SESSO MOSTRUOSO – Parte 4

Scene hot dei film che coinvolgono esseri umani e creature mostruose.

di Alessandro Sivieri

*ATTENZIONE: CONTENUTI INADATTI AI MINORI*

Black Room scena film

Tra uomini e mostri può accadere di tutto: un inseguimento ansiogeno nei corridoi, un epico duello sul bordo di un crepaccio, un siparietto da commedia oppure una bella storia di amicizia. Eh sì, perché le creature di fantasia hanno una flessibilità estrema sul grande schermo e possono rappresentare le nostre peggiori paure, ma anche l’amico che non abbiamo mai avuto o un lato della nostra personalità che abbiamo sempre celato. Non di rado incarnano le nostre pulsioni represse ed è qui che sfociamo nello sfaccettatissimo campo della sessualità mostruosa, dove un umano ha dei rapporti con un individuo di un’altra specie.

Ragazza mostro tentacoli Sesso mostruoso

Che si tratti di alieni inseminatori, entità magiche o vampiresse assetate di linfa vitale, le circostanze dell’incontro intimo sono sempre differenti, incluso il tasso variabile di violenza e la consensualità delle parti interessate. Ecco che rivive la rubrica Sesso mostruoso, nata come costola de Le 5 donne mostruose e focalizzata su contenuti vietati ai minori di 18 anni. Nelle puntate precedenti ne abbiamo viste di tutti i colori, ma anche il menù di questo quarto capitolo ha stranezze da vendere: vi delizieremo con delle bizzarre avventure sessuali in cantina, seguite da un paio di demoni caprini in calore, per poi concludere con Robert Pattinson che se la spassa con una sirena sugli scogli. L’antipasto che vi offriamo prevede una succosa insalata di polpo, quindi mettete il bavaglino e mandate a letto i mocciosi!


THE UNTAMED (2016)

Untamed Simone Bucio polpo

Un film messicano, diretto da Amat Escalante, che mescola il dramma alla fantascienza, il tutto contornato da lampi di erotismo e da frustrazioni sessuali. Protagonista è Alejandra (Ruth Ramos), una donna profondamente insoddisfatta del suo matrimonio. Di orgasmi neanche l’ombra e, come se non bastasse, il marito ha una relazione segreta con il fratello di lei, che fa l’infermiere. Fortunatamente (a vostra discrezione) fa la conoscenza di Veronica (Simone Bucio), giovane ragazza che si accoppia di frequente con un polpo gigante alieno. Sì, avete letto bene. La creatura è arrivata sulla terra grazie a un meteorite e viene tenuta rinchiusa in un fienile da due anziani contadini.

Untamed scena sesso con tentacoli

Sono anni che Veronica visita il fienile, lasciando che i tentacoli dell’essere le procurino il più estremo dei piaceri. Si è gettata in avventure occasionali con dei ragazzi, ma nessun partner è mai riuscito a soddisfarla quanto il polpone. Anche Alejandra sperimenta il sesso con la creatura e ne rimane incantata, tanto da visitare la fattoria con assidua frequenza, lasciando i figli a giocare nei prati mentre se la spassa alla grande. Intanto le scappatelle del marito hanno un esito criminoso e Alejandra sembra disposta a tutto pur di continuare la sua relazione con l’alieno, che a quanto pare sta sviluppando comportamenti aggressivi.

Untamed polpo tentacolo in bocca

Il regista latinoamericano confeziona una pellicola torbida, pregna di insicurezze, incomunicabilità e fantasie morbose che si realizzano. Le scene di accoppiamento con la creatura hanno un sinistro fascino e sono supportate da una CGI che nonostante i limiti di budget non sfigura affatto. Vi è qualche dettaglio esplicito che nel contesto narrativo non risulta per nulla forzato. La vicenda pare ispirarsi alle stampe erotiche giapponesi dei secoli scorsi, in particolare a Il sogno della moglie del pescatore, realizzata dal Maestro Hokusai. In essa, una giovane donna viene sedotta da un polpo di grandi dimensioni. Non manca una scena che suscita una comicità abbastanza involontaria, ovvero l’orgia nel cratere: sul terreno dove precipitò il meteorite anni addietro troviamo una moltitudine di animali che copulano selvaggiamente. Puzzole, tartarughe, cani, lucertole, una vera arca di Noè a luci rosse!

Il sogno di Hokusai stampa giapponese


THE BLACK ROOM (2017)

Black Room Natasha Henstridge Lavatrice

La solita coppia di sposini si trasferisce nella casa a lungo sognata, una villetta a schiera in un quartiere residenziale. Peccato che delle presenze demoniache alberghino nel vecchio seminterrato. L’entità in questione è assetata di energia sessuale umana e, per dare alla luce una specie di Anticristo, scatena un circo di amplessi e frattaglie. Nel mix non mancano situazioni che virano verso la teen comedy demenziale, mentre la fotografia e la direzione degli attori dimostrano una amatorialità evidente, nonostante il cast non sia affatto di secondo ordine. Co-protagonista è infatti la fascinosa Natasha Henstridge, già vista in Specie mortale nei panni di un ibrido alieno in attesa di riprodursi.

