RESIDENT EVIL VILLAGE: Tra Coraline e Lovecraft, tutti i riferimenti Gotici!

Analisi dei riferimenti alla cultura gotica e horror dell’ottavo capitolo della celebre saga videoludica di Capcom.

di Francesco Berta

Buonasauro, oggi si parla di gaming a tinte forti. Resident Evil: Village, il nuovo capolavoro di Capcom e il capitolo più recente della celebre saga di videogiochi e film horror Resident Evil, continua la storia narrata in Resident Evil 7, mostrandosi ricco di riferimenti e simbolismi: lo sguardo è puntato da una parte verso i capitoli precedenti della saga, e dall’altra verso i classici della letteratura gotica e dell’orrore.

lovecraft resident evil village logo

I quattro lord del villaggio e le loro rispettive sezioni di gioco, traggono infatti ispirazione tematica da elementi della letteratura horror e gotica, e nei paragrafi di seguito vi descriveremo tutte quelle che abbiamo personalmente individuato come le ispirazioni principali nella creazione dei personaggi e delle rispettive ambientazioni.

ATTENZIONE: L’Articolo contiene spoiler su tutti i capitoli della saga di Resident Evil

Siete stati avvisati.


IL CASTELLO DIMITRESCU

Lady Dimitrescu e l’omonimo castello prendono una evidente ispirazione dal capolavoro letterario di Bram Stoker:Dracula”, così come – a livello visivo – dagli elementi più celebri di architettura balcanica. Un parallelismo lo notiamo fin dal principio: entrambi i protagonisti infatti, Johnathan Harker per Dracula ed Ethan Winters per Resident Evil: Village, decidono di avventurarsi nel castello nonostante i diversi ammonimenti su cosa quest’ultimo nasconda e sulla vera natura dei suoi abitanti. Lady Dimitrescu torreggia (in tutti i sensi) su Ethan, con una imponente presenza, elegante e autoritaria, creando un parallelo diretto con la figura del Conte. Così come per Dracula inoltre, anche Lady Dimitrescu ha delle attraenti serve a suo comando, e sembra inizialmente giocare al gatto e al topo con Ethan (un cliché ahinoi comune nei film horror e non: un nemico che non uccide immediatamente la sua futura vittima pur avendo tutti i motivi per farlo).

lady dimitrescu artwork

Il castello Dimitrescu, così magnifico e sontuoso, nasconde però dei segreti e delle parti nascoste che evocano puro terrore (le celle e camere di tortura, ad esempio). I parallelismi sono numerosi e chiari, e culminano nel falso senso di sicurezza ed eleganza del castello. Nel giro di poche ore dal loro arrivo infatti, sia Ethan che Johnatan avranno delle sorprese che li aspettano, fra arti mozzati, orripilanti creature e un’infinita sequenza di stanze di tortura.


CASA BENEVIENTO

Casa Beneviento, a nostro parere la sezione più intrigante e spaventosa dell’intero videogame, come il nome suggerisce si svolge perlopiù all’interno della tetra magione di Donna Beneviento. L’intera esplorazione della casa avviene senza l’utilizzo di armi, in quanto tutta la sequenza è una sorta di allucinazione onirica dovuta agli effetti delle piante di Donna.

casa beneviento artwork resident evil

Le bambole presenti nella casa sono un comune cliché del cinema e della letteratura horror, alla quale si aggiunge però una diretta citazione da PT, il demo del gioco PS4 mai ufficialmente nato di Hideo Kojima e Guillermo Del Toro (PT è un acronimo di “playable teaser”). Durante la sequenza ambientata nel seminterrato della villa, possiamo fare la conoscenza (si fa per dire) di un grosso e terrificante feto deforme, che dai tratti ricorda molto quello (ben più piccolo) trovato nel lavandino del bagno della casa nella quale si svolge PT.

resident evil feto

Il feto potrebbe essere un mostro reale la cui fisionomia viene distorta dalle allucinazioni dovute alle piante (in questo caso, non sapremo mai la forma originale) oppure semplicemente una proiezione dell’inconscio di Ethan, ipotesi che ritengo molto più probabile, visto il recente trauma dovuto alla sparizione della figlia Rose. Un altro parallelo per l’intera sequenza potrebbe essere trovato nel racconto gotico dell’orrore Il giro di vite (The Turn of the Screw) di Harper Lee, lettura che consigliamo vivamente a tutti i fan del genere. La novella narra di una governante che, occupandosi di due bambini in una remota magione nella campagna inglese, finisce per convincersi che siano posseduti dalle anime di due malvagi individui defunti. Il sottile confine fra realtà e allucinazione è uno dei temi che sorreggono sia Il giro di vite che l’intera sequenza di Casa Beneviento e… mi fermerò qui.

Fornire altri dettagli sulla storia e sulla sua conclusione sarebbe criminale, per cui lascio ai lettori più curiosi il compito di tracciare un parallelo.

Proseguiamo.


