Il 2016 è stato l’anno della rivelazione pubblica della famiglia allargata di Monster Movie, nata sottotraccia alla fine dell’anno precedente. Il 2016 ha offerto a tutti gli appassionati di mostri un luogo dove incontrarsi e sentirsi al sicuro. Monster Movie ha saputo coccolare i propri lettori attraverso il sito di Monster Movie Italia, il portale, History Monster e Monster Attack facendoli divertire con i giochi, informare con la saggistica e le recensioni e consigliare attraverso i suggerimenti sugli acquisti e il portale di Idea Regalo Nerd. Oggi vi presentiamo i 10 migliori articoli del 2016 (Non è una classifica ne un ordine gerarchico).
PERCHÉ IL NUOVO SPIDER-MAN POLVERIZZA I PREDECESSORI
di Alessandro Sivieri
DISCLAIMER: ebbene sì, questo 2016 è denso di tizi in calzamaglia e non riesco a smettere di scriverne qui sopra. Abbiate pietà perché in caso di lamentele verrò crocifisso in sala mensa.
In principio era l’Arrampicamuri. Prima che la macchina Disney/Marvel si mettesse in moto, prima che Iron-Man, Captain America e gli Avengers in generale diventassero mainstream e conquistassero fan al di fuori dell’universo cartaceo, c’era lui. L’Uomo Ragno è un’istituzione, chiunque lo conosce, anche chi è da sempre a digiuno di fumetti. Ed è normale che all’inizio degli anni duemila, quando il cinema supereroistico come lo intendiamo oggi muoveva i primi passi, fosse proprio Spider-Man uno dei primi personaggi a compiere il grande balzo. Ma perché piace tanto alla gente? (Continua a leggere)
INFERNO – DOVE FINISCE LA LIBERTÀ DI ADATTAMENTO
di Cristiano Bolla
Partiamo da due dati di fatto: il primo è che Inferno si apre con la scritta “basato sul romanzo di Dan Brown”, il secondo che dopo venti giorni dall’uscita il libro, nel 2013, aveva già venduto 9 milioni di copie. È normale quindi ritenere che delle trecento persone in sala ieri sera con me una buonissima parte, forse tra un terzo e la metà, avessero letto Inferno di Dan Brown. Io ero tra quelli e per questo motivo il finale del film ha spazzato via tutto quello che avrei potuto scrivere altrimenti. (Continua a leggere)
THE SHALLOWS di Nanni Cobretti
di Nanni Cobretti
In principio c’era la Asylum, che conquistò l’immaginario collettivo con la visionaria intuizione di un megasqualo che saltava così in alto da azzannare un aereo in volo: grazie a un filmetto intitolato Mega Shark vs Giant Octopus, nacque il più improbabile dei filoni.
Perché la moda degli zombi la posso capire: sono economicissimi, e narrativamente si prestano a qualsiasi cosa, horror puro, satira, metafora, commedia, dramma, action, art movie riflessivo, quello che volete. I vampiri anche.
Quello che ha sempre frenato ad esempio i licantropi invece, pur avendo anch’essi una mitologia che si presterebbe a mille varianti, è sempre stato il costo: dagli anni ’80 ad oggi i lupi mannari fatti come si deve si contano sulle dita di una mano.Gli squali sono teoricamente molto meno flessibili, e sempre teoricamente richiederebbero uno straccio di perizia tecnica, ma sembrano aver colpito la fantasia di quel tipo di pubblico che non è respinto dall’effetto speciale grezzo se in cambio gli si dà un’idea creativa surreale, imprevedibile, goliardica. (Continua a leggere)
Il Godzilla di Emmerich vince in tre mosse. 3 insindacabili motivi per cui il Godzilla del 1998 è migliore di quello di Gareth Edwards.
di Matteo Berta.
Sono trascorsi alcuni giorni dopo gli importanti avvenimenti riguardanti il passaggio di proprietà della Legendary nelle mani degli investitori del gruppo cinese Wanda Group, se volete recuperare l’articolo dove analizziamo questo evento nel dettaglio non serve altro che cliccare qui: WANDA PIGLIA LEGENDARY. Analisi storica, sociale e culturale dell’impatto orientale ad Hollywood. Questa sera parliamo di Godzilla, siamo sempre contenti nel farlo, non abbiamo intenzione di scomodare le prime produzioni originali , ma è nostra intenzione discorrere su quelle due rappresentazioni contemporanee che sono riuscite (o in un caso, sarebbe dovuta riuscire) ad avvicinarsi maggiormente alla nostra nobilitante idea di Monster Movie: ovvero quel film di un certo livello qualitativo che possiede il legame metaforico (o concreto) tra uomo e mostro senza limitarsi o eccedere in altri facili generi come il disaster o l’horror puro o contaminato.
Questa è una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi tra i due colossi che, se considerassimo le fattezze, non ci sarebbe partita, ma fortunatamente, per giudicare un’ opera cinematografica non si prende in considerazione la semplicità e la superficialità degli elementi. Il Godzilla del 1998 vince contro quello del 2014, ecco i tre colpi andati a segno. (Continua a leggere)
MUSICA PER MOSTRI LA UNIVERSAL NEGLI ANNI ‘30
(PARTE 1)
Di Francesco Berta
Se dico Universal e Anni ’30, cosa vi viene in mente?Vedo una mano alzata. Frankenstein e Dracula, bravissimi. Qualcun altro? Boris Karloff e Bela Lugosi. Fantastico.