Black Room scena demone sesso

Nel momento in cui lo spiritello porcello si impossessa del corpo del marito Paul (Lukas Hassel), ne vediamo delle belle, inclusi intermezzi allucinanti, con una patina rossastra, dove alla copula si accompagnano le mutilazioni. L’oggetto chiave è proprio la lavatrice dello scantinato, sulla quale la Henstridge si struscia per sollazzarsi e allentare la tensione, sotto lo sguardo attento del demone. Paul posseduto ci dona dei momenti di chiara matrice trash e decide di farsela anche con Karen, sorella minore della Henstridge, diffondendo la demonicità lussuriosa come se fosse una malattia venerea.

Black Room tette sulla schiena

La stessa sorellina infestata andrà poi a sedurre un idraulico, imbecille come pochi, proprio sulla dannata lavatrice! Memorabile l’epilogo pieno di effetti prostetici e viscidume, che ricorda le atmosfere e il ciclo riproduttivo di Alien. Verdetto finale: The Black Room è troppo sopra le righe per infondere il minimo sindacale di emozione. La recitazione è degna di un gruppo parrocchiani strafatti di incenso. Sul piatto rimangono le membra sanguinolente e qualche tetta (incluse quelle sulla schiena di una poveraccia!!). Che ne dite, rivalutiamo Scary Movie?


LA CHIESA (1989)

La Chiesa 1989 rito candele

Restiamo nell’ambito del sangue e dei riti sessuali esoterici con quest’opera di Michele Soavi, già collaboratore di Joe D’Amato e regista di seconda unità per Tenebre e Phenomena del maestro Dario Argento. Il cineasta romano, rinomato in tutto il mondo, appare qui in veste di produttore e sceneggiatore. Negli anni ’90 Soavi girerà Dellamorte dellamore, basato sul personaggio di Dylan Dog e interpretato da Rupert Everett. In seguito avrà una fortunata carriera nel mondo delle fiction, ma considerando le grandi personalità del settore che lo hanno accompagnato agli esordi, ci sentiamo di dire che avrebbe potuto dare molto di più al genere horror. Ne La chiesa Soavi omaggia i suoi idoli, unendo l’efferatezza e la fotografia curata di Argento alle incursioni erotiche di D’Amato.

Demone con le ali La Chiesa

Prologo medievale con un bel rogo di streghe alla vecchia maniera, da parte alcuni cavalieri teutonici. Sulla fossa comune dove riposano i corpi arrostiti viene costruita una cattedrale, che sopravvive fino ai giorni nostri. Ecco che un bibliotecario fresco di nomina, Ewald (Tomas Arana), scopre un manoscritto che racconta la storia dell’edificio e rimuove accidentalmente il sigillo che che teneva prigionieri i demoni. La cattedrale si riduce a un tripudio di infestazione, con gente intrappolata che si uccide a vicenda e una corsa contro il tempo per sigillare di nuovo il pertugio infernale.

La Chiesa sesso con il demone

Scena clou l’accoppiamento tra Ewald posseduto e una giovane restauratrice di nome Lisa (Barbara Cupisti). Circondato da candele e da cultisti cantilenanti, il bibliotecario assume le sembianze di un satanasso cornuto e procede a montare la ragazza dopo averla pitturata come si deve (vedasi: giocare a tris sulla pancia altrui). Per fortuna l’edificio ha un meccanismo di autodistruzione, che alcuni eroi irriducibili riescono ad attivare, distruggendo tutto e ricacciando le forze del male sotto le macerie. Il delirio mistico si sposa efficacemente con un intermezzo prostetico di diavoli scopaioli, quindi vi consigliamo di dare una chance a quest’opera.

la chiesa scena hot con demone


LA BESTIA (1975)

La bestia 1975 lucy nuda

Mettiamo da parte i monologhi comici sugli stereotipi del cinema polacco e addentriamoci nelle vicende mostruose di Walerian Borowczyk, che con La Bête si ispira alle leggende popolari francesi. La fonte primaria è il mito della Bestia del Gévaudan, che verrà ripreso più avanti da Il patto dei lupi di Christophe Gans. Alla base della storia c’è un matrimonio combinato tra Mathurin de l’Espérance (Pierre Benedetti), rampollo di una dinastia di marchesi, e la ricca ereditiera Lucy Broadhurst (Lisbeth Hummel). I due si sono conosciuti per via epistolare e sembra che la relazione possa funzionare, ma le reali motivazioni dell’unione hanno a che fare con il tracollo economico della famiglia del marchese.