MOREAU

L’ispirazione più palese è senza dubbio quella riguardante il terzo lord, Moreau, che prende il nome da L’isola del dottor Moreau (The Island of Dr. Moreau) un romanzo di fantascienza di H. G. Wells, scritto nel 1896, e pubblicato l’anno successivo. Noto anche come L’isola del terrore, il romanzo (che vi consiglio caldamente) trae a sua volta ispirazione da temi gotici e dell’orrore (Poe, Stevenson) e funge da critica sociale riguardo l’irrefrenabile ascesa del progresso tecnologico, visto dalla società come necessario e doveroso. Non sveleremo dettagli né su “L’isola del dottor Moreau” né su questo terzo segmento di Resident Evil: Village, ma mi limiterò a sottolineare un parallelismo: analogamente al celebre dottore, anche il lord Moreau effettua a sua volta esperimenti su creature viventi, guidato da un personale, giustificato ma poco condivisibile senso di moralità.

moreau resident evil village

Un altro riferimento, leggermente più difficile da recuperare e meno ovvio, è al racconto “Dagon” di H. P. Lovecraft, che anche questo consiglio vivamente. “Dagon” è nel racconto una creatura mostruosa, che emerge da un vortice marino, dotato di un corpo ciclopico, squamoso e viscido. A livello di simbolismo, si pensa che il mostro emerga dagli abissi dell’inconscio umano, dove si annidano le pulsioni nascoste e represse. Lord Moreau è infatti in Resident Evil: Village un reietto, a cui viene mancato il rispetto per via del suo aspetto ripugnante, segregato in una squallida stanza, che nutre segreti desideri di ammirazione, amore e accettazione, da parte di Madre Miranda.

madre miranda resident evil village

La versione mutata di Moreau assomiglia molto alla creatura apparsa in The Host di Bong Joon-ho, con un muso a fiore molto più simile ad un Demogorgone di Stranger Things.


SAY MY NAME

Il parallelo più spontaneo per quanto riguarda il personaggio di Lord Karl Heisenberg è quello con il dottor Frankenstein, dall’omonimo libro di Mary Shelley. Entrambi creatori di mostri e guidati da delle motivazioni moralmente discutibili, Heisenberg e il dottor Victor Frankenstein mirano alla creazione di nuova vita: nel caso di quest’ultimo, attraverso la creazione della sua creatura, e nel caso di Heisenberg, la produzione in massa di individui attraverso la sua fabbrica degli orrori, allo scopo di combattere Madre Miranda. Nell’addentrarci nella fabbrica di Heisenberg e nello scoprire con i nostri occhi gli orripilanti ibridi fra uomo e macchina da lui creati, ci viene spontaneo chiederci: chi è veramente il mostro? Le orripilanti creazioni che incontriamo, o l’autore delle stesse?

heisenberg resident evil

Heisenberg (che dall’aspetto ricorda in modo sospetto Father Gascoigne di Bloodborne, celebre gioco creato da FromSoftware) è dotato dell’abilità di manipolare i metalli in un modo simile a quello manifestato da Magneto di X-Men. Durante lo scontro conclusivo facciamo inoltre conoscenza della sua ultima forma, un enorme mecha: questa fusione uomo macchina è abbastanza comune nel cinema horror e di fantascienza (a noi ha ricordato Matrix: Revolutions, ma anche Aliens – Scontro finale; avrete capito che i riferimenti si sprecano).


HOMINI LUPUS

resident evil village licantropo

Tra le “armi biologiche” del gioco ci sono anche degli aggressivi ominidi pelosi denominati “Lycan” che ricordano tanto i più famosi archetipi di lupi mannari, ma in particolare, vista l’ambientazione villaggesca, potremmo citare la leggenda de La Bête du Gévaudan, chiaro riferimento  agli animali mangia-lupo e divoratori di uomini, accusati di aver terrorizzato l’antica provincia francese del Gévaudan (ovvero il dipartimento moderno della Lozère e parte della Haute-Loire), in un periodo che va dal 1764 al 1767.


MADRE MIRANDA

La vetusta Madre Miranda funge infine da carismatico, ultimo nemico del gioco: regale, feroce e tenebrosa, la sua figura rientra nell’archetipo della maga/strega (per chi si ricorda, un altro memorabile e simile antagonista era la strega Ultimecia da Final Fantasy VIII, che a tutti gli effetti fu il primo antagonista femminile della saga firmata Squaresoft). Ci troviamo d’accordo con alcuni giocatori che hanno identificato e suggerito una forte similitudine con il personaggio di Bedlam (“l’altra madre”) principale antagonista del film “Coraline e la porta magica”.

madre miranda resident evil village

Entità demonica e dalle capacità di mutaforma (aracnofobici state alla larga), è anch’essa a tutti gli effetti una madre così come Madre Miranda. Entrambe inoltre presentano mutazioni molto simili, e sia “Resident Evil: Village” che il film “Coraline” si aprono e chiudono con un libro e una narrazione che accompagna la lettura di una storia, che ci fornisce un ulteriore indizio su come Coraline (libro e film) possa essere stato d’ispirazione agli sviluppatori.


E voi cosa ne pensate? Avete identificato altri riferimenti che ci sono sfuggiti?

Lasciateci i vostri suggerimenti nei commenti e leggeremo tutto con piacere.

Alla prossima!

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Austin Dove ha detto:

    Articolo molto interessante! Sto guardando un gameplay in corso e manca poco per finirlo^^
    Vi ho condiviso su un gruppo telegram

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