinti più arcaici e ponendosi come mezzo educativo per eliminare quegli stereotipi derivanti dall’ignoranza. È ironico il fatto che la serie riesca a educare dal punto di vista sociale, avvalendosi di protagonisti animali che fungono da maschere per tutti i nostri atteggiamenti squisitamente umani.

beastars furry zootopia

Il collega Alessandro, qualche tempo fa, aveva ricercato e spiegato il ruolo degli animali antropomorfi nell’immaginario infantile e non solo, andando a classificare queste buffe figure come fondamentali per la crescita dei valori personali e, perché no, in alcuni casi, constatare la loro funzione da valvola di sfogo per qualche fantasia psicologica. Vi consiglio di recuperare il suo pezzo precedente prima di proseguire la lettura: ZOOTOPIA, la sindrome di LOLA BUNNY e la CULTURA FURRY.

lola bunny beastars furry

Beastars non è un esercizio di stile, non punta sulla peculiarità delle situazioni per stupire lo spettatore, ma ogni occasione è buona per trasmettere un buon insegnamento. Durante tutti gli episodi, scopriamo sempre più un mondo molto simile al nostro, o meglio, che rispecchia le stesse logiche, pur con interpreti differenti. Il culto collettivo delle tradizioni viene trasposto nella medesima forma, per esempio attraverso il festival del meteorite, dove gli animali celebrano i loro più antichi antenati: i dinosauri; oppure l’episodio dedicato alla gallina compagna di banco del lupo protagonista, che rappresenta un ideale di donna emancipata attraverso la personale attività di vendita delle proprie uova, e ci tiene a far sapere che lei si tiene in forma per se stessa e per le proprie uova, non per altri.

Beastars festa dei dinosauri

L’intera prima stagione riflette molto sul dualismo erbivori e carnivori, su come gli istinti siano sempre pronti a prendere il sopravvento e su come lo schieramento sia necessario per la sopravvivenza. La società descritta in Beastars è in apparenza civile, quindi ai carnivori è vietato mostrare le zanne in pubblico ed effettuare qualsiasi tipologia di atto aggressivo nei confronti degli erbivori, in un processo che li porta a essere, in pratica, dei vegetariani. Ma quel che ci viene mostrato inizialmente è solo la superficie: appena si inizia a scavare, si scopre un mondo che ha un lato oscuro, dove i carnivori assaltano il mercato nero della carne, un mondo dove ci sono organizzazioni criminali basate per intero sull’idea di rapire e divorare erbivori, e dietro tutto questo c’è del metodo, c’è una devianza organizzata. Chi è al governo accetta questa situazione, accetta un mercato illegale che funga da deterrente per un quieto vivere.

Mafia criminale di Beastars

La maggior parte della storia è narrata all’interno delle mura di un college, dove vanno (letteralmente) in scena le dinamiche di potere e di istinti che poi si verificheranno, una volta che i ragazzi raggiungeranno l’età adulta. Legoshi, un imponente lupo grigio, è il protagonista della vicenda, ed è un personaggio emblematico della serie, dal momento che spesso ci viene raccontato attraverso i suoi pensieri interiori. Essi mostrano un conflitto continuo tra la sua vera natura da carnivoro e la razionalità che lo porta a controllare la sua “bestia“, a cercare di essere una persona migliore per se stesso e per il suo oggetto del desiderio. Inutile girarci intorno, la serie racconta di una storia d’amore impossibile, un lupo domato da una coniglietta, la più classica delle storie da “La Bella e la Bestia” con la differenza che Haru, nonostante la sua natura “candida”, è una coniglietta odiata, invidiata e sempre in pericolo.

Haru coniglietta di Beastars

I due potrebbero seguire i propri istinti, percorrere il sentiero meno ostico e abbandonarsi alla propria natura, fatta di linguaggio del corpo, in contrasto con le imposizioni sociali e le influenze esterne. Più volte cercano di rimettersi in carreggiata, ma i due “amanti” non credono più di dover seguire dei fattori diversi di ciò che suggerisce il loro cuore. Tra i due protagonisti vi è anche una terza figura di spicco in questa vicenda, ovvero Louis: un cervo rosso divenuto celebrità del college, bramato da tutti, anche da alcuni carnivori che però lo vorrebbero come preda.

Louis personaggio di Beastars

Louis si candida come Beastar, colui che “politicamente” avrà un ruolo di spicco nella società e che si è posto come obbiettivo l’eliminazione di tutte le disuguaglianze tra specie. Louis si fa anche portavoce di un’altra tematica vitale: ci viene mostrata la sua backstory, fatta di un’infanzia trascorsa come carne da macello. Il cervo, da cucciolo, era stato rapito da dei “bracconieri” animali per essere venduto al mercato nero della carne, ed è stato proprio la fuga da quella realtà a fargli scattare l’idea di divenire un rappresentate della giustizia.

Beastars Legoshi e Haru

Beastars è molto più di una serie furry-frendly, è una lezione di educazione sentimentale, ci fa capire come dobbiamo ascoltare i nostri istinti, e giudicarli sempre con una base razionale, sapendo scindere le “storie” che sono state scritte per noi e quello di cui vogliamo che parli la nostra vita.

Perché prima o poi siamo tutti carnivori che si legano a un erbivoro, bisogna solo capire come agire di conseguenza.

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