La bestia 1975 lucy a letto

La vicenda si evolve, scandita da dissidi familiari e scheletri nell’armadio che vengono a galla. Lo zio di Mathurin, il duca De Balo, si oppone fermamente alle nozze, poiché sulla casata graverebbe una maledizione: al momento di prendere moglie, il rampollo sarebbe destinato a morire. Le sfighe non finiscono qui, poiché durante il soggiorno al castello del promesso sposo, Lucy inizia a sognare di un’antenata di Mathurin, Romilda de l’Espérance (Sirpa Lane). La donna sembra inseguita da una bestia di natura sconosciuta, rinviene delle carcasse di animali squartati e sente dei ruggiti. L’inseguimento da parte della creatura assume dei tratti erotici e la stessa Lucy, una volta sveglia, si masturba ripensando al sogno.

La bestia 1975 creatura

Nel mondo onirico, Romilda si stanca di fuggire per i boschi e si concede finalmente alla bestia, che sfoga sulla donna la sua carica sessuale. La sequenza dell’accoppiamento ha qualche dettaglio esplicito (inclusa Romilda che usa i piedi sul fallo animalesco) ma, come il resto della pellicola, non ha retto bene al trascorrere del tempo. Questo mostrone, che vorrebbe sembrare un ibrido tra un orso e un lupo, finisce per ricordare un castoro gigante, con una mimica degna dello scimmione del Crodino. Rimangono intatte quelle suggestioni che portarono il film a essere parecchio discusso negli anni ’70, legate alla bestialità, alla superstizione e alla liberazione sessuale degli individui. L’epilogo, di natura tragica, ci offre una rivelazione sul fato di Romilda e sulla discendenza di questa strana creatura!

La bestia 1975 scena bestialità


THE LIGHTHOUSE (2019)

Robert Pattinson Lighthouse

Già con The Vvitch il giovane Robert Eggers aveva dimostrato di poterci sedurre con immagini raffinate e al contempo trascinarci fuori dalla nostra zona di comfort, scavando nella paranoia e nella superstizione. In The Lighthouse (qui il nostro lungo approfondimento) il regista torna in forma smagliante, presentandoci un’opera in bianco e nero, girata in 1,19:1 e in 35mm, ambientata nell’Ottocento su un’isola al largo del New England. Protagonisti due guardiani del faro, l’inesperto Winslow (Robert Pattinson) e il burbero Wake (Willem Dafoe), costretti a trascorrere parecchio tempo insieme.

Winslow scena magazzino the lighthouse

Wake fa di tutto per mettere a disagio il ragazzo, abusando della propria autorità. Winslow è taciturno e si porta dietro alcuni fantasmi del passato. Il rapporto tra i due si evolve di continuo, tra violente schermaglie e sbronze canore, virando lentamente verso la tragedia. Le allucinazioni di Winslow diventano più frequenti e mettono in scena, in modo perverso, mitologie di un tempo remoto e superstizioni marinaresche (attenti ai gabbiani!). Una sequenza dal tono surreale include Wake indemoniato, nei panni di Proteo, figlio del dio marino Poseidone. Il faro stesso, la cui luce è oggetto di contesa tra i due uomini, rappresenta un fallo monumentale che promette la conoscenza infinita, cioè l’orgasmo supremo.

Valeriia Karaman sirena The Lighthouse

In una delle visioni di Winslow fa la sua comparsa una sirena spiaggiata (Valeriia Karamän), una di quelle figure mitiche che attiravano i marinai come Ulisse per poi intrappolarli o affogarli. Il ragazzo, preda della frustrazione sessuale, decide di avere un coito con la donna-pesce sugli scogli. La signorina sirena dispone infatti di una vagina gigante ed emette dei versi striduli da gelare il sangue. Insieme al resto della pellicola, una delle esperienze filmiche più stranianti degli ultimi anni. Dopo l’amplesso pescioso non riusciremo più a vedere La sirenetta con gli stessi occhi!

Scena Pattinson Sirena Lighthouse


Con estremo senso di abnegazione siamo giunti al termine di una nuova carrellata di scene che hanno scatenato la nostra morbosità e, allo stesso tempo, ci hanno portato ai confini del disgusto. Se la pletora di demoni arrapati la dice lunga sulla voluttà dell’eterna dannazione, i polpi fantascientifici richiamano gli hentai giapponesi e le sirene con le vulve squamose extralarge ci fanno desiderare un buon bicchiere di whisky per metabolizzare il tutto. Vi salutiamo fino al prossimo Sesso mostruoso e vi ricordiamo di chiudere il browser prima che vostra madre si faccia due domande di troppo.

SESSO MOSTRUOSO – Parte 1

SESSO MOSTRUOSO – Parte 2

SESSO MOSTRUOSO – Parte 3

Sirena e uomo pesce artwork

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