OSCAR AWARDS 2017 – Le nostre considerazioni e previsioni

di Cristiano Bolla

E finalmente ci siamo: stanotte andrà in scena l’89° notte degli Oscar: sessantasei i nominati in 24 categorie diverse. Vi abbiamo guidato attraverso la visione e la recensione dei nove candidati alla statuetta più prestigiosa (li potete trovare tutti in coda all’articolo), ma in questo ultimo piccolo ripasso in attesa delle ore piccole vogliamo allargare gli orizzonti e trarre un po’ di conclusioni finali su questa edizione.

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Che è ricca, molto ricca di tanta qualità cinematografica artistica, il che non è sempre così scontato, valutando il valore generale un po’ piatto degli ultimi anni. A questa tornata, invece, molti film presentati in festival dal palato molto più fine e delicato dell’Academy, come Cannes, Venezia, Roma, Berlino e tanti altri. Così, ad una rapida occhiata, vediamo che assieme al musical c’è il sci-fi e il dramma teatrale, negli short film il primo prodotto in realtà virtuale e così via. È un edizione che, nonostante le 14 nomination di La La Land, non è così scontata: che cannibalizzerà parecchi premi tecnici e abbia una mano e mezza sul Miglior Film è quasi certo, ma ci sono categorie per cui il dubbio è ancora forte e spesso dipende dall’esito di altre assegnazioni e da qualche difficile pronostico (e per fortuna).

Vediamo passo per passo come potrebbe andare la serata:

MIGLIOR FILM – Previsione: La La Land

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È bene specificare innanzitutto il metodo di assegnazione del premio e per farlo usiamo le parole di  Kyle Stock di Bloomberg:

“Le schede per il Miglior film sono impilate in base alle preferenze assolute. La pila più bassa viene poi ridistribuita a seconda del film in seconda posizione su ogni scheda, e il processo viene ripetuto finché un film ha più della metà delle schede. Un film con solo una minoranza di preferenze potrebbe potenzialmente vincere, nel caso in cui fosse stato indicato in seconda posizione in un numero sufficiente di schede.”

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Quindi occhio a Moonlight, ma è comunque difficile che i membri dell’Academy snobbino La La Land al punto di levargli la statuetta, che tornerebbe assegnato ad un musical tredici anni dopo Chicago (2003). Giochi già fatti, quindi? Teoricamente sì, ma ricordiamo a tutti che l’anno scorso vinse, a sorpresa, Spotlight…

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MIGLIOR REGIA – Previsione: Damien Chazelle, La La Land

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Anche qui si ripropone lo scontro tra il film musicale di uno dei migliori registi emergenti e il bel dramma di Barry Jenkins. In ognuno dei due casi sarebbe/sarà un premio storico: Chazelle diventerebbe il più giovane regista di sempre a vincere l’Oscar, mentre Jenkins il primo regista di colore. Noi scegliamo Chazelle per una questione anche (ma non solo: la qualità è indubbia!) statistica: in 68 anni, solo 7 volte il vincitore del premio del sindacato registi e dell’Oscar non sono coincisi. Quote basse, quindi.

MIGLIOR ATTORE – Previsione: Denzel Washington, Fences

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E qui ce la rischiamo alla grande: è uno dei premi con più dubbio di questa edizione, perché il grande favorito è Casey Affleck (Manchester by the sea), ma il già due volte premiato Denzel arriva fresco fresco dei SAG Awards, che da 13 anni di fila anticipano il vincitore della miglior interpretazione maschile. Ricordate l’entusiasmo dello scorso anno per Di Caprio? Ecco, pure qui ci affidiamo alla statistica. Le due performance sono agli antipodi: taciturno il fratellino Affleck, logorroico il Denzel della piece teatrale Barriere; il secondo, per noi (che poi quando dico noi intendo io, Cristiano: pluralia maiestatis) se la gioca meglio.

MIGLIOR ATTRICE – Previsione: Emma Stone, La La Land

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È dal 2005, ossia da Million Dollar Baby, che la miglior interpretazione femminile non coincide col Miglior Film. Può ricapitare quest’anno: allora fu Hilary Swank, oggi Emma Stone. E poche storie: la sua prestazione è di rilievo e non solo per le doti canore, il suo personaggio non è così banale e scontato e ve lo dice uno che su La La Land aveva il pregiudizio della storia già vista e scontata. Unica vera avversaria: Natalie Portman e il suo biopic su Jackie Kennedy.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA – Previsione: Mahershala Ali, Moonlight

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Pure qui gran ressa: Ali ha vinto i SAG ma non il BAFTA, andato a Dev Patel, però ai Golden ha vinto Aaron Taylor-Johnson che agli Oscar manco c’è (eresia, tra l’altro). C’è però il suo compagno di film Michael Shannon, ma allora anche Jeff Bridges se la gioca e quindi che fare? Qui puntiamo sul cuore e diciamo Mahersala Ali: 20 minuti di spessore e un eco che dura per tutto il film.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA – Previsione: Viola Davis, Fences

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100% garantito, 1000% meritato: Viola Davis vincerà.