Come ben sappiamo la Universal nel periodo fra il 1930 e il 1936 è ricordata principalmente per i suoi film horror low-budget che in breve tempo resero estremamente popolare il genere, e che nel corso degli decenni successivi acquisirono popolarità sempre crescente fino ad essere oggi consacrati classici di genere. (Continua a leggere)
SULLE ORME DEL VAMPIRO (PARTE I)
di Giovanni Siclari.
Quando noi sentiamo parlare di vampiri, nella maggior parte dei casi, ci vengono in mente una serie di nozioni e di nomi quali: Dracula, Transilvania, castello, sangue, croce, acqua benedetta, aglio, olio e peperoncino (ok stiamo esagerando, però sono sicuro che alcuni di quei nomi li abbiamo azzeccati). Tali stereotipi sul Vampiro sono entrati geneticamente nel nostro immaginario grazie al successo di alcuni romanzi pubblicati sul finire del XIX secolo quali i più noti Carmilla (1872) di Sheridan le Fanu e il Dracula (1897) di Bram Stoker; oltre ai romanzi va aggiunto il grande contributo del cinema a partire dal XX secolo fino ai giorni nostri. (Continua a leggere)
LE 5 DONNE MOSTRUOSE – PARTE 2
di Alessandro Sivieri
Tremate, le gnocche son tornate e sono assetate di sangue. Nell’articolo di qualche mese fa vi abbiamo presentato una rassegna di quelle attrici che, secondo noi, hanno incarnato sul grande schermo una nuova tipologia di personaggio femminile, quello che riflette i cambiamenti sociali dell’Occidente, e di conseguenza del nostro cinema: la donna non è più un angelo del focolare, l’emblema dell’innocenza che deve proteggersi dal Male, ma è una figura tosta, in alcuni casi pericolosa, che non ha paura di esprimere la propria potenza e sessualità.
Può essere attraente o ripugnante (nella maggior parte dei casi è una delizia per gli occhi), buona o cattiva, protagonista o comparsa, ma in nessun caso è da sottovalutare. Eccovi quindi una seconda carrellata di pellicole più o meno recenti che fanno bella mostra di signorine non del tutto umane: (Continua a leggere)
Dio ci salvi dagli spoiler – Una fastidiosa abitudine moderna
di Cristiano Bolla
Spoiler, AFI:[sˈpɔiler]; dall’inglese spoiler, da to spoil, “rovinare”.
Il significato letterale di una delle parole più temute di questo ultimo decennio ha già in sé il motivo del suo eterno fastidio: lo spoiler rovina, distrugge, annulla. Ma cosa? Fondamentalmente il piacere della sorpresa, della visione beatamente ignorante e disintegra quel vincolo di fiducia che lo spettatore ripone nel prodotto che sta guardando, sia esso un film, una serie tv, un fumetto, un videogioco, qualsiasi cosa.(Continua a leggere)
MEDIOEVO MOSTRUOSO: IL LUPO
di Giovanni Siclari
Animale viziato, nocivo e demoniaco, il lupo è anche astuto e crudele. Astuzia e crudeltà dunque le vediamo bene quando si tratta di perseguitare una delle sue prede preferite: l’agnello, figura legata all’iconografia del Cristo.
Il lupo, per introdursi nell’ovile e poi tra il gregge, si avvale di astuti travestimenti fatti di pelle di pecora e, una volta dentro, trae un perverso piacere nel torturare gli agnelli prima di farli a pezzi con le sue orride fauci (alcuni autori medievali affermano che fossero avvelenate, data la presunta abitudine del lupo di mangiare rospi). Il lupo è dunque campione ideale nella lotta contro l’agnello, una lotta che si estende anche a quella più importante tra bene e male, tra Cristo e Satana. (Continua a leggere)
Perché il nuovo Batman di Affleck polverizza i predecessori.
Tre paragrafi di tre teste differenti.
di Matteo Berta, Cristiano Bolla e Alessandro Sivieri
Sarei un ipocrita se negassi il mio essere anti-cinecomic del periodo pre Batman v Superman e lo sarei ancora di più se non ricordassi il mio menefreghismo totale nel momento dell’uscita dei primi paratesti dello scontro tra i più grandi gladiatori della storia.
Qualcosa è cambiato, se inizialmente ero amareggiato e indigesto dello stile produttivo “mash-upparo” dei film sui supereroi e deluso per il tentativo di emulazione anche da parte della DC, dopo aver visto il film, mi sono dovuto ricredere. Sono arrivato alla conclusione che se si mette nel calderone un cast tecnico di un certo livello (escluso Zimmer) e un cast artistico coerente, può uscir fuori un prodotto che non debba per forza vivere parassitando l’esperienza cartacea da cui ne è ispirato, ma semplicemente e benevolmente un prodotto cinematografico autonomo.(Continua a leggere…)