La recensione del nuovo capitolo di Animali Fantastici. Monster Movie era all’anteprima del film.
di Cristiano Bolla
Abbiamo partecipato all’anteprima stampa del nuovo capitolo di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, in uscita nelle sale il 15 Novembre 2018. Un film riassumibile in tre parole: intricato, intimo e snaso.
La Warner Bros ha puntato molto sul rilancio del franchise di Harry Potter e aveva tutte le ragioni per farlo. Il Potter-verse ha ancora molto da raccontare e lo si era intuito due anni fa con Animali Fantastici e dove trovarli, una saga prequel del Maghetto con gli occhiali che ci ha portato a New York, dove il magozoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) si divideva tra il suo lavoro alla Ace Ventura l’Acchiappanimali e il salvare il Nuovo Mondo magico dai piani del mago oscuro predecessore di Voldermort, ancora intenzionato ad approfittare dell’immenso potere di Credence (Ezra Miller), nel frattempo alla ricerca della sua vera identità. Ne I Crimini di Grindelwald la storia riparte proprio dal cattivo interpretato da Johnny Depp e dalla sua evasione.
Ritroviamo Newt Scamander confinato a Londra per i fatti di New York, ma nel frattempo i piani di Grindelwald per prendere il potere del mondo magico e soggiogare i magonò non si fermano. Ad affrontare la minaccia interviene anche Albus Silente, che spinge lo stesso Scamander a rincorrere Grindelwald fino a Parigi e fermarlo. Una storia in cui si intrecciano diversi personaggi, linee narrative, flashback, misteriosi passati e oscure profezie sul futuro. Non mancano infatti Jacob, Tina e Queenie, i compagni di avventure visti nel primo Animali Fantastici, cui si aggiunge l’ex fiamma di Newt Leta Lestrange e una moltitudine di altri personaggi. Per dirla grezzamente, I Crimini di Grindelwald sta alla Warner Bros come Infinity War alla Marvel: Royal Rumble!
Le difficoltà nel gestire così tanti personaggi sono evidenti, ma è qui che il fascino e la scrittura di J.K. Rowling giocano un ruolo fondamentale: I Crimini di Grindelwald mantiene i toni dark di David Yates, il regista degli ultimi quattro Harry Potter e del primo capitolo, ma vive soprattutto della gestione caotica e intricata di trame, sottotrame e personaggi e soprattutto di diversi mood in cui a tratti ci si può perdere. Tuttavia, il pregio di questo Animali Fantastici – che ricordiamo è solo il secondo di una già annunciata pentalogia – sta proprio qui: a toni drammatici si alternano momenti ancora più dark, quindi più romantici, poi spiritosi e così via, senza tuttavia perdere (troppo) la bussola narrativa. Il talento della Rowling è evidente anche prestato al cinema, specialmente nella sua capacità di “preparare” le emozioni riutilizzando elementi e frasi già visti o sentiti che tuttavia acquistano un nuovo – a volte magnifico – tono più avanti. Più filoni, più generi, un unico grande universo magico.
Universo che per questo secondo capitolo si ricollega ancora di più al mondo di Harry Potter. Non è solo Silente, infatti, a passare dal futuro al passato, ma anche altri personaggi e situazione che gli aficionados sicuramente potranno cogliere in I Crimini di Grindelwald. In Animali Fantastici la Rowling gioca con la nostalgia ma senza eccesso, collezionando vere e proprie chicche e riportandoci addirittura ad Hogwarts e al tema originale di John Williams. Siamo pericolosamente vicini alla zona spoiler, quindi rientriamo sulla rotta e parliamo di due personaggi che saranno sicuramente protagonisti del seguito della saga: Silente e Grindelwald.
Il Silente di Jude Law eredita da Richard Harris e Michael Gambon quello sguardo sottecchi di bonaria comprensione ma allo stesso tempo svela – finalmente – una parte di quell’alone di oscuro mistero che ha sempre avvolto il personaggio. Ne siamo sicuri: il finale sarà uno dei momenti che riscriverà la storia del Potter-verse, mostrando vari personaggi completamente sotto un’altra luce. Dall’altro lato abbiamo il Grindelwald di Johnny Depp che porta con sé anche il messaggio politico del film, interpretando quel tipo di suprematista bianco che parla alla pancia della gente tanto attuale. Dalla conoscenza ancora più approfondita del loro rapporto scaturirà il seguito di Animali Fantastici. A farne le spese è un po’ lo stesso Newt Scamander, l’eroe buono di copertina che tende un po’ a eclissarsi di fronte a questa grande sfida e finire addirittura dietro ai filoni narrativi dedicati a Leta Lestrange (Zoe Kravitz) e compagnia.
Capitolo mostri, che ci è tanto caro: ogni volta che appare uno Snaso si accende la sirena del merchandising, ma francamente va bene così, un mostriciattolo impossibile da non adorare cui in questo seguito di Animali Fantastici si affiancano altri esseri magici che – metto le mani avanti – si candidano prepotentemente al Monster Award assegnato ogni anno dalla nostra testata. Ne I Crimini di Grindelwald fanno un piccolo passo indietro a livello di importanza narrativa: il fulcro è lo scontro tra maghi, ma i mostri/animali fantastici si ritagliano comunque un ottimo minutaggio e si rivelano utili sia alla trama che semplicemente all’impatto estetico del film.
La sensazione al termine della ripresa è di un film narrativamente e forse eccessivamente complesso da gestire ma che alla fine va comunque a bersaglio: l’espansione del Potter-verse continua con I Crimini di Grindelwald e non si fermerà. Il franchise va spedito e il successo è assicurato, specialmente con un finale del genere…
P.s: a conclusione – e sperando di invogliarvi ancora di più a vederlo – faccio una piccola correzione a quanto detto a inizio recensione e le tre parole per descrivere il film:
Animali Fantastici – Epic Cat Fight.
Fidatevi, ne vale la pena.
Se siete appassionati del Wizarding World non perdetevi alcuni nostri approfondimenti, tra cui: Il Bestiario di Harry Potter, il Bestiario di Animali Fantastici, le nostre teorie sul finale di Animali Fantastici 2 e i nostri saggi sulle figure di Grindelwald e Silente.
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