P.s: ¾ delle statuette ad attori di colore, alla faccia degli #oscarsowhite.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE – Previsione: Kenneth Lonergan, Manchester by The Sea

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MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE – Previsione: Barry Jenkins e Tarell McCraney, Moonlight

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Raggruppiamo i premi per la scrittura e diciamo chiaramente che, ok bello bello, ma La La Land non ha la profondità e il peso emotivo di altri candidati che, limitandosi alla scrittura, hanno creato o adattato dei racconti che lasciano qualcosa, più del musical di Chazelle. Kenneth Lonegan è uno di questi: il suo Manchester by the Sea è un dramma familiare intenso, profondo e che colpisce; meriterebbe la statuetta e molti lo indicano come probabile vincitore. Per l’adattamento, invece, alcuni non considerano Moonlight come “non originale”, perché di fatto si basa su una breve piece teatrale, ma se guardiamo sulla carta allora dovrebbe trionfare in agilità.

Director Damien Chazelle and Emma Stone on the set of LA LA LAND.

Tagliamo un po’ la lista e, per farla breve, vi diciamo quali saranno i premi vinti da La La Land oltre ai due già indicati: miglior fotografia, montaggio, colonna sonora e canzone (City of Stars), scenografia e sonoro. In totale 9 premi su 14 candidature, non diventerà il più premiato della storia ma uno tra i più vincenti certamente sì.

Scorriamo la lista e vediamo cos’altro resta: tra i tecnici abbiamo votato Hacksaw Ridge per il montaggio sonoro, perché il film di guerra di Mel Gibson in quanto a piu piu boom boom trrrrrrr kaboom proprio non si batte, manco col tip tap di Ryan Gosling. L’altro premio lasciato per strada da La La Land, secondo noi e molti altri, saranno i costumi, pronosticato per Jackie. Agli effetti speciali quasi sicuro trionfo del bellissimo e digitalizzatissimo The Jungle Book, mentre il trucco potrebbe andare a Star Trek Beyond (categoria con tre nomination di cui una è Suicide Squad, che secondo me è un insulto sia presente agli Oscar: tra i film più brutti della storia).

Il Miglior Film Straniero, invece, è in bilico per questioni politiche: il candidato della vigilia Toni Erdmann (già annunciato il remake americano con Jack Nicholson), si è defilato per far posto a The Salesman, produzione franco-iraniana del regista già Oscar Asghar Farhadi, il quale ha boicottato la cerimonia per via del famoso muslim ban di Donald Trump. E visto che non c’è stata una premiazione senza un discorso anti-Trump, che fa l’Academy? Non prende posizione e coglie l’occasione per fare un’altra pernacchia al Presidente? Eh no, pare brutto.

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Il nostro Fuocoammare, tra i documentari, ha zero possibilità: il trionfo è appaltato da O.J: Made in America, un docufilm di oltre 7 ore (il più lungo mai presente agli Oscar) sul caso più controverso e chiacchierato degli States. Miglior Film d’Animazione a Zootopia, ma il cuore qui dice The Red Turtle.

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Mancano i cortometraggi, ma mica si può saper tutto di tutto, no? E invece vi sbagliate, perché pure qui diciamo qualcosina, anche se poco: Piper è favorito tra i corti d’animazione, ma Pearl (il primo corto in VR e 360° candidato agli Oscar) può fare la storia della categoria.

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Questo è quasi tutto quello che serve per prepararsi alla grande notte: noi (cioè io, l’unico pirla che si guarda gli intermezzi pubblicitari) la seguiremo anche per voi e saremo pronti a dirvi “ve l’avevamo detto” ogni volta che ci azzeccheremo. E a glissare impunemente in caso di errore, ovviamente.

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Buoni Oscar a tutti!

CANDIDATI AL MIGLIOR FILM:

Arrival, di Denis Villeneuve

Fences, di Denzel Washington

Hacksaw Ridge, di Mel Gibson

Hell or High Water, di David Mackenzie

Hidden Figures, di Theodore Melfi

La La Land, di Damien Chazelle

Lion, di Garth Davis

Manchester by the Sea, di Kenneth Lonergan

Moonlight, di Barry Jenkins

 

 

 

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